Capitolo 43

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Vanaheim era un regno meraviglioso, anche in quel momento Iris non poteva pensare il contrario.
Gli Avengers erano appena arrivati sul posto, trasportati da Loki e pronti per la battaglia, ma tutti si stavano prendendo un momento per guardarsi intorno, nell'attesa che arrivasse Thor con le truppe asgardiane.
Gli eroi si trovavano su una spiaggia, nascosti da alcuni scogli. L'alba stava sorgendo proprio in quel momento, liberando il cielo dalla nebbia che si era accumulata durante la notte.
«È tutto come lo ricordavo.» disse Iris guardandosi intorno: verso nord c'era un bosco di tasso, che la corvina indicò con un cenno del capo «Quello è Ydalir, da qui si scorge appena perché è lontano dalla costa. È un bosco molto grande, in cui abita Uller, dio cacciatore. Se non entriamo nei suoi territori, lui non ci attaccherà. E sarà meglio così.» spiegò, per poi volgersi alla sua destra, cioè verso est «Quel palazzo d'argento che vedete lì è il centro del potere. Dobbiamo arrivare lì. Si trova al centro della città, ci sono case tutto intorno. Non riusciremo a passare inosservati con un esercito.» continuò.
«Possiamo andarci da soli. È appena l'alba, gli abitanti staranno ancora dormendo.» propose Tony.
«Sono d'accordo. Heimdall può vederci. Se gli diremo dove e quando trasportare le truppe, lui ci ascolterà. È la soluzione migliore.» disse Iris.
«Cap?» chiese conferma la Vedova.
«Andiamo.» rispose semplicemente lui.
Senza ulteriori indugi gli Avengers iniziarono ad avanzare, le mani già pronte sulle armi. Arrivarono alla città in poco tempo, qualche contadino era già sveglio ma riuscirono a non farsi notare. Ormai prossimi al palazzo, iniziarono ad adocchiare qualche sentinella di guardia, ma non ci misero molto a metterla fuori combattimento.
Arrivarono in una biblioteca, entrarono e si chiusero le pesanti porte alle spalle. Aveva un balcone che conduceva al giardino sull'esterno, così, dopo aver controllato che non ci fosse nessuno di guardia, uscirono lì.
«E adesso? Inviamo una mail e aspettiamo che Heimdall la legga?» chiese Tony. Nat e Iris alzarono gli occhi al cielo, disperate. Non c'era modo di zittirlo, neanche una guerra.
«Va bene qui, Heimdall.» disse la corvina, ignorando il filantropo.
«Da adesso in poi non saremo più nascosti. State pronti, lo scontro ha inizio.» dichiarò Steve.
Il Bifrost illuminò tutto intorno, irradiando il palazzo d'argento con i suoi mille colori, facendolo sembrare oleografico. Ad Iris si stinse il cuore, tutta quella magia... le mancava. Apparve suo fratello, seguito dai suoi più fidati compagni d'armi.
«Abbiamo bisogno di tempo per trasferire tutte le truppe. Ognuno di loro si occuperà di un gruppo.» spiegò, indicando i suoi amici. Anche Thor si era reso conto che non avevano tempo da perdere, probabilmente informato della situazione dal guardiano del Bifrost.
«Noi iniziamo ad andare.» concluse.
«Qual è il primo passo?» chiese Clint.
«Distruggere o bloccare la sala con le armi. Presto.» disse Capitan America, iniziando già a correre.
«E come facciamo a capire quale sia?» chiese Tony.
«Vedi dove corrono tutti.» gli rispose Loki.
Inaspettatamente quella strategia si rivelò vincente, si fecero largo tra gli uomini intontiti e disarmati, solo qualcuno opponeva maggiore resistenza per l'adrenalina, ma era chiaro che la maggior parte di loro era completamente destabilizzata dalla loro presenza lì.
Una volta arrivati alla stanza con le armi, Thor, Tony e Bruce iniziarono a distruggere tutto quello che avevano sotto tiro, chi con i fulmini, chi con la propria armatura e chi semplicemente... spaccando tutto.
Gli altri invece tennero impegnati gli uomini.
«E adesso?» chiese Bucky, mettendo fuori combattimento un Vanir che stava per attaccare Iris alle spalle.
«C'è un'altra uscita nella stanza. Mancavano delle armi. Probabilmente molti uomini armati stanno andando a difendere la sala del trono. Dobbiamo andare lì.» spiegò Steve.
Ancora una volta si aprirono la via, stavolta aiutati dalle truppe asgardiane che li raggiungevano sempre più numerose.
«Avranno sicuramente delle stanze segrete dove tengono le armi, altrimenti non ci avrebbero fatto arrivare a questa così facilmente.» suggerì Loki durante i vari combattimenti.
«Credi che fosse una trappola?» gli chiese la sorella.
«No, ma hanno sicuramente un piano B.»

Arrivarono alle porte più imponenti che riuscirono a trovare, indubbiamente quelle della sala del trono. La fatica iniziava ormai a farsi sentire, ma la vera battaglia era appena iniziata.
«A te gli onori di casa, in fondo siete cugini.» disse Tony al dio dei fulmini, che lo guardò di traverso.
La vera battaglia stava per iniziare, e non sarebbe stata facile.

It cannot be all there | Bucky BarnesDove le storie prendono vita. Scoprilo ora