I sogni fanno paura|| Ethan Torchio

25 luglio 2021

Mentre mi rassegno all'idea che il sogno sta per finire e che dovrò ritornare alla mia normale e noiosa routine, Ethan mi chiede: "Ti va di fare una passeggiata? Visto che c'è anche la notte rosa?"

Ovviamente non potevano mancare i commenti di Thomas e Damiano: "Vai Ethaaan!"

Io resto incredula, non sto ancora realizzando che Ethan mi sta invitando a uscire.
Dopo un momentaneo blocco decido di accettare l'invito.

Victoria, Damiano e Thomas decidono di chiamare un taxi per tornare in hotel e lasciarci soli.
A queste parole ho sentito un ansia particolare, quell'ansia che ti crea un peso sullo stomaco e ti fa mancare il respiro. Quell'ansia di quando non sai cosa aspettarti ma che comunque ti piace quella suspense. Tremo dall'emozione, mi sta esplodendo il cuore di gioia. Se un giorno dovessero chiedermi di descrivermi la giornata perfetta credo che lo farò con una data, dirò il 25 luglio 2021.

Il taxi per i ragazzi è arrivato. Prima di entrare e sedersi Damiano ci saluta dicendo: "Ethan mi raccomando...ahaha" e accenna un occhiolino, poi sorride, chiude la portiera e vanno via.

Io rimango da sola con Ethan, uno di fronte all'altro. Ci fissiamo, poi mi dice di andare. Mi dice di andare con la sua macchina e che poi mi avrebbe riportato qui così avrei potuto riprendere la mia.
Ha una MINI Cabrio.

Entriamo in macchina, la mette in moto e partiamo. Non so dove mi sta portando, probabilmente in centro per la notte rosa, ma non ho il coraggio di chiederglielo, non ce la faccio a parlare.
Nessuno dei due dice una parola.
Io continuo a guardarlo come se fosse la cosa più bella che abbia mai visto. Mentre lui guida, serio, guardando dritto la strada.
Finché non entra in un parcheggio vicino il centro città, e dopo aver parcheggiato si volta verso di me, mi guarda senza dire una parola. Io continuo a guardarlo ma dopo un po' non reggo più il suo sguardo, così lo distolgo. A questo punto mi dice di aspettare qui, io gli chiedo il motivo di questa richiesta. Lui mi guarda, sorride, poi scende dalla macchina. Fa il giro e viene ad aprirmi la portiera.
Sapevo che era dolce ma non pensavo così tanto.
Io scendo dalla macchina e ringrazio.

Così inizia la nostra passeggiata, per le strade di Pisa.