Sotto la Luce della Luna

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Cecil's pov
Devo ammettere che questa idea della festa non mi entusiasma molto, ma farei di tutto pur di far felice Allison.

Stiles ci sta portando con la sua Jeep a casa di una certa Camilla che ha invitato Scott che ha invitato Allison che ha invitato Stiles che ha invitato me.

Confusionario? Forse un po'.

Arriviamo in questa villa gigantesca: tre piani con piscina, veranda e gazebo. Me la sogno una casa del genere.

Allison mi prende per mano e mi trascina nell'abitazione, mentre io rivolgo a Stiles uno sguardo disperato. Lui si mette a ridere e mi fa segno di andare.

La mia migliore amica mi porta immediatamente al tavolo degli alcolici.
-Ah sì? Vuoi partire così col botto?
-Dai, così magari ti sciogli un po'.

Sospiro e provo la prima cosa che mi capita: sa di collutorio, ma non è così male.

-Vodka alla menta. Interessante, non sapevo ti piacesse.
-Neanche io.

Vedo Stiles raggiungerci insieme a Scott, quindi prendo per mano il mio fidanzato e gli stampo un bacio sulla guancia.

Mi guardo un po' intorno, soffermandomi su un tavolo da ping pong. Quei ragazzi però non sembrano giocare tradizionalmente...

-Cos'è?
chiedo curiosa al ragazzo accanto a me

-Beer pong, è un gioco carino, vuoi provare?
-Ok.

Andiamo verso il tavolo al quale troviamo Jackson e Lydia, te pareva.

-Cecil e io vorremmo giocare.
-Volete essere stracciati?

Che odio. Penso siano la coppia più odiosa di questo mondo.

Sbatto entrambe le mani sul tavolo chiedendo:
-Come si gioca?
-Devi far entrare la pallina nel bicchiere, semplice, ma forse non per una bambina come te.

Bambina? Scusami? Adesso vede quella poco di buono di Lydia.

-Stiles, lancio io. E non è una richiesta.
-Mi mancava il tuo essere stronza, mi chiedevo dove fosse finita la te acida.

Sorrido a quel suo complimento e prendo la pallina, facendo centro.

Rivolgo un sorrisetto compiaciuto a Lydia, che intanto ha messo su il broncio come una bambina di cinque anni.

Ripeto la stessa azione per altre tre volte, centrando ogni volta il bicchiere.

Sto per fare il quinto lancio, quando Jackson mi chiama urlando:
-CECIL!

La pallina mi sfugge di mano, mancando il bicchiere. Ah sì? Vuole giocare sporco? Va bene.

Stiles mi prende il braccio e mi sussurra all'orecchio:
-Non fare niente di azzardato, è solo un gioco.
-Non ti preoccupare, non si faranno male.

Con lo sguardo leggermente preoccupato assiste al loro primo centro. Noto con piacere che, nonostante il tavolino sia fatto di plastica, la struttura è di metallo.

Alzo un sopracciglio e rivolgo lo sguardo verso Stiles, che mi mima la parola "no" con la bocca. Ma ormai ho deciso.

Mi appoggio con entrambe le mani al tavolo e tiro una scossetta abbastanza leggera, ma sufficientemente forte per far mancare il centro a Jackson.

-Mi spiace Jackson, sarà per il prossimo tiro.

Lui mi fulmina con lo sguardo, come anche la sua compagna.

Vinciamo la partita con facilità e festeggiamo andando a prendere un altro shot di... qualsiasi cosa sia.

Avvicinandosi a me Allison mi urla:
-Andiamo a giocare con loro?
indicando un gruppo di ragazzi che si passano tra di loro una carta con la bocca.

Faccio spallucce e lei mi trascina da loro.
-Giochiamo anche noi!
-Sì, gioco anche io.
Dice Stiles intromettendosi.

-Hai paura che qualcuno possa baciarmi?
-Sì, parecchia, visto che sei particolarmente attraente.

Butto gli occhi al cielo e inizio a giocare. Riusciamo a completare un giro intero senza far cadere la carta e cominciamo il secondo.

Arriva il turno di Stiles di passarmi la carta, ma si ferma all'ultimo.
-Stiles, ci sei?

Lui soffia via la carta e mi bacia, stringendo la mia coscia. Io gli metto le mani sulle guance portandolo ancora più verso di me.

Ci stacchiamo entrambi con le labbra gonfie, sotto allo sguardo di tutti. Poi sentiamo degli applausi.

Si vede che hanno apprezzato.

Dopo aver finito di giocare andiamo a prendere un altro shot, giusto per il gusto di bere un po', ma Stiles rifiuta:
-Dopo devo accompagnarti a casa, non posso.

Non ha tutti i torti. Personalmente non ci avevo neanche pensato.

Piano piano vediamo la casa di Camilla svuotarsi, quindi ci uniamo alla massa e ce ne andiamo anche noi. In macchina, durante il viaggio per il ritorno, parliamo un po' di come abbiamo trovato la festa:
-Meglio della prima, no?
-Direi di sì, visto che nessuno mi ha rapita.
-Peccato per la musica: non abbiamo potuto ballare...
-Scherzi? Io non so ballare, mi sono risparmiata una figuraccia.

Stiles non risponde, rimanendo in silenzio finché non arriviamo a casa. Intanto fuori sta iniziando a piovere e delle piccole goccioline sbattono sul vetro della finestra.

Mi preparo per dormire e mi metto sotto le coperte, malui non si decide a venire in camera.

Sento della musica da fuori, quindi apro la finestra: Stiles completamente fradicio ha messo una canzone a tutto volume in giardino. Ascoltando più attentamente mi rendo conto che è un lento.
-Mi concede questo ballo?
urla Stiles dal giardino.

Mi arrampico giù dalla finestra e gli porgo la mano, ballando sotto la pioggia. Gli pesto più volte i piedi e ridiamo ogni volta. Tutti i problemi scompaiono miracolosamente, lasciandoci soli, sotto la luce della luna.

under the moonlightDove le storie prendono vita. Scoprilo ora