CAPITOLO 66

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Sono passati già 10 giorni da quando sono uscita dall'ospedale e sono tornata a casa.
I primi giorni sono stati molto devastanti, soprattutto ritornare alla normalità e dimenticare quella merda che cercavo in continuazione. Ma grazie al moro che non mi molla un'attimo e alle medicine che prendo sono riuscita un pò a calmarmi, anche se non ne per niente facile non pensarci.

Due giorni fa ho avuto la prima seduta dallo psicologo ed andata bene, anche se all'inizio non volevo andarci perché avevo paura di cosa potesse pensare o di essere giudicata. Ma anche lì il moro mi è stato accanto, mi ha dato la forza di affrontare quell'incontro in tutta tranquillità.
Sono giorni che passiamo molto tempo insieme, ci siamo finalmente chiariti per bene ma per ora stiamo cercando piano piano di ricucire il nostro rapporto.

Dopo aver passato la mattinata a dormire mentre lui era in studio a sbrigare delle cose con GG e aver poi pranzato insieme quando è tornato.
Ci ritroviamo sul divano a guardarci un pò di TV e a parlare di cosa fare stasera.

Io:"quanto mi manca fumarmi una canna" dico guardandolo mentre fuma.
Tiberio:"tu è meglio se stai lontana da queste cose" dice serio mentre guarda la TV per poi girare lo sguardo verso di me
"hai preso le medicine stamattina che ti ho lasciato sul tavolo?" Chiede guardandomi mentre mi accendo una sigaretta.
Io:"certo dottore prese tutte" dico ridendo, mi piace quando si preoccupa per me, mi fa sentire importante.
Tiberio:"se non ci fossi io" dice ridendo mentre spegne metà canna nel posacenere è sentiamo suonare il citofono
"aspetti qualcuno?" Chiede alzandosi dal divano per andare ad aprire e io scuoto la testa.
Non ho la più pallida idea di chi sia venuto a cercarmi.

Poco dopo torna in salotto accompagnato da Edoardo e io mi alzo dal divano per abbracciarlo.

Edoardo:"baby come stai?" Chiede staccandosi da me mentre il moro torna a sedersi sul divano.
Io:"mi sto riprendendo, mi fa piacere che sei passato" dico sorridendo
"vieni ti faccio un caffè " dico trascinandolo in cucina.
Edoardo:"hai idea dello spavento che mi hai fatto prendere?" Chiede sedendosi al tavolo mentre faccio il caffè.
Io:"lo so ho fatto spaventare tutti e mi dispiace" dico porgendoli la tazzina che lui afferra.
Edoardo:"io te lo dicevo di smetterla che prima o poi ti sarebbe successo qualcosa, volevo anche venire in ospedale ma Camilla mi ha detto che non n'era il caso e quindi sono venuto qua" dice guardandomi mentre mi siedo difronte a lui
"ma ora ti prego basta Chiara, mi raccomando stai lontana da quella merda, mi sento in colpa per quello che ti è successo" dice serio e io poggio una mano sopra alla sua che stringe.
Io:"non devi sentirti in colpa, sono io che ho voluto iniziare e sai perché lo facevo, ma ora voglio solo uscirne" dico guardandolo negli occhi e arriva il moro che prende le sue sigarette.
Edoardo:"vedo che avete fatto pace, sono contento" dice sorridendo è il moro si gira verso di lui.
Tiberio:"ricordati quello che ci siamo detti poco fa, hai ancora due minuti a disposizione poi te ne devi annà" dice con tono brusco ad Edoardo che annuisce e io lo guardo perplessa
"tu tra poco va a prepararti che usciamo un pò" dice freddo per poi uscire dalla cucina e io guardo Edoardo che si alza.
Edoardo:"meglio se me ne vado" dice serio ed esce dalla cucina seguito da me.
Io:"ma che è successo?" Chiedo guardandolo mentre esce di casa.
Edoardo:"Ciao Chiarè" dice abbozzando un mezzo sorriso, senza darmi alcuna spiegazione e io rimango basita.

Chiudo la porta e mi dirigo verso il salotto dove c'è lui seduto sul divano e mi piazzo davanti alla TV con le braccia conserte.

Io:"che cazzo è successo? Me lo vuoi dire?" Chiedo guardandolo.
Tiberio:"niente che ti riguarda Chiarè" dice serio e io lo guardo con sguardo di fuoco
"non deve avvicinarsi a te" dice alterato.
Io:"gli hai detto così?" Chiedo guardandolo e lui annuisce
"perché lo hai fatto?" Chiedo nervosa.
Tiberio:"perché si Chiarè, perché è colpa sua se hai iniziato a fare cazzate e non voglio che stai con lui non mi fido ok?" Chiede sempre più alterato.
Io:"è solo un mio amico Tiberio, lui c'è sempre stato per me e tu non hai il diritto di digli di non frequentarmi" dico urlando è si alza di scatto dal divano.
Tiberio:"amico de che? Ti stava portando sulla sua strada Chiarè e non urlare abbassa i toni" dice urlando a sua volta guardandomi negli occhi facendomi ammutolire
"io non voglio che lo frequenti, non voglio che ci ricadi di nuovo voglio solo proteggerti" sussurra mentre mi accarezza una guancia e io senza pensarci due volte lo abbraccio forte.
Io:"scusami non volevo urlarti contro" dico abbracciata a lui che mi tiene stretta, dandomi dei baci sulla testa.
Tiberio:"promettimi che starai a larga da lui?" Chiede staccandosi da me per guardarmi negli occhi e io annuisco
"dai ora va a prepararti che usciamo un pò con quei due" dice dandomi un bacio sulla fronte.

Siamo appena arrivati a Trastevere nel nostro solito pub dove ci aspettavano Camilla e GG. Anche con loro nei giorni scorsi ho parlato molto, mi sono sfogata e beccata un pò il cazziatone dalla bionda che si era preoccupata molto per me.
Ma per fortuna hanno capito il mio momento e stanno cercando di aiutarmi anche loro ad uscirne.

Camilla:"amo finalmente esci, come stai oggi?" Chiede guardandomi dopo che mi sono seduta difronte a loro, vicino al moro.
Io:"piano piano mi riprendo" dico guardandola e lei sorride mentre tiene la mano del ricciolo.
Luigi:" vedrai che ne uscirai" dice guardandomi e io annuisco
"che bevete?" Chiede alzandosi per andare ad ordinare.
Io:"qualcosa di analcolico" dico seria mentre gli altri due prendono una birra.
Tiro fuori una sigaretta dal mio pacchetto che tenevo nella tasca dei jeans e me la porto alle labbra per poi accenderla.
Camilla:"oh cazzo" dice imprecando mentre il moro cazzeggia con il cellulare e torna GG. La guardo perplessa non capendo che succede per poi guardare nella sua direzione che da sulla strada è vorrei sprofondare quando vedo Damiano con dei suoi amici.
Luigi:"ma quello non ne il famoso amico di Ibiza?" Chiede alla bionda che è rimasta bloccata mentre il moro alza lo sguardo.
Tiberio:"si è lui il belloccio di turno" dice seccato e io abbasso lo sguardo quando passa vicino al nostro tavolino, sedendosi proprio davanti a noi.
Camilla:"vabbè beviamo regà famo finta de niente" dice sorridendo imbarazzata mentre il moro lo fissa e io alzo lo sguardo è noto che mi sta proprio guardando.

Erano mesi che non lo vedevo e dopo mesi i nostri sguardi si incrociano di nuovo,per una frazione di secondi finché non distoglie lui lo sguardo tornando a parlare con i suoi amici e io giro lo sguardo verso il moro che mi guarda con sguardo truce.

Io:"scusate vado in bagno mi sento poco bene" dico alzandomi di scatto e mi dirigo dentro,andando verso il bagno dove entro chiudendomi la porta alle spalle.
Non riuscivo a reggere quella situazione, mi sentivo soffocare avevo il suo sguardo addosso, lo stesso sguardo che mi aveva stregata la prima sera che lo avevo visto ad Ibiza.

Dopo essermi ripresa per bene sentendomi più tranquilla. Esco dal bagno tornando al mio posto e noto che per fortuna Damiano è andato via.
Ma mi accorgo che manca anche il moro insieme a GG.

Io:"ma Tibè?" Chiedo alla bionda che mi fa segno di girarmi e io mi giro vedendoli parlare con un loro amico
"mio dio pensavo fosse andato da lui" dico guardandola per poi tirare un sospiro di sollievo.
Camilla:"ne sarebbe stato capace, ma sta tranquilla rilassati ora" dice seria e io annuisco
"eccoli che tornano, che famo?" Chiede ai due che tornano a sedersi e io guardo il moro.
Tiberio:"porto sta pischella a svagarsi un pò" dice guardandomi mentre i due sorridono e io mi rilasso del tutto quando capisco che non c'è l'aveva con me.

Dopo aver salutato i due, ci dirigiamo verso la sua macchina dove saliamo mettendoci la cintura.

Io:"scusami per prima non n'era mia intenzione guardarlo ma mi sentivo osservata e mi dava fastidio per quello mi sono alzata,mi sentivo a disagio" dico senza guardarlo.
Tiberio:"ehi, guardami" dice serio e io giro lo sguardo verso di lui
"è tutto apposto, non n'ero arrabbiato con te ma la voglia di menarlo era davvero tanta" dice sempre più serio e io non rispondo
"ora non pensarci più, ti va di andare a cena da qualche parte?" Chiede sorridendo.
Io:"mh dove vorresti andare?" Chiedo curiosa.
Tiberio:"ti porto a casa così ci cambiamo e ti porto sul mare, voglio farti passare una serata tranquilla" dice accarezzandomi una guancia, facendomi sorridere come una bambina.
Io:"ma non devi, mi basta anche una cena a casa mia" dico guardandolo.
Tiberio:"non voglio sentire scuse né niente, quindi accetta il mio invito Mancini e non te ne pentirai" dice guardandomi divertito per poi mettere in moto la macchina e io scuoto la testa divertita.

Fasma||Per sentirmi vivoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora