[ritorno a scuola]

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George's pov:

Come al solito, la sveglia suona alle 9:00 in punt- OH MERDA SONO GIÀ LE NOVE. Il modo migliore per iniziare la scuola di certo non è in ritardo, è vero, ma le lezioni iniziano alle 10 quindi posso farcela, l'unica cosa che devo fare è muovermi.

Fortunatamente mi ero preparato lo zaino e i vestiti la sera prima, un paio di jeans, la mia solita maglia blu e la felpa verde di quel ragazzo conosciuto alla festa, sperando di potergliela ridare; quindi mi preparo finendo nel preciso instate in cui Darryl suona al citofono per accompagnarmi a scuola.

Alla prima ora ho programmazione, sono molto emozionato dato che questo corso è il motivo per cui sono venuto in questa scuola, non vedo l'ora di iniziare.

Incredibilmente riesco ad arrivare in perfetto orario e prendermi un buon posto, chissà chi sarà il mio compagno di banco. Inizio a fantasticare su chi potrebbe capitarmi accanto, se sarà il capitano delle cheerleader, o della squadra di football, oppure sarà un altro ragazzo nerd come me, o ragazza, oppure potrebbe essere quel ragazzo conosciuto alla- non ho nemmeno avuto il tempo di finire di formulare quel pensiero, che lui si materializza magicamente nel banco di fianco al mio.

"Hei ciao io mi chiamo Cla-"dice tendenodomi la mano, ma si interrompe nell'istante in cui mi giro verso di lui, come se anche lui mi avesse riconosciuto.

Clay's pov:

Appena arrivai in classe mi fiondai sul primo banco libero e, istintivamente, tesi la mano e mi presentai al mio compagno di banco. "Hei ciao io mi chiamo Cla-"

Il mio cure ha appena saltato un battito. Riconoscerei quella felpa tra miliardi, quella toppa sul gomito sinistro attaccata dopo una brutta caduta dallo skate, i nodi fatti alla fine del cordino della felpa per non farlo rientrare nel cappuccio: quella felpa, è la MIA felpa. E quel ragazzo, beh non è il mio ragazzo ma è quello che ho conosciuto alla festa, George.

Nel mentre che pensavo, lui mi batté il cinque ridendo, imitando il nostro primo incontro; quel ricordo mi fece sorridere e la sua faccia mi ricordò tutto quello che era successo quella sera, anche quando le nostre labbra si stavano per toccare. Continuai a sorridere e a pensare a quell'istante, ma stavolta non fu Nick a interrompermi, né George, bensì la professoressa appena entrata in classe.

"Buongiorno" mi affrettai a dire mentre iniziava già a spiegare a grandi linee il programma di quest'anno.

Presi di fretta il primo quaderno che mi capitò alla mano e iniziai a prendere appunti. La prima lezione è sempre abbastanza leggera quindi continuai a lanciare sguardi fugaci a George fino al suono della campanella. Devo ammettere che è davvero carino, come amico, sì, sembra davvero simpatico e abbiamo anche degli interessi comuni, quindi potremmo essere.. grandi amici un giorno, spero.

George's pov:

Appena la prof entra in classe inizio subito a prendere appunti, anche se è solo la prima lezione, non ho mai staccato gli occhi dal foglio, nonostante mi sentissi un po' osservato.

Sento finalmente il suono della campanella che indica la fine della lezione, ripongo il mio quaderno nello zaino e nel mentre chiedo a Clay che lezione avesse dopo.

"Penso di avere letteratura inglese, te?" a quel punto l'orario che mi ero imparato a memoria la sera prima scomparve dai miei pensieri e si creò di nuovo il caos. Riuscii a biascicare solo un anche io, un po' insicuro in realtà.

"Bene così ti mostro dove è l'aula, sei nuovo giusto?" Continua lui, facendomi notare che quella sera allora mi stava davvero prestando attenzione, non era lì con me solo perché si annoiava. Inizio a sorridere e lui si alza per cambiare aula, allora io lo imito e inizio a seguirlo. Nel mentre che andiamo in classe mi inizia a mostrare la scuola, il mio armadietto (casualmente accanto al suo), i bagni, la palestra e le varie aule.

Arriviamo in classe e saluta alcuni suoi amici, io allora inizio a prendere posto ma lui mi ferma e mi dice di sedermi di nuovo accanto a lui, se mi va. Non ci penso due volte e prendo subito il banco accanto a lui, iniziando a presentarmi ai suoi amici.

Le lezioni passano in fretta e all'ultima ora, visto che ero in classe con Darryl, ci iniziamo ad avviare verso la sua macchina per tornare a casa, quando sente chiamare il suo nome da dei suoi amici. Ci avviciniamo e lui inizia a parlare con loro, mentre io inizio a pensare di già ai compiti e alle lezioni del giorno dopo, fin quando qualcosa, o meglio, qualcuno, mi interrompe dandomi una pacca sulla spalla.

"Hei George, che fai?" Come fa a materializzarsi sempre dietro di me? Questo ragazzo inizia a preoccuparmi.

"Ciao Clay, stavo aspettando un mio amico, te?" Dicendo il suo nome mi ricordo di una cosa: la sua felpa, che è ancora addosso a me. Devo ridargliela, quindi, prima che dica qualsiasi cosa, inizio a levarmela per rendergliela.

"Tranquillo, puoi tenerla" Dice Clay ridendo, come se mi avesse appena letto nel pensiero, ripeto, questo ragazzo inizia a spaventarmi.

"Oh beh, sei sicuro? Comunque è la tua felpa non vorrei.."

"Te lo ripeto, tranquillo, puoi tenerla, e poi a te sta parecchio bene" dice facendomi l'occhiolino, quanto mi piace, cOME AMICO intendo.

Clay's pov:

"Te lo ripeto, tranquillo, puoi tenerla, e poi a te sta parecchio bene" Lui mi sorride e mi ringrazia, cavolo, è davvero carino con la mia felpa, anche se in confronto a lui è enorme.

Nemmeno il tempo di sorridergli anche io che il suo amico lo raggiunge.

"Ciao Darryl, come va?" Non pensavo fossero amici, non mi ha mai parlato di George, e conoscendolo, c'è sotto qualcosa, ma decido di non farci troppo caso.

"Ciao Clay, tutto ok, te?" Poi guarda George, con fare interrogativo, come se lui fosse suo fratello maggiore rompipalle che continua ad immischiarsi nella sua vita privata.

"Voi due vi conoscete?" chiede, con un tono sorpreso.

"Beh ci siamo conosciuti alla festa a cui mi hai costretto di andare, non ti ricordi?" dice George, con il suo solito tono tranquillo.

"Esatto" dico, iniziando a guardarmi intorno per cercare una scusa per levarmi da questa situazione, non voglio parlare di quella sera a Darryl.

"Bene io devo andare" dico frettolosamente mentre li saluto e mi dirigo alla mia macchina, dove trovo Nick ad aspettarmi. Saltiamo su e andiamo a casa.

Durante il viaggio lui continua a raccontarmi la sua giornata, visto che, essendo un anno più piccolo di me, non abbiamo nessun corso in comune. Io rimango in silenzio finché non arriviamo e lui inizia a cucinare, non riuscivo a togliermi di testa quella serata alla festa.

Spero vi piaccia <3

Vi ricordo di votare il capitolo se vi è piaciuto e di scrivermi qualche consiglio :)

adioss

Tutta colpa di una festa.. [dream not found]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora