Le cose non andavano così bene da un po' per Iris.
Finalmente si sentiva serena, sentiva di star ricostruendo quello che Loki aveva distrutto, anzi, quello che lei stessa aveva distrutto non dicendo la verità ai suoi amici.
Non riusciva nemmeno a portare rancore a suo fratello.
Avrebbe dovuto odiarlo, avrebbe potuto farlo, in qualche modo sentiva di avere il diritto di essere arrabbiata con lui per quello che aveva fatto, per come si era comportato nei suoi confronti... ma in fin dei conti se lei non avesse mentito ai suoi amici lui non avrebbe avuto modo di raccontargli qualcosa che non sapevano e loro non avrebbero reagito così.
Tutti si fidavano di lei, perfino Steve a quel punto aveva cambiato opinione su di lei, ma poi quella notte aveva cambiato tutto.
Si sentiva profondamente grata per aver chiarito con lui, più di quanto riuscisse ad ammettere a sé stessa.
Spesso si vedeva con Thor, suo fratello andava a trovarla alla torre e chiacchieravano di tutto per ore, ma poi c'era sempre un momento di silenzio in cui lei non poteva fare a meno di pensare che voleva che anche Loki fosse lì con loro, a chiacchierare e a prendere in giro loro fratello, come una famiglia, come quello che non erano mai stati davvero.
Ripensò ad Asgard, casa sua, ed ebbe una stretta al cuore. L'ultima volta che era tornata lì era quasi morta. Erano cambiate così tante cose da allora...
Stava correndo in un parco quando le squillò il cellulare. «Pronto?» rispose.
«Iris, sono Nat. Devi tornare subito alla torre.» le disse la voce all'altro capo del telefono.
«Che sta succedendo?» chiese più allarmata stavolta.
«Non lo so. Qualcosa di strano. Ti aspettiamo.» e chiuse la chiamata.[...]
Iris raggiunse tutti gli altri nel laboratorio di Tony. «Allora, si può sapere che sta succedendo?» chiese, avvicinandosi agli schermi che tutti stavano fissando.
«Sono delle specie di onde, stanno disturbando i miei segnali. Sembrano non essere ancora nulla di concreto, come se stessero preparando qualcosa.» le spiegò Tony.
«Va a cambiarti.» le consigliò (o meglio ordinò) il capitano. «Forse tra poco ci saranno guai.»
Iris fece come gli era stato chiesto, si fece una doccia al volo, indossò la divisa e tornò subito dagli altri. Aveva imparato a farlo in 5 min metti.
Si avvicinò a Bucky, sfiorandogli le nocche con le sue, sentì la sua mano in vibranio posarsi sul suo fianco e puntò l'attenzione sugli schermi.
«Bruce, tu che cosa dici?» chiese al dottore.
«C'è qualcosa di strano in tutto questo. Qualcosa di innaturale e improvviso. Non ho idea di cosa possa essere, non è il mio campo di ricerca.»
«Dobbiamo contattare Jane Foster. Potrebbe essere qualcosa di simile al Bifrost.» spiegò la corvina.
«PointBreak non sarebbe d'accordo con quello che hai appena detto. Aspettiamo e vediamo che succede.» si oppose Tony.
«Cosa? Ma non sappiamo quanto-» provò a ribattere Iris, ma un «Guardate!» di Nat la interruppe.
Una telecamera di sicurezza vicino a uno di quei segnali stava trasmettendo un'immagine: un portale che si apriva mostrava un uomo, apparentemente normale, sebbene con un'armatura argento lucidissima.
«Cazzo...» sussurrò Iris, prima di precipitarsi per strada. Il luogo era a soli cinque minuti da dove si trovavano. Sperò che l'intruso non si muovesse da lì mente lei arrivava.
Gli altri ci misero un momento a capire quello che stava succedendo, ma senza fare troppe domande - anche perché Iris era già uscita dalla stanza - si limitarono a correrle dietro.[...]
Arrivata sul posto Iris si trovò a fronteggiare il nuovo arrivato su quel pianeta.
Era un uomo con i capelli castani tirati all'indietro, gli occhi verdi, anche se uno era sfregiato da una cicatrice che iniziava sulla fronte e finiva a metà della guancia, il fisico muscoloso, contornato da un'armatura di guerra.
«Sei sconfinato.» lo accolse così. La sua squadra dietro di lei non osava fiatare.
«Figlia di Odino, cosa ci fai qui? Credevo fossi rinchiusa a marcire nelle prigioni di Asgard.» le chiese l'uomo in un atteggiamento fin troppo irriverente.
«Che cosa ci fai tu qui, ma soprattutto chi sei?» ribattè Tony, già con la sua armatura, ma col casco aperto, facendo un passo in avanti, calcando sul pronome.
Anche Bucky si mosse, affiancandosi subito alla corvina, in un istinto di protezione improvviso, pronto ad attaccarlo se si fosse avvicinato troppo, ma non si parò davanti a lei. Era in grado di reggere quella situazione, il super soldato si fidava delle sue abilità.
«Mi presento: sono Heid, figlio di Gullveig, della stirpe dei Vanir.» rispose l'uomo.
«Non ci posso credere. Un'altra invasione aliena, davvero? Ci state prendendo proprio gusto ad essere presi a calci in culo.» continuò Tony, facendo fare al Vanir una smorfia di odio e disprezzo. Il miliardario era dotato dell'innata capacità di provocare astio perfino negli alieni.
«Qui non c'è niente per te, figlio di Gullveig, Midgard è sotto la protezione dei figli di Odino. Va via finché sei in tempo.» riprese parola Iris. Sapeva che se qualcuno poteva parlare con lui, quella era lei, come sapeva che quelle parole avrebbero funzionato.
«Eppure io vedo solo te, dea dell'energia oscura.» Iris si irrigidì a quel titolo che ormai non le apparteneva più.
«Dovresti darti un'occhiata intorno, allora.» si sentì dire da dentro una luce inconfondibile che era appena comparsa alla destra di Iris, poco più avanti di lei, ma comunque distanziata da Heid: il Bifrost. Thor era lì, col suo martello e la sua armatura, e andò a posizionarsi al fianco di sua sorella, dal lato opposto a quello dell'ex Soldato D'Inverno.
«Bene bene, le cose iniziano a farsi interessanti. Eppure manca ancora qualcuno all'appello...» due guerrieri armati fino ai denti uscirono dal portale alle spalle del Vanir «O avete accettato il fatto che Loki sia solo un bastardo?» ghignò.
Iris mosse un passo nella sua direzione, ma Bucky la bloccò dal polso. Non era il momento dei passi falsi. Ancora un po' di tempo.
«Rimangiatelo.» si limitò allora a dire la corvina, accompagnando quell'ordine con un basso ringhio, mostrando i denti.
«Altrimenti cosa? Abbiamo già in pugno gli altri regni. Alfheim è caduto e Nidavellir con lui. I giganti di Johtunheim e gli elfi di Svarthalfeim sono nostri alleati. Ben presto l'Yggdrasil risponderà a noi. Risponderà a Vanaheim.» si vantò il moro.
«Devo fare una piccola obiezione: non tutti i giganti sono con voi. O forse io, in quanto figlio di Odino, non sono stato considerato?» una voce proveniente dalla sinistra di Iris.
Una voce irriverente e fiera. La voce di suo fratello.
«Loki.» lo chiamò lei e i loro occhi si incrociarono. Lei si aprì in un sorriso raggiante, lui si limitò ad un piccolo occhiolino.
Iris si chiese se loro padre li stesse guardando in questo momento. Se stesse vedendo i suoi figli pronti a combattere insieme, in un fronte unito.
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It cannot be all there | Bucky Barnes
AventuraDal capitolo 1: «Voglio che tu ti unisca agli Avengers, in caso di necessità, questo mondo ha bisogno di difensori, e tu potresti essere essenziale in uno scontro. Ne va anche della tua sicurezza: se la Terra fosse distrutta, tu moriresti come chiun...