|Capitolo 18|

41 1 0
                                    

Quaranta minuti dopo io, Luca e Diego eravamo appena arrivati all'ospedale e stavamo correndo per raggiungere la camera della loro sorella. Dissi che sarei restata fuori ad aspettare perché credevo che saremmo stati troppi nella camera, ma loro capendo i miei veri dubbi mi trascinarono dentro.
All’interno della stanza, divisa in due parti perfettamente uguali, c’era oltre ad Andrea anche un’altra bambina che stava riposando. Andrea invece se ne stava sul letto a leggere un fumetto. Aveva dei capelli ricci, castano chiaro che le arrivavano poco sopra le spalle. Aveva il viso concentrato e le si era formata una rughetta sulla fronte poiché tutta concentrata sulla lettura di un numero di Topolino. Tuttavia quando sentì il rumore che fece la porta quando si aprì alzò immediatamente lo sguardo.

<<ehi stella>> Disse Diego appena la vide

<<Diego, Luca! Cosa ci fate qui?>> chiese emozionata

<<abbiamo saputo dell'operazione e siamo venuti a vedere come stessi, anche se siamo convinti che, coraggiosa come sei, tu stia bene>> Le rispose Luca

<<ma non dovevate lavorare?>>

<<tu sei molto più importante del lavoro>> disse Diego andando ad abbracciarla

<<vi voglio bene. Chi è lei?>> mi indicò

<<lei è la compagna di Luca>>

<<sei fidanzato Luca? Siete bellissimi insieme>> in quel momento decisi di non correggerla, anche perché non mi sarebbe dispiaciuto fosse la verità.

<<grazie tesoro, come stai?>>

<<molto meglio ora, ma come avete trovato i soldi per pagare l'ospedale?>>

<<diciamo che ci ha aiutato una persona molto importante per Luca...>> Disse guardandomi Diego

<<ha pagato lei la cura?>>

<<sì...>> Risposi esitante

<<grazie>> mi disse timida <<ho un po’ paura però>> disse con tono bassissimo

<<andrà tutto bene, fidati di noi>> disse Diego abbracciandola seguito subito dopo da Luca.

Dopo un paio di minuti entrò il medico e, dopo che i due fratelli l'ebbero salutata, la portarono in sala operatoria.
Per fargli capire che c'ero per lui gli strinsi la mano, anche se un po' lo feci per egoismo, mi piaceva stringergliela, sentirlo vicino a me.

<<grazie>> Mi sussurrò continuando a non staccare gli occhi del muro davanti a noi. Ci eravamo nel frattempo seduti sulle sedie della sala d’aspetto.

<<niente>> Gli risposi con un sorriso

<<È quasi ora di pranzo, vado a prendere qualcosa alle macchinette?>> Chiesi poi rivolta ad entrambi.

<<se non è un disturbo Sara…>> Mi disse Diego

<<nessun problema, vado>>
Andai alle macchinette e decisi di prendere dei tramezzini, un paio di bottigliette d'acqua e una di succo a non so che frutto visto che la presi di fretta senza farci molto caso.
Tornai in sala d’aspetto e diedi una confezione di tramezzini a testa.

<<grazie>> Mi dissero entrambi

Tre ore dopo arrivò un infermiere che ci disse che l'operazione era andata a buon fine e che l'avrebbero riportata in camera dopo pochi minuti. Tirarono entrambi un sospiro di sollievo. Un debole sorriso si era dipinto sul volto di entrambi, tuttavia non poteva essere un sorriso pieno perché per quello bisognava aspettare ancora qualche giorno. Quando arrivò in camera il medico che l’aveva operata ci disse che tra qualche giorno sarebbe potuta tornare a casa, dovevano solo aspettare e vedere se reagiva bene all’operazione,  ma che, in caso positivo, poi avrebbe dovuto essere nutrita con solo cibi morbidi o liquidi, come lo yogurt, e avrebbe dovuto prendere delle specifiche medicine per 15 giorni. Immaginai che non potessero dargli tutte quelle attenzioni.
In quel momento mi venne in mente la 'proposta' di mia madre. Chiamai quindi Diego e lo trascinai in corridoio in modo che Luca non ci sentisse

<<Diego, ho una proposta da farvi>>

<<che tipo di proposta?>>

<<visto che tu lavori al castello, ci passi la maggior parte del tempo e Luca ci passa quasi tutte le notti... chenediteditrasferirvilí?>>

<<cosa?>>

<<che ne dite di trasferirvi al castello?>>

<<al castello? Sara, cosa ne penseranno i tuoi?>>

<<molti di quelli che ci lavorano vivono lì, poi Luca ed io stiamo insieme ed infine non penso lascerebbero mai una bambina di sette anni da sola>>

<<Sara davvero, non serve, ce la possiamo fare come abbiamo sempre fatto>>

<<lo so che lo potete fare e se non vuoi il mio aiuto perché pensi che lo faccia perché mi fate pena sbagli, lo faccio perché sono innamorata di tuo fratello e a te voglio bene>> dissi poggiandogli una mano sulla spalla

<<non so Sara...>>

<<ti prego almeno pensaci bene>>

<<va bene>>

QUEEN'S LOVER Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora