|Capitolo 8|

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Era passato quasi un mese da quel giorno e io e Luca non avevamo mai smesso di sentirci: appena potevo andavo a casa sua ed inoltre l’avevo accompagnato da sua sorella altre due volte, senza però mai entrare nella sua stanza. Quel giorno sarei dovuta andare da lui alle 3 p.m. ma avendo avuto degli impegni arrivai solamente alle 3.45 p.m.

<<forse non è il caso che tu entri…>> mi disse Diego dopo che mi aprì

<<perché? Cos’è successo? Luca come sta?>>

<<lui sta bene…più o meno. Ma forse sarebbe meglio che tu->>

<<Sara!>> Lo interruppe Luca abbracciandomi forte

<<entriamo e poi mi dite cos’è successo, ok? >>

<<negli ultimi mesi non siamo riusciti a pagare tutte le tasse e allora mi hanno inviato una lettera con scritto che dovrò fare da servitore per quella stronza della principessa>>

<<perché la definisci così?>>

<<perché sicuramente sarà una di quella viziate che non sa nemmeno cosa c’è oltre il suo castello>>

<<come fai a dirlo?>> Gli chiesi triste che pensasse certe cose

<<quelle come lei sono tutte uguali, o almeno tutte tranne te>> Anche se da una parte mi stava insultando, ma non potei non sorridere capendo quello che pensava lui di me. O almeno della me che pensava fossi.

<<ma ci sarà un altro modo, o no? >>

<<è stato il re a fare questo contratto quindi lui non lo annullerà certamente e né la principessa né il principe possono annullarlo… il problema non è tanto lavorare presso di lei, ma non poter più fare il mio lavoro e quindi non avere i soldi necessari per le cure di mia sorella >>

<<magari riescono a farlo…>>

<<si certo,come no…>> disse Diego

<<io devo andare un secondo in bagno>> Disse alzandosi Luca, forse stanco di quella faccenda

<<si sta affezionando molto a te Sara, è mio fratello e non voglio che soffra>> disse Diego dopo che Luca salì al secondo piano

<<neanche io voglio che soffra>> 

<<ma sei la principessa, ti sposerai sicuramente con qualche principe  o comunque con qualcuno di ricchissimo>>

<< è un po’ più complicato di così in realtà… comunque farò il possibile con il contratto>>

<<Sara lo sai che ormai ti considero un’amica, ma se non ti sposi non annulli il contratto. In ogni caso lui soffrirebbe>>

<<proverò a fare tutto quello che mi è possibile, te lo prometto>>. In quel momento scese Luca

<<non dovevamo uscire noi due?>> mi chiese fingendo un sorriso

<<se ti va ancora si>>

<<allora andiamo, poi però dovrei andare a licenziarmi dal mio ormai ex datore di lavoro>>

<<aspetta dai Luca, magari cambia qualcosa…>>

<<la vedo dura Sara…>>

Passammo tutta la giornata insieme. In quel momento era il tramonto e noi eravamo sdraiati su un prato. Ci aveva messo parecchio tempo però alla fine aveva preso coraggio e mi aveva messo un braccio sulle spalle e mi aveva avvicinato a lui.

<<cos’avrei fatto se non ti avessi conosciuta?>> mi chiese guardandomi non negli occhi come faceva di solito, bensì la bocca

<<e io senza di te?>> gli chiesi avvicinandomi sempre di più. Ormai a separarci erano pochi centimetri

<<mi piaci tanto Sara>> disse mentre i centimetri si stavano azzerando. Le nostre labbra finalmente si unirono. Non era un bacio passionale e che voleva portare ad altro, ma dolce e casto.

<< è stato…wow…>>

<<già>>

<<forse non doveva succedere…>>

<< perché?>>

<<ora mi illuderò…>>
<<Luca…>>

<<no, ho capito. Fa niente>> mentre lo diceva si notava però la tristezza nei suoi occhi

<<ora scusa ma devo andare a casa>>

<<Luca, senti i->> provai a dire ma lui mi interruppe

<<tranquilla Sara, va bene così. Devo andare>> disse frettolosamente per poi scappare lontano da me

<<ciao Luca>>

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