É stato lui

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":che coraggio che ha avuto a presentarsi a casa tua dopo tutto quello che ha combinato." disse Alessia una volta finito di raccontarle l'accaduto.
":ha provato a scusarsi,e questo mi fa piacere ma non vuole capire che Niall non c'entra nulla con la storia di quella sera" continuai.
":e perché non gli racconti cosa davvero è successo" suggerì la mia amica.
":ci ho provato ma è proprio testardo,è convinto che sia Niall la causa di tutto" risposi.
":ma per quale motivo lo pensa? Cosa gli ha fatto di male?" mi chiese,il fatto è che io non sapevo perché c'è l'avesse così tanto con il biondino.
Restammo a pensare per un po' finché non sentii il telefono squillare,lo tolsi dalla tasca e vidi che era Zayn,risposi subito.
":senti già la mia mancanza?" dissi al moro.
":ahah ti piacerebbe,era Liam che voleva chiamarvi ma ha il telefono scarico" detto questo sentii la voce dell'altro ragazzo rispondere.
":ei si,ciao ragazze ho appena parlato con i manager e hanno iniziato a darci le date per i concerti" disse contento.
":allora quando dobbiamo venire?" chiesi impaziente.
":il tour inizia in Francia il 20 gennaio,la seconda meta è l'Italia!" continuò.
":dove andrete?" domandò la mia amica.
":Verona,il 24 gennaio" rispose.
":beh" dissi preoccupata guardando Alessia.
":secondo te ci fanno andare a Verona per lo stesso concerto?" chiesi triste.
":ah,potremmo dire che è un'altro cantante" propose.
":in effetti ci mandano a Londra per vederli di nuovo..." continuai iniziando ad avere speranza di riuscire in quell'impresa.
":a giusto Londra,il concerto si farà il 12 febbraio" aggiunse Liam.
Ci segnammo le date e restammo un po' in chiamata con i due ragazzi.
Una volta finito di parlare iniziammo a pensare ad un piano per andare al concerto di Verona.
":allora è deciso! Si va al concerto di Ultimo." dissi alla fine.
Iniziammo a chiamare i nostri genitori e provammo a convincerli.
":stai andando a troppi concerti,non ti sembra di esagerare?" disse mia mamma dall'altra parte del telefono.
":dai mamma lo sai quanto ci tengo" continuai,in realtà mi sarebbe piaciuto davvero andare ad un concerto di Ultimo,era uno dei miei cantanti preferiti.
":va bene..." rispose alla fine mia mamma dopo un'ora di chiamata,e dopo averle promesso che avrei lavato e cucinato per un mese. Ero davvero folle. Adesso mi sarebbe toccato davvero fare quello. D'altra parte potevo andare a Verona a vedere i miei amici.
":allora a te fanno andare?" chiesi una volta chiusa la chiamata.
":no" rispose triste la mia amica.
":come? Le hai detto che vado anche io?" cominciai a riempirla di domande,nel frattempo i suoi occhi diventavano lucidi.
":troveremo un modo te lo prometto" dissi alla fine,andai da lei e l'abbracciai.
":uffa adesso devo andare a casa a cucinare" dissi scocciata guardando l'orario dal telefono. Ci salutammo e mi incamminai verso casa.

":questa cosa che sarai tu a cucinare per un mese mi sembra una tortura nei nostri confronti" disse mia sorella aprendo la porta.
":simpatica,se ti fa schifo puoi non mangiare" risposi.
Entrai in camera,mi lavai e scesi in cucina per cominciare a cucinare.
Ma cosa potevo fare? Aprii il congelatore e cacciai della carne.
":cosa propone lo chef stasera?" chiese mia mamma entrando nella stanza.
":questa roba" dissi indicando l'animale a pezzetti che avevo in mano.
":dovevi farla scongelare" rise.
Sbuffai e rimisi la carne nel congelatore.
":pizza!" urlai per farmi sentire meglio.
Presi il telefono e digitai il numero della pizzeria.
":ok,per le 20:30 arriva" dissi chiudendo la chiamata.
Mentre aspettavo la cena salii in camera per ascoltare un po' di musica ma fui interrotta dalla suoneria del telefono,era Nick. Cosa voleva? Decisi di rispondere.
":che vuoi?" chiesi schietta.
":possiamo parlare?" disse.
":non ho voglia" risposi.
":ti prego ho bisogno di spiegarti il motivo delle mie azioni" continuò.Restai in silenzio.
":ti aspetto stasera a casa mia" disse infine.
Chiusi la chiamata.
Sarei dovuta andare? Non volevo parlarci,mi aveva fatto del male,in teoria a Niall ne aveva fatto ma mi sentivo a pezzi per lui.
I miei pensieri furono bloccati dal suono del campanello,dovevano essere arrivate pizze,scesi di sotto a prenderle.
":ecco a lei" dissi dando i soldi al fattorino.
":la cena è pronta" urlai posando i cartoni sul tavolo.
Dopo cena tornai in camera mia con l'intento di riposarmi ma fui bloccata da mia madre.
":dove intendi andare?" chiese.
":in camera" risposi.
":devi pulire i bicchieri e buttare le scatole di pizze" disse.
Sbuffai e riascesi quei cinque gradini.
Finalmente dopo aver lavato i bicchieri e buttato tutto tornai in camera e appena mi buttai sul letto mi ricordai della chiamata di prima.
":cavolo" pensai. Mi alzai,misi le prime cose nell'armadio e scesi.
":esco" dissi e me ne andai.
Mentre andavo da Nick continuavo a chiedermi perché lo stessi facendo.
Ero arrivata davanti al suo appartamento e dopo un po' mi decisi a suonare.
":chi é?" sentii chiedere.
":io,apri" risposi sempre con tono brusco. Il blocco del cancello scattò lasciandolo aprire. Entrai e iniziai a salire le scale. Una volta arrivata davanti la sua porta la vidi aprirsi.
":vieni entra" disse.
Indossava solo un asciugamano stretto in vita e con le mani agitava i capelli ancora bagnati per fargli prendere un po' forma. Andai a sedermi sul divano e lui fece lo stesso.
":allora. Parla" dissi.
":si,ehm vuoi qualcosa da bere? Hai fame?" chiese.
":no,parla no ho tempo da perdere" risposi.
":d'accordo"
":quel pomeriggio che sei andata al parco con.." lo interruppi.
":so cos'è successo quel pomeriggio,vai al punto" dissi.
":bene,l'ho picchiato perché lui ti aveva trattata male" continuò.
":ma perché non accetti il fatto che non è andata così? Ti ho detto che lui non c'entra nulla" provai a spiegarli per la centesima volta.
":tu dici così solo perché ti piace" disse lui continuando con la sua teoria.
":non vuol dire nulla,e poi anche se fosse non sono affari tuoi!" urlai.
":invece si!" Rispose alzando la voce anche lui.
":ma perché ti importa tanto. Tu mi hai abbandonata per andare a Los Angeles,non ti sei degnato di salutarmi ne di chiamarmi,lo sono venuta a sapere da mia madre" dissi.
":credi che a me sia piaciuto lasciarti qui senza dirti nulla?" mi chiese.
Non risposi,le lacrime iniziarono a bagnarmi il viso,dovevo trattenerle per mantenere la mia aria da dura,sentii i suoi pollici posarsi sulle mie guancia e cacciare via le lacrime.
":io non volevo andarmene,tu,tu mi piaci. Mi sei sempre piaciuta ma non te l'ho mai detto per paura di rovinare la nostra amicizia" disse con tono triste. Alzai lo sguardo per guardarlo negli occhi.
":quando ti ho vista con Niall,il rapporto che avete costruito in pochi giorni,condividevate tutto,come facevamo io e te una volta" iniziò a dire.
":mi ha dato fastidio,così quando ho visto la tua faccia ricoperta di lividi e ferite ho pensato ti avesse ferita" continuò.
":ma ti ho detto che non è così. Perché non mi credi?" chiesi singhiozzando.
":io a te ci credo,lo sai. È di lui che non mi fido" concluse. Lo guardai confusa.
":il giorno dopo Natale stavo venendo a casa tua per salutarti e mentre andavo l'ho visto per strada" disse. Feci segno di continuare.
":beh lui,lui stava parlando con un'altra ragazza e camminavano mano nella mano,così quando vi ho visti insieme al bar" alzai subito lo sguardo.
":tu ci hai visti al bar?" chiesi sentendo la rabbia rimpossessarsi del mio corpo.
Non rispose.
":hai scattato tu quella foto,sei stato tu a far sapere a tutti che fossi io la ragazza con cui Niall si sentisse?" continuai, ancora ricevetti risposta.
":ho pensato che ti stesse usando!" cercò di difendersi.
":vuoi sapere perché avevo tutti quei lividi sulla faccia?" Chiesi alzandomi dal divano.
":bene,sono stata picchiata in un vicolo da una fan,mi ha lasciata lì a terra priva di sensi" dissi e risentii le lacrime scendere.
Era sconvolto.
Detto questo presi la giacca che avevo posato sul divano e uscii sbattendo la porta.
Non avevo voglia di tornare a casa,così senza preavviso mi piombai a casa di Alessia.
":ei Francesca,stai bene?" mi chiese aprendo la porta con aria preoccupata. Mi fece entrare e andammo in camera sua per parlare.
":è stato lui" dissi una volta seduta sul letto con le lacrime che continuavano a scendere senza sosta.

 ":è stato lui" dissi una volta seduta sul letto con le lacrime che continuavano a scendere senza sosta

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Foto per ricordare a tutti la bellezza del nano😩🤚🏻

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