Festa

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Cecil's pov
-Una... festa?
-Sì, sai, si balla, ci si diverte, gli umani si ubriacano...
-Anche io posso ubriacarmi.
-Ma... non sei una kitsune?
-Sì, ma sai, ho quei piccoli difetti di cui ti ho parlato. Tipo quello dei conduttori.
-Ah... fortunata.
-Lo so.
••••••••••••••••••
Non sono mai stata ad una festa. Di solito i dottori del terrore non le organizzano, preferiscono gli esperimenti e le urla di dolore, a seconda dei casi.

Non so... non mi entusiasma, ma ho già accettato. Troppo tardi. Mi sono messa un vestitino nero, con una gonna corta a ruota e scollato all'americana, mi sono piastrata i capelli e truccata un po' più del solito. Non ho intenzione di mettermi lo smalto: ci ho già provato, ho fallito. Nel complesso sono... carina? Non si direbbe che ho ucciso 23 persone. Ho un faccino così innocente...

Mi rimane solo una settimana per uccidere Stiles, e ho sempre più dubbi: se scappassi? Lo ucciderebbero loro. Se completassi la missione 24? Uh, fanculo. Alla fine decido di fare la stessa cosa che sto facendo da ormai tre settimane: prendere tempo. Penserò ad una soluzione più tardi.

Sto andando verso la scuola: da lì Stiles mi accompagnerà a casa di Lydia. Ebbene sì; sono stata invitata. O meglio, Stiles è stato invitato, io sono la sua... ehm... compagnia? Mi sembra brutto dire infiltrata, ma non mi vengono in mente altri termini da usare.

Vedo Stiles arrivare nella sua Jeep azzurra e agito le braccia per farmi vedere. Suona il clacson e da seduto mi apre la portiera.
-Buongiorno belliss...
Si interrompe.

Perché si interrompe? Non gli piace l'outfit? Magari con il vestito dovevo mettere dei tacchi, e non delle semplici sneaker nere. Ha la bocca aperta. Sorpreso o disgustato? Lo sapevo, dovevo mettermi lo smalto.

-Wow...

Wow? Nel senso "wow come hai fatto a vestirti come male"? Forse sono i capelli. Magari non dovevo farli lisci. Oppure mi sono truccata troppo. Sono stupida.

-Sei...
COSA STILES? COSA SONO?
-... bellissima.
Ah. Ok. Ecco il fuoco che invade la mia faccia.

Salgo in macchina e in pochissimo tempo arriviamo a casa di Lydia.

Beh, devo dire che le feste non sono male. Non ho ancora toccato un alcolico ma si sta bene anche da sobri. Sto ballando con Stiles.

È un po' goffo, ma perfetto, e comunque non sono capace neanche io di ballare

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È un po' goffo, ma perfetto, e comunque non sono capace neanche io di ballare. Già, scusatemi se ho passato più della metà della mia vita ad imparare a combattere, la grazia non serve nel combattimento.

Scott e Allison stanno ballando accanto a noi, ma forse lei ha un po' esagerato con l'alcool, a differenza mia, infatti non si regge neanche in piedi. Appunto, cade per terra sbattendo la testa. Le corro incontro: non sanguina, ma ha preso una bella botta. Però ride. È decisamente ubriaca.
-Vado a prendere del ghiaccio.

Mentre lo cerco vedo Lydia.
-Ciao, menomale che sei qui. Allison si è fatta male, dove tenete il ghiaccio?
Dico tutto d'un fiato. Lei ride. Perché ride?
-Allora. 1, chi ti ha invitata?
-Sono venuta con Stiles
-Non mi interessa. E, 2, è inutile. Io non ci casco. Sai, nonostante la maschera da ragazza perfettina, premurosa ecc., e nonostante Stiles abbia un debole per te, io non ti credo. Magari può essere difficile per te da capire, ma non tutti vogliono essere Cecil Miller.
-Non tutti possono.

Me ne vado.

Forse però ha ragione: è solo una maschera, prima o poi lo capiranno.

Cerco il ghiaccio nel freezer, che stupida, come ho fatto a non pensarci prima?
-Trovato!

Sento un dolore lancinante a lato della testa, non capisco più niente, cado a terra. Poi vedo tutto nero.

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