CAPITOLO 41

113 9 0
                                    

Sono giorni che con il moro non ci parliamo e non ci sentiamo, sembra essere sparito nel nulla è la cosa inizia davvero a pesarmi, non possiamo continuare ad ignorarci per altri non so quanti giorni.. quindi uno dei due deve fare il primo passo, ed ho deciso di farlo io mettendo da parte quel fottutissimo orgoglio andandoci a parlare una volta per tutte.

Esco di casa dopo aver salutato mia madre è mi dirigo verso il suo portone che rimane a pochi passi dal mio. Suono il citofono due o tre volte senza ottenere risposta.

Io:" n'do cazzo sarà?" Penso ad volte voce guardandomi intorno è vedo la sua macchina parcheggiata. Riprovo a suonare sto maledetto citofono finché non sento la sua voce assonata chiedere chi è
" so Chiara apri" dico seria ed apre il portone, salgo velocemente le scale arrivando poi davanti alla porta che ha lasciato mezza aperta, entro in casa chiudendola alle mie spalle è mi dirigo in cucina trovandolo in piedi appoggiato al lavandino che mi guarda serio.
Tiberio:" che vuoi?" Chiede guardandomi ed io mi siedo.
Io:" parlarti, sei scomparso nel nulla" dico guardandolo che afferra una sigaretta dal suo pacchetto
" stavo per chiamare chi l'ha visto" dico sdrammantizzando.
Tiberio:" nto sei spiritosa Chiarè me sto a rotolare dalle risate" dice sfottendomi mentre fuma per poi scuotere la testa
" nun me dovevi parlare?" Chiede guardandomi ed io annuisco, mi alzo da quella sedia avvicinandomi a lui che mi guarda serio, sospiro ripetutamente per poi iniziare a parlare.
Io:" volevo chiederti scusa per l'altra sera, mi dispiace per quello che è successo" dico guardandolo negli occhi è lui anche mi guarda facendomi segno di andare avanti a parlare
"ho sbagliato a non avergli detto nulla" dico seria, butta la sigaretta finita nel posacenere dandomi le spalle per poi tornare a guardarmi negli occhi.
Tiberio:" a me ha fatto incazzare e rimane di merda che lo hai difeso, che te sei fatta toccare da n'altro davanti a me senza muovere n'cazzo de dito" dice nervoso ed io rimango zitta
" aspettavo una tua reazione, pensavo che gli dicessi qualcosa del tipo spostati non toccarmi ma niente lo hai lasciato fare tranquillamente come se fosse na cosa normale" dice gesticolando nervosamente.
Io:" in realtà volevo spostarmi ma sono rimasta bloccata, non mi ha dato tempo di levarmi me lo sono ritrovato dietro ed vero che potevo dire qualcosa ma in quel momento pensavo solo alla tua reazione vedendo una scena del genere" dico guardandolo
" ma comunque la sera dopo lo rimesso al suo posto, non ci siamo parlati per niente in questi giorni te lo giuro" dico afferrando le sue mani stringendole forte nelle mie
"ho sbagliato ti ho chiesto scusa, capisco la tua reazione anche se all'inizio lo trovata un pò esagerata ma riflettendoci bene su ho capito che quella ad aver sbagliato so stata io" dico dispiaciuta, mi guarda per un'attimo senza dire nulla, per poi sospirare.
Tiberio:" so perfettamente come sei fatta è nun ho mai pensato che saresti stata in grado de farte toccare da n'altro che nun so io" dice tenendomi le mani ed io lo guardo confusa
" te stavo rispondendo alla domanda che mi avevi fatto in macchina" dice lasciando le mie mani per abbracciarmi ed io sorrido tenendolo stretto a me.

Ci stacchiamo da quell'abbraccio è mi afferra il viso baciandomi ripetutamente a stampo per poi approfondire il bacio staccandoci qualche secondo dopo senza un briciolo di fiato e ci guardiamo sorridendo come due ebeti.

Io:" che dici usciamo un pò soli e soletti?" Chiedo guardandolo mentre mi tiene ancora dal viso.
Tiberio:" dove desidera andare principè?" Chiede guardandomi ed io ci penso un'attimo.
Io:" via del corso te dice qualcosa?" Chiedo divertita è lui mi guarda come se avesse visto un fantasma, odia venire con me a fare shopping
" dai su su, va a vestirti che se gira" dico ridendo mentre esce dalla cucina svogliato.
*

*

Usciamo dell'ennesimo negozio dove ho fatto da modella davanti a lui che mi consigliava cosa acquistare e cosa no ed ho praticamente acquistato non so quanti vestiti.

Torniamo a camminare per le vie di Roma dove ogni due passi che facciamo viene fermato da qualche fan che gli chiede di farsi una foto insieme per poi scambiarsi due chiacchiere veloci.

Io:" mi sa che venire in pieno centro è stata una pessima idea" dico ridendo mentre torna da me dopo aver salutato una ragazza che lo ha fermato.
Tiberio:" invece no, è stata una bella idea" dice guardandomi mentre riprende a tenermi la mano ed io lo guardo perplessa
" sai quanto odio venì co te a fa shopping che te perdi ogni volta in tutti questi negozi" dice ridendo facendo ridere anche me
" ma oggi me sto a divertì na cifra, me sento rilassato.. forse avevi ragione sai?" Chiede guardandomi mentre camminiamo mano nella mano.
Io:" ragione in cosa?" Chiedo guardandolo.
Tiberio:" che un pò di distaccato dallo studio ce voleva e oggi me vojo godere questa giornata co te senza pensare a nulla" dice stampandomi un bacio sulla tempia facendomi sorridere
" oh toh guarda amò n'altro negozio" dice sfottendomi ed io mi fermo davanti alla vetrina
" ho capito namo, famme n'altra sfilata delle tue" dice ridendo facendo ridere anche me ed entriamo dentro.

Dopo aver fatto shopping svaligiando quasi tutti i negozi di via del corso ed essere andati a mangiare qualcosa in un ristorantino in centro, abbiamo anche fatto un giro a villa borghese dove ci siamo fermati un pò li a parlare di quello che abbiamo fatto negli ultimi giorni mentre ci fumavamo una canna all'aria aperta in tranquillità con il sole che ci scaldava.

Ci ritroviamo ora davanti alla fontana di trevi, tira fuori una monetina che mi allunga ed io l'afferro per poi dare le spalle alla fontana chiudendo gli occhi.

Tiberio:" al mio tre lanciamo la monetina" dice vicino a me " ma prima dobbiamo esprimere un desiderio" dice tenendomi la mano.
Io:" ok ci sono, ho pensato a cosa esprimere" dico sorridendo con gli occhi chiusi è lui conta fino a tre.
Tiberio:" tre, vai lanciala amò" dice aprendo gli occhi dopo aver lanciato la monetina nella fontana ed io anche apro gli occhi sorridendo, mi afferra dai fianchi baciandomi a stampo
" ora dove vuoi andare?" Chiede guardandomi.
Io:" non saprei, abbiamo girato tutta Roma" dico ridendo scatenando una sua risata, mi lascia i fianchi è torna ad affermarmi la mano.
Tiberio:" ti porto in un posto" dice tenendomi la mano mentre ci spostiamo dalla fontana andando via, non ho proprio idea di dove vuole andare ora.

Arriviamo sulla terrazza del Gianicolo dove vedo il sole che piano piano inizia a calare per dar spazio alla notte e al cielo stellato, mi appoggio a questo davanzale in marmo e mi godo tutta la bellezza della mia amata Roma sentendomi abbracciare da dietro dal moro.

Io:"come mai mi hai portata qua?" Chiedo dubbiosa mentre guardo la meraviglia che ho davanti agli occhi, mi lascia un bacio dolce sul collo per poi incastrare il mento tra l'incavo del mio collo e la mia spalla
" io so in che questo posto si portano le ragazze o i ragazzi importanti, questo è il posto degli innamorati" dico sorridendo mentre continuo a fissare un punto fisso.
Tiberio:" tu per me sei più che importante, tu per me sei tutto Chiarè" dice nel mio orecchio facendomi rabbrividire e sorridere allo stesso tempo
"non hai idea di quanto io possa amarti , sei la prima ed ultima persona che voglio amare in questa vita" dice sussurando sempre nel mio orecchio, sospira sul mio collo per poi ricominciare a parlare
"con te ho trovato la mia pace, mi sento vivo come non mai ed così bello sentirsi vivi credimi, se mi sento così è grazie a te principè" dice dandomi un bacio sul collo ed io mi giro verso di lui afferrandolo dal viso per baciarlo con tutta la passione che ho in corpo.
Io:" vorrei dirti tante cose.." dico tra un bacio è l' altro ma mi zittisce mettendo un dito sulle mie labbra.
Tiberio:" non dire nulla, so già tutto quello che vorresti dirmi, lo leggo nei tuoi occhi" dice guardandomi negli occhi per poi tornare a baciarmi.

In questo momento sprizzo di felicità da tutti i pori, non mi sarei mai aspettata parole così belle e così importanti da parte sua.

Fine del capitolo 41

Fasma||Per sentirmi vivoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora