Lance Stroll

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Storia per
hulk-badger
💖🌷

Mi chiamo (T-n) e sono la figlia di Zak Brown, attuale capo della scuderia Mclaren di formula 1.
Quest'anno, 2020, è stato un anno difficile per tutti, ma tra tamponi e mascherine siamo riusciti a portare a termine anche questa stagione.
Mancano poche gare alla fine del mondiale e la mclaren è ancora in gara per il terzo posto nella classifica costruttori. Ce la giochiamo con la Racing Point.
Quest'anno ho seguito in modo particolare il mondiale, viaggiando con mio padre e il suo team di circuito in circuito.
In questo modo ho avuto tempo per fare amicizia con nuove persone, in particolare con Carlos, che ora è il mio migliore amico e con Lance.
Proprio con quest'ultimo mi devo vedere ora.
"Ehy (T-n)" dice lui avvicinandosi e mettendomi un braccio intorno alle spalle. Io e Lance siamo molto amici ma non nego che vorrei fossimo qualcosa in più "Ehy Lance" dico sorridendo "Tutto bene?" mi chiede "Certo, dove andiamo?" chiedo impaziente. "Mhh parco?" domanda "Perfetto" rispondo e iniziamo a camminare verso la nostra meta.

Dopo aver passato tutto il pomeriggio con lui, alla sera decido di videochiamare la mia migliore amica a distanza.
"Glielo dovresti dire" mi dice lei per l'ennesima volta "E se poi mi rifiuta e non vuole essere più mio amico?" domando incerta "Ma secondo te una persona che sta con te tutto il giorno può non essere innamorata di te e poi te lo ha detto anche Carlos...sembrate una coppia" mi dice lei per convincermi "Ma non è vero" rispondo io arrossendo "Seh certo, come no" dice lei ironica. "Vabbe devo andare, fammi sapere cosa decidi, ma secondo me glielo devi dire...e anche subito" mi dice per poi salutarmi. Chiudo la chiamata e penso a quello che mi ha detto...e se fosse vero? E se io piacessi davvero a Lance? Vado a dormire con quel pensiero e mi addormento tardi.

Il giorno dopo dobbiamo partire per Abu Dhabi per l'ultima dell'anno. Durante il viaggio penso e decido che appena arrivati dirò a Lance quello che provo. Non devo pensare alle cose negative che potrebbero succedere ma solo a quelle positive. Così una volta atterrati e dopo essermi sistemata nel motorhome cerco Lance per parlargli.
Lo trovo seduto vicino alla pista. "Ehy posso parlarti?" gli chiedo avvicinandomi "Ehy si certo ti devo parlare pure io" mi dice portando la sua attenzione su di me "Oh allora dimmi pure" gli rispondo "Nono prima tu" insiste, allora prendo fiato "Senti Lance tu mi piaci, mi piaci dal primo giorno che ci siamo visti, mi piace la tua serenità e il fatto che mi fai sentire sempre a mio agio" dico guardandolo negli occhi. Lo vedo abbassare lo sguardo triste "Tutto bene?" chiedo avvicinando la mia mano al suo braccio, ma lui mi scansa "Quello che ti volevo dire io e che dobbiamo allontanarci, io e il mio team stiamo lottando contro tuo padre e il suo team per il terzo posto nel mondiale costruttori, tu mi distrai e arrivati a questo punto non posso permettermi distrazioni, quindi non cercarmi, stammi lontano e basta" dice, ma senza alzarsi, forse aspettando una mia risposta "C-cosa?" chiedo sull'orlo del pianto "È difficile anche per me ma è meglio così, scusa (T-n)" mi dice per poi alzarsi e andare via.
Mi assicuro che non ci sia nessuno e scoppio a piangere. Come ho fatto ad essere così ingenua, così stupida. Rimango lì per un po',  ferma a fissare la pista, con un vuoto dentro per aver perso la cosa che per me era più importante in quel momento. Dov'è Carlos quando serve? Mi chiedo.

Torno in camera e cu rimango per tutta la sera ignorando le chiamate di mio padre, della mia amica e di Carlos. Sto da sola fin quando non sento qualcuno che bussa alla porta, deve essere il corriere che mi porta la cena che ho ordinato. Vado ad aprire e mi trovo davanti Carlos che appena mi vede mi abbraccia. "Mi spieghi dove eri finita?" mi chiede lo spagnolo "Aspetta aspetta, hai pianto" mi domanda ancora vedendo gli occhi arrossati dal pianto. Mi limito ad annuire "Sto bene" aggiungo però.
"Per chi?" mi chiede ignorando la mia affermazione. "Lance?" mi domanda e come se qual nome avesse acceso qualcosa in me scoppio di nuovo a piangere. "Racconta avanti" mi dice sedendosi sul divano e facendo sedere anche me. Dopo un paio di respiri profondi gli racconto tutto, intero.pe dormi ogni tanto per i singhiozzi.
"Che bastardo" dice Carlos alzandosi di scatto in piedi "Tu vai a dirgli che ti piace e lui ti scarica così, che stronzo" continua avviandosi verso la porta con passo deciso "No aspetta, fermati" gli imploro capendo le sue intenzioni "Non farlo" dico "Ma..." comincia "Non farlo" ripeto senza farlo finire "Ok" dice arrendendosi "Ora va' a dormire e riposati" mi dice dandomi un bacio tra i capelli "Ci vediamo domani" mi dice per poi chiudersi la porta alle spalle e lasciarmi di nuvo li sola, come le mie insicurezze.

*tre giorni dopo*
La gara è appena finita e con una quinta posizione di Lando e una sesta di Carlos siamo riusciti a conquistare il terzo posto nel mondiale costruttori.
Da quel giorno non ho più parlato con Lance e lo evito di proposito, in fondo era quello che voleva lui no?
Stiamo festeggiando per questo nostro piccolo risultato quando decido di allontanarmi per andare a vedere per un ultima volta il circuito in notturna illuminato dai tanti lampioni. Mi affaccio verso il rettilineo della partenza quando sento che qualcuno si è messo vicino a me. Mi giro e quando vedo Lance prendo un infarto. "Complimenti" mi dice solo "Che vuoi?" dico tentando di essere il più gelida possibile "Senti, ho capito di essere stato un po' stronzo e mi dispiace" mi dice abbassando lo sguardo. Non so cosa rispondergli ma di certo non posso perdonare tutto così "Pensi che chiedendo scusa passi tutto?" dico "Beh non funziona così" dico, e con tutto il mio coraggio gli volto le spalle e me ne vado. Mi fa male avergli detto quelle parole ma dovevo, non posso perdonare tutto e basta, sopratutto dopo che mi sono sentita così male.

Torno in camera e proprio mentre sto per andare a dormire mi arriva un messaggio.
Lance:
Prima te ne sei andata ma sappi che ero serio

Gli lascio il visualizzato e vado a dormire.

Il giorno dopo stiamo per partire quando in aeroporto mi arriva un altra notifica.
Lance:
Ma buongiorno, come siamo belle oggi

Sorrido vedendo quel messaggio, ma non gli rispondo
Lance:
Sei ancora più bella quando sorridi

Mi girò di scatto cercando di capire dove lui fosse.
Lance:
Volevo dirti che mi dispiace davvero e che in questi giorni dove siamo stati lontani ho sentito davvero tanto la tua mancanza e non solo perché ormai eravamo praticamente inseparabili, ma anche perché tu mi piaci, mi piaci davvero e non riesco a pensare una giornata senza vederti...mi manchi (T-n)

Rimango paralizzata a fissare lo schermo
Tu:
Dove sei?

Digito con le dita tremanti sullo schermo. Visualizza ma non risponde.
Rimango a guardare la schermata fin quando non sento qualcuno toccarmi la spalla. È Lance.
"Mi cerca..." non lo lascio neanche finire che lo bacio. Lo vedo rimanere interdetto ma poi ricambiare. Un esercito di elefanti si libera nel mio stomaco. Quando ci stacchiamo "Beh, ti chiederò scusa più spesso se poi mi baci" dice lui sorridendo "Scemo" dico  tirandogli un pugnetto sul braccio per poi ribaciarlo.

Spazio me:
Ecco a te, scusa per il ritardo, spero ti piaccia...

-Gi🌺

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