CAPITOLO 64

120 8 2
                                    

Tiberio

Sono mesi che ormai con Chiara non stiamo più insieme, che non ci parliamo più, che abbiamo perso due strade diverse.
Da quella sera lì che ci siamo rivisti al suo ritorno siamo diventati entrambi due sconosciuti, come se la nostra storia non fosse mai iniziata e abbiamo pure mandato a rotoli anni di amicizia, in un'attimo abbiamo entrambi perso tutto.

Non posso dire che non mi manca perché sarei bugiardo con me stesso, la sua mancanza la risento da quella sera che ci siamo lasciati prendendoci quella fottuta pausa che non ha fatto altro che allontanarci del tutto. Lei mi manca da morire, mi manca tutto di lei, di noi ma non posso far finta che non sia successo nulla.
Mi ha fatto davvero ferito, sono molto deluso da lei ma non riesco a smettere di amarla, come non riesco ad odiarla.

Ricordo ancora quella sera in piena estate quando mi ritrovai ubriaco in questo pub con un gruppo di amici che vedo ogni tanto.
È uno di loro mi disse; ma sai la tua ex se le fatta con un nostro amico? Damiano mi si gelò il sangue, ci rimasi davvero di merda.
Io stavo soffrendo per lei e lei? Era andata a letto con il belloccio di turno, ancora adesso non ne facile mandare giù quel boccone amaro, perché comunque ad oggi io so di amarla da morire, so cosa provo per lei, il mio sentimento non ne mai cambiato e mai cambierà.

Dopo che lei se n'è andata con quei due, siamo rimasti ancora un pò e io non faccio altro che pensare a quello che ci siamo detti prima, al suo modo di parlare cosi alterato e al suo sguardo assente.
Sono giorni che la osservo quando lavora e ho notato che non ne più la Chiara di prima è completamente diversa. Non parla più con nessuno, si è completamente allontanata da tutti, dalle sue amiche che non fanno altro che ripetere che c'è qualcosa che non va e che secondo loro sta facendo cose che non sappiamo.
È io notando i suoi comportamenti strani mi rendo conto che non hanno tutti i torti, Chiara sta facendo qualche stronzate delle sue e io devo andare in fondo a questa storia, devo scoprire cosa sta combinando, anche se una mezza idea già c'è l'ho.

Camilla:"oh Tibè namo da lei, non mi sento per niente tranquilla" dice seria e io mi risveglio dai miei pensieri,finendo di fumare la mia canna
"ho paura che fa qualche stronzata con quei due, non so mi sembrava troppo strana, peggio degli altri giorni" dice guardandomi.
Io:"eh namo a vedè dai così stai tranquilla" dico buttando la canna finita e mi alzo con GG.
Salutiamo tutti e usciamo dal parchetto, andando verso la mia macchina.
Luigi:"ma sei sicura che è a casa?" Chiede alla bionda e lei annuisce salendo in macchina.
Metto in moto e nessuno dei tre parla,siamo persi nei nostri pensieri e io noto il volto della sua amica preoccupato.

Arrivati sotto casa sua, scendiamo dalla mia macchina e ci dirigiamo verso il portone, dove Cami suona ma non risponde nessuno.

Camilla:"hai la copia delle chiavi di casa sua?" Chiede guardandomi e io annuisco tirandole fuori dalla tasca dei jeans.

Infilo la chiave nella serratura del portone e entriamo dentro salendo le scale di corsa.
Arriviamo davanti alla porta di casa è non sentiamo nessun rumore provenire all' interno. Apro la porta e entriamo dentro vedendo che in cucina e in salotto non c'è nessuno, manco sua madre.

Luigi:" sarà uscita di nuovo, magari è ancora con loro" dice serio è la bionda scuote la  testa per poi correre verso camera sua, dove sentiamo urlare e ci precipitiamo anche noi in camera.
Io:"cazzo" dico imprecando mentre mi avvicino a lei che sta distesa sul letto priva di sensi con il volto bianco e le labbra viola
"Chiara" dico dandogli dei colpetti sul viso ma non reagisce.
Camilla:"oddio ti prego fa qualcosa" dice entrando panico e io cerco di mantenere la calma per capire cosa fare in queste situazioni.
Luigi:"Tibè guarda qua" dice dietro alle nostre spalle mostrandoci delle bustine, una è completamente vuota e una è mezza piena che contiene della polverina bianca.
In giro per la stanza ci sono anche delle bottiglie di alcool vuote.
"bisogna portarla in ospedale prima che sia troppo tardi" dice serio e io mi alzo da quel letto,prendendola in braccio per poi uscire da quella camera.
Camilla:"non vuoi chiamare i soccorsi?" Chiede nel panico mentre usciamo di casa e scendiamo le scale velocemente.
Io:"non c è tempo dobbiamo muoverci, apri la macchina e guida veloce" dico al mio migliore amico che fa come ho detto.

Fasma||Per sentirmi vivoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora