CAPITOLO 1

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Mi chiamo Chiara e ho 20 anni, sono nata e cresciuta a Roma.
Sono una ragazza mora con gli occhi verdi, di fisico sono magra e di altezza, sono alta ma non troppo.

Vivo in un quartiere di Roma in centro, insieme a mia madre,i miei genitori si sono separati quando io avevo appena 6 anni.
Il fallimento del loro matrimonio è stato a causa di mio padre che tradì mia madre con una donna poco più giovane di lui che ora sarebbe la sua attuale moglie con cui hanno avuto una figlia di nome Bianca che ha tre anni in meno di me.
Non ho mai voluto avere rapporti con lei, ho sempre odiato mio padre per quello che ha fatto a me è a mia madre è non riuscirò mai a perdonarlo.
Anche senza di lui è riuscita a non farmi mancare nulla,spaccandosi la schiena da anni in un’impresa di pulizie al mattino è alla sera facendo la badante a qualche anziano per guadagnare qualcosa in più per farmi trovare sempre qualcosa di pronto sul tavolo. Ormai sono anni che non vedo mio padre sembra proprio essere sparito. Non si è mai degnato di aiutarci economicamente, a 16 anni invece di studiare come tutti i ragazzi della mia età,ho deciso di rimboccarmi le maniche andando a lavorare per aiutare mia madre a pagare affitto, bollette è spese varie.
Sono anni ormai che lavoro in questo negozio di abbigliamento che rimane in centro a Roma, la paga è abbastanza alta e per fortuna riesco ad aiutare mia madre è a mantenermi da sola, senza dover chiedere nulla a nessuno ma soprattutto senza dover dipendere da qualcuno.

Come ogni mattina sento la sveglia suonare alle 7 e io sbuffo spegnendola per poi tornare ad affondare la faccia nella cuscino.
Rimango ancora quei 5 minuti nel letto finché non sento entrare mia madre in camera che si avvicina al mio letto per vedere se sono sveglia.

Io:”prima che tu me lo chieda, sono sveglia e mi sto per alzare” dico ancora con gli occhi chiusi è la faccia stampata nel cuscino.
Mamma:” Chiara quando pensi di mettere apposto sta camera?” chiede con tono serio ed io mi alzo dal letto guardandomi intorno, sembra che sia scoppiata una bomba con tutti questi vestiti in giro per la stanza o su quella povera sieda che a momenti non si intravede manco più, non sono mai stata una ragazza ordinata.
Io” poi lo farò mà promesso” dico con tono assonato per poi uscire dalla camera andando in bagno per prepararmi.

Dopo aver fatto colazione con mia madre scambiando due chiacchiere, esco di casa per andare a lavorare.

Oggi Roma è gelida e tanto per cambiare pioviggina.. si sente che l’inverno è appena arrivato.. mi accendo una canna e cammino ammirando la bellezza di questa città che è sempre stra colma di gente in centro o piena di turisti.

Arrivo davanti al negozio è butto il mozzicone della canna finita per poi entrare dentro salutando Giada la mia collega nonché amica da anni, da quando ho iniziato a lavorare qua è la mia titolare Alessandra che sta al telefono.

Giada: ” Chiarè che se fa stasera?” chiede guardandomi mentre piego dei capi mettendoci il prezzo per poi mettergli in pila nei rispettivi scaffali.
Io:” serata da me?” chiedo guardandola che annuisce sorridendo, non ho proprio voglia di uscire in giro con sto freddo
chiama quella zingara di Camilla che poi si offende" dico ridendo scatenando una sua risata, siamo tre ragazze ribelli e un po' pazzerelle ma ognuno di noi ha il proprio carattere, abbiamo imparato da subito a conoscerci fino in  fondo accettando i difetti e i pregi di ognuna di noi.


Continuiamo a chiacchierare e scherzare mentre lavoriamo, servendo ogni tanto qualche cliente che entra ad acquistare dei capi o dare un’occhiata così.



Mia madre stasera stava da un signore anziano dove da anni fa la badante  è torna l’indomani a casa che è di riposo, per fortuna che ci sono Giada e Camilla a farmi compagnia stasera, altrimenti sarei stata sola come tutte le sere.

Dopo aver cenato con una bella carbonara preparata da me e una bottiglia di vino rosso, decidiamo di metterci sul divano per guardarci un film su Netflix dopo aver preparato una ciotola enorme di pop corn.

Giada:” ragazze ve devo dì na cosa" dice di punto in bianco mentre guardavamo il solito film strappalacrime.
Camilla:” parla movite metti ansia" dice impaziente mentre si strafoga di pop corn ed io la guardo perplessa.
Giada:” vi ricordate Andrea, quel fregno che ho conosciuto in discoteca?” chiede guardandoci è noi la guardiamo perplesse non capendo facendogli segno con la mano di andare avanti  a parlare
beh, mi ha chiesto di uscire una di queste sere a cena" dice tutta euforica.
Camilla:” oddiooooo ma adoro.." dice strillando come un'oca frantumandomi un timpano "hai fatto bene ad accettare poi vogliamo tutte le news e i dettagli di quella sera” dice maliziosa per poi tornare seria
a me nessuno me caga" dice sconsolata mentre mangia ed io sto in silenzio
"tu Chiarè non dici nulla?” Chiede guardandomi insieme alla Rossa.
Io:” che ve devo dì?” chiedo guardandole
la mia vita sentimentale ormai ha deciso di abbandonarmi" dico amareggiata.

Ormai sono anni che non ho una relazione seria, non so manco più come si limona a momenti“ è destino che io e te rimaniamo zitelle o diventiamo delle gattare ” dico alla bionda che scoppia a ridere insieme alla Rossa per poi tornare a guardare il film.

Dopo aver passato la serata insieme a parlando del più e del meno o ridere per le stronzate di Camilla, verso l’1 di notte decidono di salutarmi per tornare a casa mentre io mi dirigo in bagno per prepararmi per andare a dormire.

Mi metto nel letto ed inizio a cazzeggiare con il cellulare sul gruppo di WhatsApp insieme ai ragazzi della nostra comitiva, tra cui fa parte anche Tiberio, il mio migliore amico da una vita. Siamo praticamente cresciuti insieme, devo dire che ne abbiamo combinate di tutti i colori insieme, ci divertiamo sempre quando ci vediamo, ci confidiamo a vicenda su tutto senza vergogna, con lui mi sono sempre sentita me stessa non mi ha mai giudicata, mi ha sempre fatto da braccio destro accettando qualunque fossero state le mie scelte senza mai giudicarmi. Come ho sempre fatto io per lui, ho sempre creduto in lui e nel suo sogno che è sempre stata la musica ed io in questo suo sogno pazzesco, ho sempre cercato sostenerlo e incoraggiarlo.. n'ero certa che sarebbe riuscito a realizzarlo, che sarebbe riuscito a spaccare il mondo con la sua musica che per le orecchie di chi lo ascolta è pura poesia ed io sono orgogliosa di tutto ciò che ha fatto fin'ora, insomma ci vogliamo un bene dell’anima.

Ultimamente mi manca davvero tanto, ci vediamo davvero poco tra mille impegni di entrambi, lui sempre in studio a scrivere o registrare pezzi ed io sempre in negozio a sgobbare.

Ma comunque ci sentiamo sempre,  nonostante abitiamo nello stesso quartiere riusciamo a beccarci quei miseri 10 minuti per scambiare due chiacchiere e fumarci una canna insieme.

Continuo a messaggiare con loro finché non mi accorgo che sono le 3 di notte  è decido di mandare la buonanotte a tutti per poi mettere via il cellulare è provare ad addormentarmi. Ma i miei fottuti pensieri si fanno sempre più vivi durante la notte, sembrano farmelo apposta è casualmente vado a pensare a lui facendomi dei castelli mentali assurdi che mi terranno sicuramente sveglia, ormai io e l' ansia siamo una cosa sola..
presto capirete chi è la causa dei miei fottuti castelli mentali.


Buonasera come vi dicevo oggi questa è la mia prima fanfiction su Fasma, è uno dei miei tanti idoli e ho deciso di concentrarmi su di lui, questo è il primo capitolo che ho scritto ieri notte.. spero che possa piacervi, cercherò di mettercela tutta per renderla un capolavoro ed intrigarvi al massimo.


Fasma||Per sentirmi vivoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora