Corri

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Stiles' pov
Il piano di Cecil sta funzionando perfettamente.

I dottori sono davvero tanto vicini, non possiamo fermarci neanche per un secondo.

Ci siamo divisi come aveva progettato la mia ragazza oddio la mia ragazza che bello chiamarla così, e ovviamente stanno seguendo noi due.

Scott, Allison e Lydia sono andati altrove, mentre io e Cecil stiamo per scendere nelle fogne, ma i dottori sono davvero troppo vicini.

-Dobbiamo trovare un modo per rallentarli, Cecil.
-Lo so, intanto però pensiamo a trovare un tombino.
Annuisco.

Vedo che lei si sta stancando, a differenza mia che sono un beta e ho più resistenza.

-Eccolo!
Lei indica una botola di metallo abbastanza grande per passarci dentro.

La apro usando gli artigli come cacciavite, e le faccio segno di entrare, ma lei rifiuta:
-Vai prima tu, ho un'idea.

Sono un po' incerto ma mi fido di lei: è intelligente e furba, perché non dovrei?

Scendo per le anguste scale a pioli di metallo arrugginito, atterrando sul pavimento bagnato.
-Merda, le scarpe.
Bisbiglio.

-Cecil, scendi.

Inizia a venir giù dalla scaletta, ma si ferma a metà per chiudere il tombino. Anche in questa situazione di pericolo imminente non riesco a non notare il suo sedere. Solo una parola per descriverlo: wow.

-Cecil...
-Un attimo.
-Sì sì, tranquilla, fai pure con calma. La vista qua è spettacolare.

La sento ridere. La sua risata bellissima.

Con due piccole scariche di energia elettrica salda il metallo del tombino: in tal modo li rallenterà abbastanza.

-Cecil sei un genio. Però muoviti, non abbiamo molto tempo.
Lei si lancia letteralmente su di me e riesco a prenderla al volo senza cadere, fortunatamente.

La metto giù, le prendo la mano e ricominciamo a correre

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La metto giù, le prendo la mano e ricominciamo a correre. Ho bisogno del contatto con lei per assicurarmi di non perderla per strada: la considero sotto la mia protezione, se le dovesse succedere qualcosa non potrei mai perdonarmelo. È la mia ancora, il mio punto fermo, colei che mi dà la forza di andare avanti.

Continuiamo a correre fino ad arrivare al punto X.
-Ferma! Dobbiamo metterlo qui.

Fruga nel suo zaino e tira fuori una specie di scettro fatto di metallo con una luce blu all'estremità. Lo infila nel terreno e questo inizia a lampeggiare: sta funzionando.

Le si illumina il volto e mi guarda, come per cercare la mia approvazione, perché non capisce quanto sono orgoglioso di lei, col suo intuito e col suo acume.

L'emettitore inizia a produrre delle specie di vibrazioni che in pochissimo tempo echeggiano in tutti i tunnel delle fogne.

Ruggisco per comunicare a Scott che tra 5 minuti dovrà chiudere il cancello e per indirizzare i dottori verso di noi. Appunto, con il mio udito da lupo sento dei passi in lontananza, che però si fanno sempre più vicini.

-Stanno arrivando, corri.
Andiamo il più velocemente possibile verso la trappola e, appena arrivati, posizioniamo dentro di essa una radiolina che farà credere ai dottori che siamo rimasti senza via d'uscita e li condurrà esattamente dove vogliamo.

-Sono quasi qui Cecil, muoviti.
Sta smanettando con la radiolina.
-Non funziona Stiles, non sta emettendo nessun suono.

Sento i passi a poche decine di metri da noi, bisogna andare ma la radio non vuole decidersi a funzionare.

-Stiles non ci riesco.
Si sta facendo prendere dal panico di nuovo. Le tremano le mani, ha gli occhi lucidi, e intanto i dottori si avvicinano.

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