|Capitolo 5|

110 4 2
                                    

<<Buongiorno>> sussurrò Luca appena mi svegliai. Quello che mi sorprese non fu accorgermi che eravamo tutti attorcigliati ma il fatto che mi diede un bacio a stampo. Eravamo nella mia stanza o almeno penso visto che sembra trasformata. Sulle pareti moltissime delle foto con i miei genitori e mio fratello sono sparite per lasciare spazio a foto mie e di Luca, ma aspetta…quando abbiamo fatto queste foto e soprattutto come abbiamo finito ad arrivare qui quando fino a ieri sera eravamo a casa sua?

<<ma che fai Luca?>>

<<come che faccio? Non posso neanche più baciare la mia futura moglie?>> Futura moglie?!?

<<futura moglie?!?>>

<<tesoro, ma ti senti bene? Vuoi che chiami un medico?>>

<<Luca, ti prego smettila. Ci siamo conosciuti soltanto ieri>>

<<Sara ma cosa dici? Stiamo insieme da quasi cinque anni>>

<<non è vero!>> dissi arrabbiata. Perché voleva prendermi in giro? Voleva vendicarsi per quello che gli ho fatto?

<<mi stai facendo preoccupare, se è uno scherzo non è divertente!>>. Dopo che lo disse mi abbracciò e condusse la mia testa sul suo petto. Da quando era così audace?

<<cosa sta succedendo?>>

<<cosa?>> chiese confuso

<<noi non stiamo insieme Luca…>>

<<non è divertente!>>

<<non sto scherzando!>>

<<smettila, noi stiamo insieme e ci amiamo>>

<<non è vero!>>

<<sì che lo è!>>

<<no!>>

<<sì!>>

<<no!>>

<<sì invece Sara!>>

<<Sara, Sara svegliati>>

<<noi non stiamo insieme!>>

<<lo so Sara, l’ho notato>>

<<penso di aver fatto un incubo>>. Lui si intristì visto che avevo usato la parola incubo per descrivere un sogno in cui noi due stavamo insieme.

<<non nel senso che stare con te sarebbe un incubo, anzi. Mi è venuto spontaneo usare la parola ’incubo’ ma non lo è davvero stato, hai capito no?>>

<<sì, ho capito>> dal suo tono di voce capì che era divertito dal mio imbarazzo
Mi accorgo solo ora che lui era quasi completamente sdraiato su di me e che i nostri visi non sono decisamente a una distanza consigliata. Avevamo solo pochi centimetri a separare le nostre labbra eppure non volevo allontanarmi per nessun motivo da lui. Aveva una mano a stringere il mio fianco, probabilmente l’aveva messa lì prima quando cercava di svegliarmi da quell’incubo che non era poi tanto un incubo. I suoi occhi erano incastonati nei miei. I suoi meravigliosi occhi blu erano incastonati nei miei marroni. I visi che si avvicinavano sempre di più, le labbra che ora quasi si sfioravano, i miei occhi nei suoi e… l’entrata in scena di Diego.

Sì, esatto Diego che ha scelto di entrare in quel preciso momento in camera di suo fratello distruggendo quell’attimo. Il nostro attimo. Distruggendo il nostro quasi bacio.

<<scusate, non volevo interrompervi>>. Mentre lo diceva notai uno strano sguardo da parte sua verso di me. Speravo solo non gli dicesse niente sul fatto di chi fossi veramente.

<<vado a cambiarmi>> disse Luca per scappare da quella situazione. Prese i primi vestiti che gli capitarono a tiro e corse in bagno per cambiarsi.


<<sa chi siete veramente?>> mentre me lo chiese notai qualcosa nel suo sguardo che non riuscì bene ad indentificare.

<<no, non dirglielo Diego. Prima o poi glielo dirò…te lo prometto>>

<<non glielo direi visto che ci rimarreste solo male entrambi ma vi prego, non illudetelo>>

<<cosa intendi Diego?>>. Si riferiva al fatto che io ero…

<<tu non potresti mai stare con uno come lui, avrai sicuramente già qualche pretendente o magari un futuro marito>>

<<non è esattamente così…>>

<<per quanto tu voglia negarlo è così. Tu ti sposerai con chissà quale principe e mio fratello che fine farà? Deluso a casa o a lavoro mentre cerchiamo di arrivare a fine mese. Come pensi reagirà quando scoprirà chi sei veramente? Come reagirà quando vedrà le foto del tuo matrimonio per tutto il regno? Come pensi reagirà? Ci hai mai pensato?>>

<<ti giuro che è più complicato di così…>>

<<non è vero e tu lo sai benissimo. Fai quello che vuoi ma non illuderlo visto che non sarebbe capace a superarlo>>.

Non feci in tempo a dire nulla visto che Luca entrò in camera già cambiato. I vestiti non erano esattamente nuovi e lo si poteva notare dal fatto che la maglia avesse un piccolo buco vicino all’orlo e i pantaloni uno strappo sul ginocchio. Non uno strappo di quelli che vanno di moda, uno strappo fatto per il semplice fatto che sono stati usati per troppo tempo.

<<ho finito, vuoi andarti a cambiare tu Sara?>>

<<sì grazie, mi potresti dire dov’è il bagno però?>>. Annuì e fece segno di seguirlo. Presi velocemente i vestiti che la sera prima avevo appoggiato a una sedia e lo seguì lungo un corridoio. Alla fine di quel corridoio si trovava un bagno. Era molto piccolo e con solo un gabinetto, una vasca minuscola che sembrava anche molto vecchia, uno specchio e un lavandino che aveva visto giorni migliori. Luca per poter lasciarmi cambiare uscì.

Non prevedendo nulla di questo non mi ero portata nessun cambio perché, andiamo, chi si porterebbe un cambio quando sarebbe dovuto soltanto uscire per andare a prendere un caffè e fare poi una passeggiata? Nessuno ovviamente.
Mi rimisi i vestiti del giorno precedente e quindi dei jeans senza nessuno strappo, visto che anche se in quel periodo andavano di moda non mi piacevano, e una maglietta a maniche corte della Vans di mio fratello che mi stava grande visto che, anche se era di qualche anno fa, lui erw sempre stato un gigante. Siamo sempre stati diversi noi due: lui alto io né bassa né alta, lui film io libri, lui nero io bianco, lui non crede nel vero amore io invece sì, lui per niente studioso io ero la secchiona della classe alle medie… perché solo alle medie? Non era perché poi avevo perso la voglia di studiare ma perché i miei genitori avevano deciso di far venire fino a casa un’insegnante per 5 anni per 5 ore al giorno. Non sono più andata a scuola quindi dopo le medie, salvo i giorni del mio esame di maturità. Va bene, adesso basta però parlare di scuola.

QUEEN'S LOVER Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora