Schifo

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Cecil's pov
Cazzo cazzo cazzo. Non va. Continuo a girare la manovella per farla funzionare, ma la radio non vuole accendersi.

Guardo Stiles in cerca del suo aiuto e vedo il terrore nei suoi occhi.

Tutto questo è colpa mia. Sono stata io a trascinarlo in questo casino, non sapeva come sarebbe andata a finire, dovevo andarmene e basta.

Mi accorgo di avere il viso umido di lacrime e di tremare come una foglia.

Smanetto con la radiolina, ma niente.

La mia schiena di attacca al petto di qualcuno. Stiles.
-Tranquilla...
Mi sussurra all'orecchio. Prende le mie mani tra le sue e con dei movimenti lenti e pacati gira la piccola manovella.

Pochi secondi dopo si sentono le registrazioni che condurranno i dottori nella trappola.

Afferra la mia mano e mi porta via. Attraversiamo il tunnel che ci condurrà fuori dalle fogne. Stiamo per girare verso l'uscita, ma Stiles tira il mio braccio spingendomi verso di sé per cambiare strada, facendoci finire in un vicolo cieco.

-Stiles ma che fai?
Tappa la mia bocca con la mano e di nuovo mi stringe facendo aderire la mia schiena al suo petto. Strabuzzo gli occhi al contatto con i suoi addominali.

Non capisco cosa stia succedendo, ma lo lascio fare: ci deve essere un motivo e io mi fido di lui.

Con una mano intorno alla mia vita e l'altra ancora sulla mia bocca preme sulla mia pancia come se volesse farci diventare un unico corpo.

Poi comprendo.

Sento delle voci rauche e metalliche che provengono dal tunnel in cui stavo per andare: Stiles deve averli sentiti col suo udito da beta. I dottori del terrore vanno verso la trappola, sorpassandoci.

Guardo Stiles ringraziandolo con gli occhi e lui annuisce comprensivo, poi riprendiamo la nostra corsa verso la macchina, uscendo dalle fogne.

Non ci posso credere. Il mio piano ha funzionato. Ho fatto qualcosa. Qualcosa di utile.

Io e Stiles ci precipitiamo nella Jeep per dirigerci a casa, dove Scott, Lydia e Allison ci stanno già aspettando.

-Stiles

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-Stiles.
-Dimmi.
-Puzziamo come lo schifo.

Ci giriamo l'uno verso l'altra contemporaneamente. Rimaniamo in silenzio per qualche secondo a fissarci, poi ci mettiamo a ridere.

Con questa risata sfoghiamo tutta la tensione che si era creata.

-No Stiles, seriamente, grazie.
Ci guardiamo. Arrossisco lievemente. È bellissimo il modo in cui con un semplice sguardo io e Stiles possiamo dirci mille parole.

Mi prende il viso tra le mani e mi bacia. Come sempre al suo tocco mi rilasso e mi lascio un po' andare.
••••••••••••••••
Tornati a casa il nostro branco ci accoglie, ma Scott ha un'espressione disgustata.
-Ragazzi puzzate di fogna.

Sì Scott, però così me la offri su un piatto d'argento, non trovi?
-Ma davvero?- sbatto entrambe le mani sulle cosce e faccio la finta incredula strabuzzando gli occhi -Pensavo che usciti dalle fogne poi avremmo avuto l'odore di lillà...

L'alpha mi guarda esausto per le mie battutine sarcastiche, ma so bene che sotto sotto lo diverto.

-Bene ragazzi- batto le mani e indico le scale -Vado a farmi una doccia così Scott sarà contento.

Lui mi fa il dito medio e io gli rispondo con una linguaccia.

-Vengo anch'io!
Urla Stiles. Lo guardo come per dire "non ci pensare neanche". Ok che siamo fidanzati ma facciamo le cose con calma... insomma, io sono ancora una piccola bambina innocente.

-Tranquilla, scherzavo.
Dice il mio ragazzo ridendo.

Mi avvio su per le scale, ma lui continua:
-Però se vuoi posso...
-No!
Lo interrompo salendo le scale e senza voltarmi.

Poi sento la voce tenera di Allison:
-Ce la fai a non guardarle in fondoschiena per 10 secondi? Ok che è la tua ragazza, ma datti una calmata.

Immagino la faccia di Stiles che sicuramente è appena diventata bordeaux. Lo sento rispondere ad Allison:
-Beh, se ha un bel sedere ha un bel sedere.

In automatico sorrido.

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