CAPITOLO 39

106 11 0
                                    


Con il moro dopo ieri sera non ci siamo sentiti più di tanto, anzi a dire il vero quel poco che ci siamo sentiti sembrava di messaggiare con un pezzo di ghiaccio, meglio che non ci penso perché quando fa così mi fa davvero saltare i nervi, roba da farti diventare pazza.

Esco di casa mettendomi le cuffiette con la nostra canzone PARLAMI a tutto volume e mi accendo l'ennesima canna della giornata camminando verso il pub dove mi aspetta Gianmarco.

Arrivo davanti al locale è sento una mano appoggiarsi sulla mia spalla che mi fa sobbalzare e cadere le cuffiette sull'asfalto, mi volto ed la bionda.

Camilla:" scusa ammò non volevo spaventarti" dice ridendo per la mia faccia spaventata.
Io:" mi farai prendere un'infarto prima o poi stronza" dico ridendo per poi dargli un bacio sulla guancia " come mai sei venuta?" Chiedo dubbiosa mentre raccoglie le mie cuffiette dandomele in mano.
Camilla:" a salutarti e poi perché tra un pò arriva Luigi con Tib" dice tutta sorridente ed io annuisco.
Entriamo dentro ed io saluto tutti.

Gianmarco:" buonasera bellezza, tutto bene?" Chiede guardandomi ed io annuisco sorridendo " mettiamoci a lavoro" dice andando a servire dei clienti, per qualche giorno avrà lui la responsabilità del locale visto che mio cugino Andrea non c'è.

È passata un' ora da quando ho iniziato a lavorare mentre la bionda stava seduta al solito posto, davanti al bancone bevendo un drink e sgranocchiando vari stuzzichini parlando con me e Gianmarco.
Mi trovo davvero bene con lui, è un tipo molto divertente, estroverso, molto affettuoso, mi piace passare del tempo con lui ti fa lavorare con leggerezza.

Gianmarco:" il tuo ragazzo non viene stasera?" Chiede guardandomi mentre asciugo dei bicchieri appena lavati.
Io:" dovrebbe arrivare tra poco penso" dico seria " ho notato che non vi parlate per niente" dico mettendo apposto i bicchieri.
Gianmarco:" non so che problemi ha lui con me, penso di non avergli fatto nulla per farmi odiare" dice ridendo " o forse perché è geloso, ha paura che ti rubi" dice nel mio orecchio mentre appoggia una mano sul mio fianco.
Io:" non penso che abbia paura che mi rubi" dico ridendo mentre la bionda ci guarda attentamente.
Gianmarco:" mh ne sei sicura?" Chiede sempre nel mio orecchio stringendomi il fianco " fossi in lui un pò avrei paura sai" dice staccando la mano dal mio fianco ed io lo guardo perplessa.
Io:" perché dovrebbe?" Chiedo dubbiosa mentre fa il giro del bancone per controllare le ragazze che lavorano.
Gianmarco:" perché sei na gran fregna, qualsiasi pischello ti vorrebbe" dice con tono serio e schietto ed io sono incredula dalle sue parole.
Camilla:" se lo avesse sentito Tib lo avrebbe già appeso a quel muro" dice guardandomi seria mentre indica il muro dietro di me  ed io non ribatto " stanno arrivando" dice guardando fuori ed io giro lo sguardo verso la porta ed ecco che entrano.

Luigi:" buonasera bellezze" dice sorridendo per poi dare un bacio sulla guancia della bionda ed arriva Gianmarco che saluta i due.
Ma ovviamente il moro manco lo degna di uno sguardo come non ha degnato me, manco di un saluto, namo bene penso voltandomi dandogli le spalle e finisco di mettere apposto la roba lavata.
Gianmarco:" scusami Chiaretta ma devo prendere una cosa in alto" dice appoggiandosi a me e schiacciandomi come una sottiletta contro al suo petto mentre sto girata di spalle senza darmi manco tempo di spostarmi. Rimango come gelata sul posto sentendo anche il suo respiro caldo sul mio collo, non oso immaginare la faccia del mio ragazzo vedendo una scena del genere.
Tiberio:" hai due secondi per levarti da dietro di lei" dice con tono minaccioso ed io sbarro gli occhi mentre Gianmarco dopo aver recuperato quello che doveva prendere in alto si stacca da dietro di me e si volta verso di lui con sguardo interrogativo.
Gianmarco:" stavo solo prendendo una cosa" dice serio ed io mi giro vedendo la faccia nera del mio ragazzo che stringe i pugni " uhhhh quanta gelosia, che ti dicevo" dice guardandomi con quel sorrisetto furbo per poi fare il giro dal bancone ed uscire fuori.
Tiberio:" io lo ammazzo quel cojone" dice nervoso mentre lo guarda con sguardo truce per poi tornare a guardare me
" è tu? Che stai li impalata a farti toccare da n'altro?" Chiede alzando il tono.
Luigi:" oh Tibè statte calmo, lascialo perdere te stava provocando" dice cercando di calmarlo.
Io:" doveva solo prendere una cosa, non ha fatto nulla di male" dico guardandolo che mi fulmina con lo sguardo.
Tiberio:" stai a scherzà Chiarè? Quello ultimamente te sta troppo addosso, te sta sempre appiccicato, te chiama sempre, te tocca troppo e tu nun dici un cazzo" dice sempre più incazzato " te deve mollare perché t'ho giuro che lo meno, o sai vero? Nun sto scherzando Chiarè sta attenta" dice guardandomi negli occhi ed io annuisco.
Non lo mai visto così tanto incazzato come lo è stasera, non mi ha mai alzato la voce
" vado a fumare che è meglio" dice distogliendo lo sguardo da me ed esce fuori come un fulmine insieme a GG.
Camilla:" non ha tutti i torti eh" dice guardandomi mentre ripenso alle sue parole " era nero come il bancone, tremavo io da quanto era incazzato" dice seria.
Io:" si vabbè Cami eh" dico nervosa è la mollo li andando a servire dei tavoli.
Gianmarco sembra essere sparito,
è per fortuna penso mentre svuoto un tavolino per poi prendere delle ordinazioni al tavolino affianco.

Verso mezzanotte chiudiamo il locale per poi uscire fuori dove mi aspetta il moro insieme alla mia amica e GG.

Camilla:" ci vediamo domani ammò buonanotte" dice dandomi un bacio sulla guancia ed esce anche Gianmarco che saluta tutti.
Gianmarco:" ciao Chiaretta, domani iniziamo un' oretta prima ti va?" Chiede guardandomi ed io annuisco " allora a domani buonanotte bellezza mia" dice dandomi un bacio sulla guancia è se ne va mentre il moro lo segue con lo sguardo.
Io:" annamo?" Chiedo guardandolo mentre continua a guardare il mio collega per poi annuire.
Luigi:" namo grezza che ti porto a casa, buonanotte regà" dice salutandoci è la bionda lo prende a braccetto andando verso la sua macchina.

Saliamo in macchina è nessuno dei due parla. Mette in moto ed io giro lo sguardo verso il finestrino guardando fuori.
Capisco la sua gelosia ma così è davvero troppo esagerato.

Io:" senti ora fermi sta cazzo di macchina è parliamo" dico rompendo quel silenzio assordante.
Tiberio:" Chiarè eh pe piacere namo a casa" dice guidando " nun me va de parlarti" dice nervoso ed io mi slaccio la cintura tirando il freno a mano per poi spegnere la macchina
" ma che sei pazza?" Chiede guardandomi furioso.
Io:" con te rischio di diventarlo" dico incrociando le braccia " che so ste scenate?" Chiedo guardandolo.
Tiberio:" almeno me fai parcheggiare bene, semo in mezzo alla strada" dice provando ad accendere la macchina ed io gli sposto la mano togliendo le chiavi.
Io:" non ce sta nessuno" dico guardandolo
" mo parla, perché queste scenate? Non ti pare di aver esagerato?" Chiedo seria è lui sbuffa prendendo una sigaretta dal pacchetto per poi portersela alla bocca accendendola.
Tiberio:" no, non me pare de aver esagerato" dice fumando " a te pare normale come si comporta co te?" Chiede guardandomi.
Io:" siamo solo amici,non fa nulla di male" dico seria " scherza con me non farebbe mai nulla di quello che pensi tu, sei troppo accecato dalla gelosia" dico nervosa.
Tiberio:" amici n'cazzo Chiarè, quello ce sta a provà co te" dice buttando la sigaretta finita fuori dal finestrino " nun me piace quel tipo, te tocca troppo ma vedo che tu ce stai, gli dai modo de farlo nun hai detto nulla te sei fatta toccare in quel modo davanti a me cazzo" dice nervoso.
Io:" che du palle ehhh doveva prendere una cosa e non mi ha dato tempo di spostarmi" dico nervosa anche io
" pensi davvero che mi farei toccare da n' altro che non sei tu?" Chiedo guardandolo mentre tiene lo sguardo fisso sulla strada e non risponde, rimango zitta 5 minuti aspettando che risponde ma niente sta zitto
" chi tace acconsente Tiberio, portami a casa che è meglio mi è passata la voglia di parlarti" dico sempre più nervosa allungandogli le chiavi che afferra mettendo in moto.
Torno a guardare fuori dal finestrino pensando a tutto, pensando a quanto mi abbia delusa stasera, non può davvero pensare una cosa del genere, ma che cazzo gli dice il cervello penso guardando fuori.

Arriviamo sotto casa mia ed io scendo velocemente dalla macchina senza dargli modo di salutarmi o parlarmi sbattendo con forza la portiera facendolo imprecare, entro nel mio palazzo e salgo velocemente le scale arrivando davanti alla porta di casa.

Fine del capitolo 39

Fasma||Per sentirmi vivoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora