|Capitolo 22|

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<<mi ha stupito molto la tua scelta a sei davvero dolce in quest'abito>> le dissi stupita della sua scelta.
Di solito le bambine scelgono gli abiti più voluminosi, ricercati, pieni di perline ed invece lei aveva scelto un completo composto da un blazer blu con delle righe bianche, dei pantaloni sartoriali dello stesso colore e una maglia di pizzo fatta a mano che andava inserita nei pantaloni leggermente a vita alta.

<<sicuramente non è una scelta comune per una ragazzina, ma trovo che questi abiti le stiano molto bene>> si rivolse a me la commessa

<<sì, lo trovo anch'io. Allora per lei prendiamo questo>>

<<l'accompagno dal ragazzo che l'aveva accompagnata>>

Quando mi trovai davanti Luca non potei non restare affascinata da come gli stava l'abito che aveva addosso. Si stava guardando allo specchio e cercava di sistemarsi al meglio la cravatta celeste che gli avevano dato e che si intonava, oltre che con gli occhi, con il completo all'italiana nero. Non aveva nulla di particolare ma sembrava che glielo avessero cucito addosso.

<<stai molto bene vestito così. Forse dovrei farti indossare completi come questo più spesso>> gli sussurrai quando mi avvicinai a lui per sistemargli la cravatta.

<<non so, non mi sento molto a mio agio. Non sono abituato quindi...>>

<<tranquillo, almeno che tu non debba partecipare a determinati eventi, cene o apparizioni pubbliche varie non dovrai indossare completi del genere>>

<<per fortuna, non vorrei che tu la prendessi male, infondo quest'abito è davvero molto bello>>

<<non preoccuparti, mi piaci anche con la tuta>> gli risposi dandogli un bacio a stampo.

Mentre Luca si rimetteva i suoi vestiti presi per mano sua sorella e con lei andai a pagare il conto. Probabilmente se l'avessi aspettato avrebbe visto il totale e si sarebbe rifiutato di spendere un tale cifra per soli due abiti. In effetti con quei soldi avrei potuto comprare praticamente tutto il negozio dove eravamo andati prima...

.................................

Quando arrivammo al castello diedi a Luca e a sua sorella i vestiti, poi diedi a quest'ultima anche quelli di Diego e gli chiesi di portarglieli.

<<ti va di andare a fare una passeggiata in giardino Luca?>>

Camminammo finchè non raggiungemmo il centro del giardino dove si trovava un'enorme aiuola delimitata da un deambulatorio e circondata da piante tagliate alla perfezione.
Davanti a noi c'era un labirinto di modeste dimensioni, non era per nulla simile a quello che si vede nei film dove ti perdi dopo cinque secondi, ma comunque, se non si conosceva la strada, giungere al centro e tornare al punto di partenza richiedeva tempo.

<<mi ricordo la prima volta che siamo venuti qui insieme...>> mi disse sorridendomi

<<anch'io. Non è passato molto da quel giorno, eppure, guarda, come sono cambiate le cose>>

<<in meglio, e non lo dico per la nostra situazione economica ma perché ora posso baciarti quando voglio e passare ore ed ore con te >>

<<e chi ti avrebbe dato il permesso?>> gli chiesi avvicinandomi a lui

<<il fatto che tu sia la mia ragazza me lo da>> disse accarezzandomi una guancia

<<non me l'hai mai chiesto>> dissi facendoglielo notare

<<vuoi essere la mia ragazza Sara?>>

<<devo prima pensarci su>> dissi guardando le sue labbra. Le sue mani si spostarono sui miei fianchi e le mie dietro al suo collo. I nostri visi si sfiorarono.

<<andiamo in camera?>> gli chiesi. Lui annuì e allora iniziammo a correre verso la mia stanza.

Quando ci arrivammo senza aspettare lo condussi verso al letto e lo feci sedere sopra di questo. Mi sedetti allora a cavalcioni su di lui e iniziai a baciargli il collo, non avevo intenzione di fermarmi e pensavo anche lui perché mi stingeva i fianchi con le mani, ma forse mi ero sbagliata. Quando la cameriera bussò per entrare e io fui costretta a togliermi da lui, Luca tirò un sospiro di sollievo.

Quello che provai in quel momento non era tanto rabbia quanto delusione. Perché aveva sospirato di sollievo? Ero convinta di piacergli, non ho mai pensato di non piacergli sotto quel punto di vista, certo non mi reputo irresistibile o di chissà quale bellezza, ma nemmeno pensavo che sperasse che qualcuno ci interrompesse. Pensavo di sapere quello che provava per me ma forse mi ero solo fatta un film mentale. Avevo gli occhi lucidi, ma potete darmi torto? Non auguro a nessuno di provare quello che stavo provando in quel momento.

<<ho finito di sistemare, scusate per il disturbo>> Disse congedandosi

<<nessun problema Lucia>> Le disse lui

<<Luca, possiamo parlare?>>

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