<<buongiorno>> mi disse una voce appena mi svegliai
<<buongiorno am-Luca>>
<<cosa stavi per dire?>> mi chiese cercando di trattenersi dal sorridere
<<niente…>> lui allora cominciò a farmi il solletico che, tra parentesi, soffrivo tantissimo.
<<Luca p-er fav-ore>> dissi non riuscendo a smettere di ridere
<<smetto solo se lo ripeti>><<va bene, va bene. Ti stavo per chiamare amore>> appena glielo dissi lui cominciò a baciarmi. Dopo poco mi chiese l’accesso che non gli negai. Le nostre lingue si rincorrevano tra loro mentre il mio cuore stava scoppiando.
<<ti amo, sarà presto ma...>> gli dissi quando ci staccammo
<<ti amo anch’io>> mi interruppe arrossendo, ma guardandomi negli occhi.
Ci sdraiammo nuovamente. Avevo la testa appoggiata al suo petto e tenevo gli occhi chiusi. Dopo un po’ lo stomaco di Luca iniziò a brontolare.<<ehm…scusa>>
<<da quanto non mangi?>>
<<ecco…da ieri mezzogiorno>> a quella risposta sbarrai gli occhi
<<che ne dici se chiedo a qualcuno di portarci la colazione?>>
<<dovrei essere io il tuo servitore…>>
<<per me non lo sei di certo>>
<<ti devo tutto>>
<<ma cosa dici?>> dissi arrossendo io questa volta
<<mi hai tirato fuori di prigione, hai pagato la cura di mia sorella, ieri mi avrebbe sicuramente picchiato se non lo avessi fermato e mi tratti bene nonostante come ti ho trattato>>
<< uno ti ci ho fatto finire io in prigione, due tua sorella è una bambina e non dovrebbe soffrire, tre poi mi dirai perché ti voleva picchiare e infine ti meriti tutto>>
<<non ha importanza perché lo volesse fare>>
<<ne ha invece, dimmi il perchè>>
<< avevano scoperto che ero stato io a rubare il pane l’altro ieri. Sai, ero abituato a non mangiare molto visto la nostra situazione economica, ma qui era ancora peggio: se sbagli o ci metti troppo tempo per fare qualche lavoro o ti picchiano o ti lasciano senza cibo anche per giorni…>>
<<o mio dio! Ti giuro che non lo sapevo. Cercherò di fare qualcosa al riguardo>>
<<ora non parliamone per favore, mangiamo solamente>>
Presi allora il telefono collegato a quello della cucina e chiesi che mi portassero in camera una doppia porzione di tutto quello che mangiavo di solito. Dopo cinque minuti circa ci portarono la colazione.
<<scusi se glielo chiedo, ma non dovrebbe essere passato a preparargliela il suo servitore?>> mi chiese una servitrice mentre mi porgeva un vassoio con le colazioni
<<oggi non sta molto bene quindi preferisco che si riposi per un giorno>> dissi un po’ infastidita
<<certo mi scusi. Buona giornata>>
<<ha ragione però>> mi disse Luca dopo che se ne andò<<non è vero, tu non sei il mio servitore>> gli risposi decisa
<<dovrei esserlo…>>
<<ma non voglio che tu lo sia>>
<<questo l’ho capito ma…>>
<<nessun ma. Mangiamo dai>>
La giornata la passammo insieme a ridere, a scherzare, a raccontarci le cose più imbarazzanti della nostra vita.
La sera, dopo aver cenato in camera mia, guardammo un horror. A me sinceramente non piacciono per nulla ma lui sembrava adorarli perché non staccava gli occhi dallo schermo. Quando nel film ci fu una scena molto cruenta mi aggrappai a lui che spense la televisione e mi abbracciò. Allora mi accoccolai a lui poggiando la testa sul suo petto mentre lui mi accarezzava i capelli<<potremmo continuare a guardare il film, oppure possiamo restare così>>
<<preferirei la seconda>>
<<pure io>> disse intrecciando le mie gambe con le sue.
<<ti amo>>
<<ti amo. Andiamo a dormire?>>
<<va bene, mi potresti prestare qualcosa di tuo fratello?>>
<<potresti non indossarlo il pigiama?>>
<<Sara, io…>> disse arrossendo
<<lo so, infatti non voglio fare nulla. Vorrei solo sentire le nostre pelli a contatto>>
<<quindi anche tu?>> orami era diventato bordeaux
<<sì, anch’io se è un problema >>
<<non lo è…>>
Iniziai quindi a spogliarmi per prima. Per primo mi tolsi la maglietta e poi i pantaloni, quindi lo esortai a fare lo stesso poiché se ne stava fermo ad osservarmi. Pian piano iniziò a spogliarsi cominciando con la maglietta bianca. Quando stava per togliersi i pantaloni, avendo notato che stava esitando,mi avvicinai a lui, gli spostai le mani che erano sull’elastico dei pantaloni,misi sul bordo di questi le mie e infine glieli abbassai.<<sei bellissima... Mi sussurrò quasi impercettibilmente
<<grazie, anche te>> In realtà dire che era bellissimo era dire poco,era stupendo. Aveva un corpo semplicemente fantastico. Anche i modelli se lo vedessero lo invidierebbero
<<andiamo a dormire?>> Gli chiesi per rompere quel silenzio che si era creato.
<< va bene am- Sara>>
<<mi stavi per chiamare amore?>>Chiesi davvero felice
<<scusa mi disp->> venne interrotto dalle mie labbra che si posarono sulle sue
<< perché mi hai chiesto scusa?>> Chiesi appena mi staccai giusto un po' da quelle labbra che stavano diventando una diprndenza
<<pensavo che,non so,potesse darti fastidio>> mi disse
<<non detto da te AMORE>>
<< cosa diranno i tuoi di questo?>> Mi chiese una volta che ci eravamo stesi.
<<non lo so,ma dubito che tu non gli piaccia>>
<<perché?>> Ok,forse non si è davvero mai accorto di quanto sia fantastico
<<sei una persona fantastica>> Gli dissi guardandolo negli occhi
<<mai quanto te regina>>
<<mi dispiace ma nessuno è fantastico come lei mio re>>
<<Dormiamo?>> Chiese lui per cercare di cambiare argomento visto che era imbarazzato
<<va bene,notte>> mi voltai dandogli le spalle e lui mi abbracciò. Essere tra le sue braccia era qualcosa di meraviglioso: mi sentivo protetta.
Ci addormentammo poco dopo.
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QUEEN'S LOVER
RomanceQuando pensi che la tua vita sia già bella così com'è, poi trovi quel qualcosa che che te la migliora che ti dimostra che era bella ma che mancasse qualcosa. Sarà credeva che dalla vita avesse avuto già tutto quello che credeva di volere, ma un gior...