[23 giugno]

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Clay's pov

"Mi mancherai tantissimo" dissi abbracciando George, forse troppo forte dato che iniziò a divincolarsi.

"Tranquillo Clay" rispose lui allontanandosi leggermente e mettendomi una mano sulla guancia "starò via solo per tre settimane" continuò non smettendo per un attimo di sorridermi rassicurandomi "tornerò prima che tu possa accorgertene" fece una piccola pausa guardando dietro le mie spalle "e poi ci sarà Sap con te"

D'un tratto sentii una stretta pesante avvicinarmi di nuovo a George.

"George non andare" disse Sap lamentandosi "possiamo farti il tè con il latte per colazione e parlare con quel tuo accento strano" continuò lui stringendo più forte "resta con noi"

George si mise a ridere cercando di uscire dalle nostre braccia "dai ragazzi non fate così" disse distogliendo lo sguardo un attimo, tentando di nascondere i suoi sentimenti "tornerò, tranquilli"

Ci staccammo dall'abbraccio e io gli sorrisi di nuovo "fai buon viaggio allora" dissi abbracciandolo un'ultima volta.

Lui mi diede un lieve bacio sulle labbra e si girò andando verso l'altra parte dell'aeroporto, girandosi a salutarci con la mano.

"Torna presto" lo salutammo di rimando io e Sap, prima di vederlo svoltare e sparire.

"Dai torniamo a casa" disse Sap notando che continuavo a fissare il luogo dove George era andato.

George's pov

Salito sull'aereo mi misi comodo e, in men che non si dica, mi addormentai.

[qualche ora dopo]

Sentii una voce chiamarmi.

"Signore" continuava a ripetere "stiamo atterrando"

Appena compresi quello che avevo sentito, mi svegliai di colpo.

Ero a casa.

Ero finalmente a casa.

Mi tirai un po' su sul sedile e mi affacciai dal finestrino.

Stavamo atterrando a Londra.

Tra poco sarei stato di nuovo con la mia famiglia.

Non vedo l'ora.

[n.a. facciamo finta che i genitori di George stiano a Londra pls]

Scesi dall'aereo e, non appena riaccesi il telefono, vidi tutti i messaggi che Clay mi aveva mandato, ma risposi solo all'ultimo.

Sei arrivato?

Sono appena atterrato a Londra!!!!! mi mancate di già :]

Chiusi la chat e chiamai subito mia madre.

"Georgie" disse con voce contenta "sei arrivato? Ti siamo aspettando fuori dall'aeroporto" non ebbi neanche il tempo di rispondere che vidi mia sorella corrermi in contro.

"Georgieee" esclamò abbracciandomi "ci sei mancato tanto!"

La salutai di rimando e ci staccammo dall'abbraccio per poi dirigerci in macchina con i nostri genitori.

Da quel momento fino all'ora di cena non si parlò d'altro se non della mia esperienza in America e, dopo aver visto così tanto affetto da parte loro nei miei confronti, decisi che era il momento di dire la verità.

Tutta colpa di una festa.. [dream not found]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora