*il giorno dopo*<<allora, da che negozio vorresti iniziare Andrea?>>
<<non lo so maga- o mio dio! Su quella maglia c’è disegnata la faccia di Pollon!>> disse emozionatissima non distogliendo li occhi dalla vetrina di un piccolo negozio del centro.
<<vuoi andare a provarla?>> le chiesi. Lei prima di rispondermi guardò Luca per chiedergli il permesso. Gli feci allora un cenno al capo per intimarlo di dirle di si, cosa che fece qualche secondo dopo.
Appena entrammo nel negozio venne ad accoglierci una commessa che era rimasta sorpresa di vedermi
<<regina, in cosa posso servirla?>> mi chiese chiaramente con gentilezza
<<lei, Andrea, ha visto una maglia che le piacerebbe provare>> parlai indicandola
<<certo. Vieni con me Andrea? Andiamo a provarla dai. Voi nel frattempo potete vedere se trovate qualcosa che vi potrebbe piacere>>
Mentre la commessa, dopo aver preso per mano la sorella di Luca, la portava verso la vetrina, io e lui andammo a cercare qualcosa per lui.
<<questi ti potrebbero stare bene. Vai a provarli?>> dissi mostrandogli un semplice paio di jeans
<<forse. Sei sicura di voler pagare te? Ho dei soldi comunque che ho messo da parte>>
<<tienili da parte, ti potrebbero sempre servire. Ora su, vai in camerino>> lo incoraggiai.
Mentre lui si provava quei pantaloni andai a prendergli altre cose che gli sarebbero potute piacere. Erano tutte basic ma le trovavo molto adatte per lui.<<cosa ne pensi?>> mi chiese appena uscì dal camerino richiamando la mia attenzione
<<sì, decisamente ti stanno bene>> gli risposi facendolo arrossire
<<ho preso un altro paio di cose per te>> continuai
<<sono troppe amore, non serve che mi compri tutto ciò>>
<<serve, mentre tu inizi a provarti queste cose vado a vedere se trovo qualcosa anche per Diego. Cosa ne dici?>>
<< un giorno ti ripagherò per tutto, te lo prometto>> liquidai le sue parole e gli feci un sorriso prima di tuffarmi ancora in quella marea di abiti.
<<stai davvero bene>> gli dissi mentre lui si stava osservando allo specchio dopo avergli dato un bacio a stampo ed averlo abbracciato da dietro.
Lui però approfondì quel semplice bacio a stampo che presto divenne tutto tranne che casto. Si voltò e mi mise una mano sul fianco e l’altra dietro al collo mentre le mie lo accarezzavano sulla schiena. All’improvviso mi prese in braccio, mi trascinò in camerino e mi appoggiò la schiena contro il muro. Le nostre bocche non si staccavano, se non per prendere aria qualche istante<<mi fai impazzire>> mi sussurrò all’orecchio prima di iniziare a baciarmi il collo. I suoi baci si trasformarono presto in lievi morsi e iniziò a fare quello che penso fosse un succhiotto. La temperatura in quei due metri quadrati era salita improvvisamente.
Nessuno dei due voleva staccarsi dall’altro. Presi l’orlo della sua maglietta e gliela tolsi, lo stesso fece lui con la mia. Una delle sue mani si spostò sulla mia schiena e risalì finchè non trovò il gancetto del reggiseno. Me lo stava per togliere, glielo avrei fatto fare… se non fosse per Andrea che iniziò a chiamarci.<<o mio dio. Mi dispiace Sara>> mi disse rendendosi conto di quello che era appena successo e mettendosi le mani nei capelli
<<guarda che mi andava bene. Non mi stavo di certo tirando indietro>> lo rassicurai mentre mi rimettevo la maglia
<<forse è meglio uscire, ci stanno chiamando>> mi disse improvvisamente distaccato
<<tutto bene signorina?>> mi chiese la commessa
<<sì, noi qui qualcosa l’abbiamo provato. Come è andata a voi invece?>>
<< io avrei trovato dei vestiti, delle maglie e dei pantaloni perfetti per lei che le piacciono ma penso che non voglia farvi spendere molto perché è evidente che le piacessero ma li ha scartati quasi tutti>>
<<senti, io prendo questi- dissi indicandogli quelli che si trovavano nella gruccia vicino al camerino- e anche quelli che ha provato lei ma ha scartato>>
<<paga in contanti o carta di credito?>> mi chiese quando eravamo alla cassa
<<contanti >>
Il nostro shopping non era certamente finito, dovevamo infatti prendere anche qualche capo più adatto alle possibili cene ed eventi della corte. Andammo quindi in un negozio d’alta moda dove subito ci accolse una commessa.
<<buongiorno, cosa desiderate?>> ci chiese rivolgendo a Luca ed Andrea un falso sorriso.
<<avremmo bisogno di due abiti, uno per lei e uno per lui. Per lui un completo mentre lei può scegliere quello che vuole>>
<<che tipo di abito desideri? Stile inglese o italiano per intenderci>>
<<quale sarebbe la differenza tra i due?>> domandò in imbarazzo non conoscendone la differenza.
<<quello inglese è più ‘costruito’ nel senso che ha i pantaloni a vita alta, aderente e si porta con le bretelle, mentre la giacca ha le spalle poco costruite ed ha una linea a clessidra. Quello italiano invece non tiene conto delle ferree norme dettate dal ceto di appartenenza>>
<<preferirei qualcosa in stile italiano>> esitò non essendone del tutto convinto
<<perfetto. Jacopo potresti mostrargli qualcosa tu mentre io faccio vedere qualcosa alla bambina?>> chiese ad un suo collega.
<<vieni con me Sara?>> mi chiese intimidita dalla situazione Andrea.
<<certo, andiamo a scegliere qualcosa che ti piaccia>>
<<ma vuoi un abito o un due pezzi?>> le chiese
<<non lo so…>>
<<allora vado a prenderti qualcosa e poi deciderai>>

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QUEEN'S LOVER
RomanceQuando pensi che la tua vita sia già bella così com'è, poi trovi quel qualcosa che che te la migliora che ti dimostra che era bella ma che mancasse qualcosa. Sarà credeva che dalla vita avesse avuto già tutto quello che credeva di volere, ma un gior...