Venere di Milo

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Cecil's pov
Sento due piccole mani prendermi le spalle e scrollarmi, portandomi via dalle tanto amate braccia di Morfeo.

-Cecil svegliati, dobbiamo prepararci. 
La tenera voce di Allison arriva alle mie orecchie quasi come una sirena. Apro un occhio per guardare la sveglia di scorcio: è l'una di pomeriggio.

Si, ok, ammetto che mi piace dormire.

-Chi ti ha fatto entrare?
Chiedo con la voce ancora impastata dal sonno.
-Stiles, ovviamente.

Com'è possibile? Sto abbracciando Stiles in questo momen... ah, no... è solo il cuscino.

-Veloce Cecil, abbiamo solo 9 ore per andare a fare shopping, sistemarci i capelli e truccarci. E tu devi fare un'altra doccia.
Le rispondo con un mugolio, al che lei sfila il cuscino dalle mia braccia e inizia a colpirmi.
-OK OK. Mi alzo. Ti detesto.
-Non mi serve l'udito da lupo mannaro per capire che questa è una bugia.

Mi metto a gambe incrociate sul letto e sposto uno dei miei ricci ribelli da davanti alla mia fronte con uno sbuffo.

-Dobbiamo andarci per forza? Non penso che le feste mi portino bene, considerando ciò che è successo l'ultima volta.
-Sì Cecil, ci hanno invitate e noi ci andremo. Dobbiamo distrarci un po' dalla situazione.

Faccio un breve calcolo: solo due giorni prima che i dottori riescano a liberarsi. Solo due giorni per organizzare un piano. Solo due giorni per provare ad assomigliare a degli adolescenti normali.

Come fanno tutti ad essere così tranquilli?

-Ti aspetto giù. Vestiti e preparati per uscire. Muoviti perché da qui ci si mette mezz'ora per arrivare al centro commerciale. Poi torneremo a casa e ci truccheremo come si deve, ok?

Mi guarda con i suoi occhioni. Come al solito mi faccio contagiare dal suo entusiasmo.

Ebbene sì, signore e signori: Cecil Miller può uccidere 24 persone senza provare alcun rimorso, ma non è capace di dire di no alla sua migliore amica.
-Ok.

Allison si mette a saltare per tutta la stanza ridacchiando, poi si avvicina a me e mi stampa un bacio sulla guancia.
-TI ADORO.
Dice uscendo dalla stanza.
-Io no.
Le rispondo
-NON È VEROOOOO.
Urla di rimando dal piano di sotto.

Mi lascio cadere sul letto rimbalzando sulle molle del materasso. Sbuffo sonoramente guardando il soffitto.

-Per me sei bellissima anche senza trucco e con la mia maglietta addosso. Penso che tu abbia il dono di svegliarti la mattina assimigliando alla Venere di Milo.
-Già, peccato che io abbia le braccia.

La figura di Stiles, fino ad ora appoggiata allo stipite della porta, si avvicina ridendo al letto.

-Quando smetterai di fingere di essere acida?
-Quando smetterai di usare il tuo amato sarcasmo?
-Capito.

Sento il materasso abbassarsi alla mia destra, segno che Stiles si è seduto lì.
Anche se sto ancora fissando il soffitto, sento la mia pelle bruciare sotto il suo sguardo.

Rompe il silenzio:
-Io penso ancora di non meritarti.
-Già, è difficile meritare una persona che ha ucciso 24 creature. Ovviamente.
Rispondo guardandolo negli occhi. Quei bellissimi occhi nocciola... la mia debolezza.

Stiles si avvicina e mi bacia, non mi abituerò mai alle farfalle nello stomaco che mi provoca.

Appena realizzo cosa sta succedendo mi allontano un po'.
-Non mi sono neanche lavata i denti...
-Lo so.

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