Erano Viola

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Stiles' pov
Dopo qualche secondo di bacio ci stacchiamo.

-Bene, ora devo vestirmi.

Mi alzo dal letto dirigendomi verso la porta, ma Cecil mi chiama:
-Stiles...? Cosa stai facendo?
-Beh, tu hai detto che ti devi cambiare, quindi ho pensato...
-Se vuoi puoi restare.
-Ah. Ok.

Mi siedo sul materasso mentre lei fruga nella sua parte di armadio. Tira fuori un paio di jeans larghi e strappati sulle ginocchia e una maglietta attillata bianca con una scritta verde, poi le sue amate Jordan. Con naturalezza si toglie la maglietta restando in intimo.

Cazzo, quanto è bella. Non riesco a toglierle gli occhi di dosso, sono sicuro di sembrare uno psicopatico, ma è come se il mio sguardo si fosse incatenato al suo corpo perfetto.

È magra e le si vede un accenno di addominali, ha le gambe lunghe e il seno proporzionato al resto del corpo. E poi il sedere... ho già espresso la mia opinione più volte a riguardo. 

Oh no. No no no no no. Non adesso, ti prego. Ok, pensa alla nonna Stiles, pensa alla nonna... no, aspetta, ma io non ho una nonna. Cazzo, troppo tardi. Laggiù in basso il mio... amichetto... si sta svegliando.

Non è una cosa strana quando c'è lei nei dintorni, nel senso, l'avete vista? Però preferirei che non succedesse ora. Mi sono anche perso Cecil che si riveste. Ufff...

-Stiles...?
-Mh?
Accennando un movimento con la testa indica i miei pantaloni. Ecco.

Arrossisce appena e si mette a ridere mentre si gira per chiudere l'armadio.

Sfruttiamo l'occasione, no?

Prima che se ne possa rendere conto, le metto una mano intorno alla vita e l'altra dietro alla testa, sbattendola contro le ante. Poi la bacio.

Inizialmente sembra sorpresa ma poi schiude le labbra, consentendomi di usare la lingua. Mette una mano tra i miei capelli giocherellando con le ciocche.

Appena mi accorgo di avere gli occhi chiusi li apro per guardarla. Cosa ho fatto io per meritarmi questa dea?

Sento un pizzichio sul collo, dove Cecil ha spostato la mano, quindi rivolgo lo sguardo verso il suo braccio. Delle minuscole lineette di colore bianco, quasi della forma dei fulmini, decorano la sua pelle. Ma che caz- Forse il pizzichio è dovuto a delle piccole scosse elettriche...

Ritorno a guardarla negli occhi, che intanto ha aperto anche lei. Mi stacco velocemente.
-Stiles...? Tutto ok?
-I tuoi occhi...
-Che hanno?
-Erano viola. Ti giuro che fino a 5 secondi fa erano viola. E il tuo braccio era ricoperto di minuscoli fulmini.

-CECIL SCENDIIIIIIIIII!
La voce di Allison ci interrompe e io guardo la mia ragazza per rassicurarla. Lei annuisce e mi bacia.

-Ne parliamo dopo Cecil, ora vai a divertirti.
-Ok. Posso prendere la tua macchina?
-Sai guidare?
-Stiles che domanda è? Ho ucciso 24 persone e vuoi che io non sappia guidare?
-Sì, hai ragione. A dopo.
•••••••••••••••••
Spero che Cecil non abbia preso niente. Ormai è da una settimana che aspetto il momento giusto per farle questa sorpresa, ma conoscendola avrà aiutato solo Allison a scegliere il suo vestito.

Il rumore della mia macchina arriva alle mie orecchie dal giardino, quindi mi posiziono davanti alla porta. Appena suona il campanello apro, facendo entrare una Allison piena di borse e borsette.

-Avete svaligiato il negozio?
-LEI ha svaligiato il negozio. Io ho solo preso un paio di orecchini, delle Jordan e degli occhiali da sole.
Puntualizza Cecil.

Non ha preso nessun vestito. Menomale, stavo iniziando a preoccuparmi.

Mi rivolgo ad Allison:
-Potresti andare di sopra? Devo dire a Cecil due cose.
Lei mi guarda storto ma poi accetta, incamminandosi verso le scale.

-Stiles, so che dobbiamo parlare di ciò che è successo prima, ma Allison mi sta aspettando e...
-SORPRESAAAA!

Lei spalanca la bocca e strabuzza gli occhi appena le sventolo davanti un vestito nero, tale e quale a quello con cui l'ho vista durante la nostra prima (e unica) festa.

Inizia a saltare e ad emettere riletti stridoli per tutta la casa. Poi mi salta addosso e mi abbraccia stritolandomi con tutta la forza che ha.

-Cecil non respiro.
-Scusami. GRAZIE GRAZIE GRAZIE GRAZIE. Ti amo.

L'ha detto? L'ha detto davvero? Ti amo. Si accorge anche lei di quelle sue parole e arrossisce immediatamente.

Le prendo le spalle e la porto verso di me, abbracciandola di nuovo. Inalo il suo profumo di zucchero filato e frutti di bosco, beandomi di questo odore. Poi le prendo le guance e la bacio.

-Ti amo anche io.

under the moonlightDove le storie prendono vita. Scoprilo ora