<<terzo cassetto>> mi disse in preda alla foga. Allungai il braccio e, dopo aver aperto il cassetto, presi quello che stavo cercando.
Lei notando la mia difficoltà nell’aprire il preservativo e prese e strappò la confezione con i denti e subito dopo me lo srotolò sull’erezione. Mi sembrava impossibile essere arrivato a questo momento… scesi e arrivai a baciarle la pancia, ma il mio obbiettivo era un altro quindi scesi ancora. Lei appena sentì la mia lingua in quel punto gemette e ciò mi incoraggiò a spostare anche una mia mano lì. La preparai con abbastanza calma e lei non sembrava che questa le dispiacesse. Quando pensai che fosse pronta tornai a baciarle le labbra mentre con una mano accostai il mio membro alla sua entrata. Tre secondi dopo sentì un piacere indescrivibile unito al dolore che mi procuravano le sue unghie che mi stavano graffiando la schiena. Sarebbero rimasti i segni, ma non mi importava in quel momento. Uscì da lei e poi rientrai, man mano presi il ritmo e in poco tempo eravamo entrambi preda del nostro piacere. Alcune altre spinte e venimmo quasi in contemporanea soffocando le nostre grida in un bacio che sapeva del nostro amore.
<<ti amo>> le dissi mentre cercavo di riprendere fiato. Dopo averglielo detto mi tolsi da sopra di lei e mi ci sdraiai accanto. Le dopo aver preso le coperte che erano finite in fondo al letto ed averci coperto, appoggiò la testa sul mio petto e
<<ti amo>> mi rispose e cominciò ad accarezzarmi i capelli con una mano.
<<non so se sia una cosa che si dovrebbe chiedere, ma… come sono andato?>>
<<mi stai davvero chiedendo questo?>> mi domandò ridendo leggermente. Io non risposi e allora lei aggiunse
<<sei andato benissimo>> e mi baciò. Ci addormentammo così quella sera, senza vestiti con il solo calore delle coperte e dei nostri corpi a mantenerci al caldo e con la consapevolezza che avremmo lottato contro di tutto e tutti per il nostro amore.
SARA POINT OF VIEW
La mattina dopo ci svegliammo quando Claudia, una delle domestiche, bussò alla porta
<<cosa c’è?>> chiesi abbastanza infastidita, avrei volentieri passato tutto il giorno a letto con Luca
<<i suoi genitori vorrebbero che scendeste a fare colazione con loro>>
<<ma sono solo le sei, la colazione di solito è alle sette!>> dissi sbadigliando
<<certo, ma mi è stato chiesto di avvertirla già da ora>>
<<va bene, ci andremo>> Quando sentì i suoi passi allontanarsi scrollai Luca per svegliarlo
<<dai amore, dormiamo altri cinque minuti>> mi disse voltandosi dall’altra parte
<<dobbiamo farlo purtroppo, i miei ci vogliono a colazione con loro. Se vuoi tu però potresti dormire qualche minuto in più, intanto io vado a farmi una doccia>> lui non rispose quindi lo presi come un ‘sì’.
Mi diressi verso il bagno senza coprirmi, tanto Luca stava dormendo e andai subito in doccia. Ero in punta dei piedi e stavo cercando di prendere lo shampoo per lavarmi quando sentì delle mani poggiarsi sui miei fianchi.
<<mi hai fatto prendere un colpo>> gli dissi con il cuore a mille a causa dello spavento.
<<mi dispiace>> mi sussurrò in un orecchio. Mi voltai verso di lui e gli allacciai le braccia dietro il collo e gli sussurrai
<<ci laviamo a vicenda?>> lui annuì.Nei nostri tocchi a differenza della sera non c’era malizia, ma solo dolcezza. Le nostre mani si cercavano come le nostre labbra.
Quando finimmo uscì dalla doccia e Luca mi passò l’asciugamano poi andai in camera e mi vestii mentre lui lo fece in camera. Guardai l’ora e vidi che mancavano dieci minuti, non mancava molto quindi scendemmo e ci sedemmo a tavola.
<<scusate, cosa vorreste per colazione?>> ci chiese una cameriera
<<per me delle uova strapazzate, del bacon e un te al limone >> le risposi io
<<io invece vorrei una colazione dolce. Non mi importa cosa, basta che sia dolce>>
<<certo che siamo proprio diversi noi due>>
<<ci completiamo in questo modo, no?>>
<<sì, lo facciamo>> dissi prendendogli una mano e stringendogliela. Non mi accorsi del tempo che era passato finchè non arrivarono i miei genitori che si sedettero di fronte a noi.
<<buongiorno>> ci salutò mia madre
<<buongiorno>> rispondemmo entrambi. Mio padre non parlava quindi mi era venuto il timore che qualcosa non andasse per il verso giusto. Avevo un brutto presentimento che non avevo tutti i torti ad avere, infatti
<<sapete, ho deciso di fare alcune ricerche. Non potevo permettere che mia figlia stesse insieme a qualcuno non degno di lei e tu Luca non mi convincevi. Ho quindi assunto degli investigatori che in pochi giorni mi hanno dato delle informazioni riguardo la tua vita che non ti rendono di certo all’altezza di mia figlia!>>
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QUEEN'S LOVER
Roman d'amourQuando pensi che la tua vita sia già bella così com'è, poi trovi quel qualcosa che che te la migliora che ti dimostra che era bella ma che mancasse qualcosa. Sarà credeva che dalla vita avesse avuto già tutto quello che credeva di volere, ma un gior...