Capitolo 25

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Bucky non poteva credere a quello che gli stavano dicendo alla clinica doveva avevano portato Iris: Ia corvina era andata via, da sola, senza avvisare nessuno.
Gli sembrava di trovarsi in un incubo. Come le era saltato in mente? Perché aveva scelto di fare una cosa del genere?
«Non può essere semplicemente scomparsa nel nulla, deve aver lasciato un indizio!» insistette il suo migliore amico alla reception dello studio medico.
Tony era stato chiaro: una volta fuori pericolo, non avrebbe voluto tenerla alla torre neanche un minuto più del necessario, e così l'avevano portata lì, e lei era scomparsa. Non riuscivano a capacitarsi di come fosse stato possibile: era una clinica 'speciale' ed erano ben informati su chi fosse Iris. Sebbene Tony avesse detto di non voler avere più niente a che fare con lei, le aveva comunque garantito un posto dalla dottoressa Helen Cho, che non era cosa da poco.
«Glielo ripeto, sono mortificata. Sono andata personalmente a parlare con lei e mi ha detto che voleva aspettare l'orario delle visite per vedervi, ho pensato che volesse avere un po' di tempo per riflettere.» spiegò una dottoressa dai capelli biondi di cui Bucky non ricordava nemmeno il nome.
Il super soldato si diede mentalmente dell'idiota: come aveva potuto lasciarla sola? Non voleva metterla sotto sorveglianza, ma se ci fosse stato lui non l'avrebbe lasciata andare via.
«Mi dispiace molto, Capitano, purtroppo al momento non sono in grado di dirle niente di più al riguardo. I file della sicurezza devono ancora essere supervisionati.» spiegò una segretaria.
«Non c'è tempo per visualizzarli tutti, ci dia un'immagine di come era al momento della scomparsa, la faremo girare e la troveremo.» Le ordinò il biondo, sempre più innervosito. Era strano vederlo così, ma il suo migliore amico sapeva che tra lui e Iris non scorreva buon sangue dopo ciò che era successo con Loki.
La corvina aveva guadagnato la sua fiducia - o quanto meno ci stava andando vicina - e poi l'aveva persa di nuovo.
Nonostante ciò, Bucky non poteva permettere che fosse trattata come una ricercata, era convinto che se avesse potuto parlargli, lei avrebbe saputo dargli un valido motivo per quella sua fuga improvvisa, o quantomeno sperava che fosse così.
«Adesso basta, Steve. Se facessimo così sarebbe vista ancora come una criminale.» si oppose il moro, prendendolo in disparte.
«Sarà trattata per quello che è.» rispose fermo il suo migliore amico.
«Ci faccia sapere qualcosa non appena ci sono novità. Per favore, non diffonda la notizia della scomparsa di Iris. Gradiremmo la massima riservatezza. Intesi?» chiese il moro alla donna, che era in evidente difficoltà, divisa tra due fuochi e prima ancora che questa potesse rispondere portò il suo migliore amico fuori da quella struttura.
«Dovresti smetterla con questa storia, Steve. Davvero, non è il momento. Posso accettare che lei non ti piaccia, ma questo è troppo.»
«Come fai ad essere così cieco, eh, Buck? Ti ha usato, ci ha mentito, ci ha tradito e tu ancora la difendi. Non posso crederci.» lo accusò il biondo.
«Ha cercato di sacrificarsi per far riappacificare i suoi fratelli. L'hai vista anche tu, in quel momento. Sai che era sincera.» lo attaccò il tuo migliore amico.
«Suo fratello è il Dio degli Inganni, come posso affermare con sicurezza che non stesse solo recitando?»
«Anche Thor é suo fratello.»
«Ma se non sapeva nemmeno della sua esistenza! Per favore, Buck, te lo chiedo da amico, smettila.»
«Ascoltami bene, Steve. Sei il mio migliore amico, mi hai aiutato tanto. Ma ho bisogno che tu lo faccia anche adesso. So anche io quello che ha fatto, ma devi credermi se ti dico che in lei ho visto qualcosa.»
«Si, ma cosa?»
«Lei è come me, Steve. E se hai creduto in me, devi credere anche in lei. Ha capito i suoi sbagli e vuole rimediare. C'è amore in lei.» disse il moro, per poi guardarsi intorno, nervoso. «Per me. Più di quando io ne meritassi, più di quanto ne abbia mai avuto.» continuò, stavolta guardando negli occhi il suo migliore amico.
«Tante altre donne si sono innamorate di te, Buck, che cosa ci sarà di così speciale in lei?» gli chiese Steve, sospirando rassegnato.
«Che anche io mi sono innamorato di lei. Devo trovarla. Devo parlarci. Mi aiuterai? Non posso perderla, Steve. Non posso.» la sua voce si incrinò leggermente sulle ultime parole.
Steve sospirò e abbassò lo sguardo crucciando la fronte, pensieroso.
«Io sarò con te. Fino alla fine.» gli disse, dopo quelli che sembravano secoli.
Il loro legame era più forte di ogni cosa, lo era sempre stato: più forte dell'Hydra, del tempo, della distanza.
Adesso dovevano solo trovare Iris, chiarire con lei, mettere le cose a posto.

It cannot be all there | Bucky BarnesDove le storie prendono vita. Scoprilo ora