Capitolo 1

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Mi ritrovai seduta sulla solita panchina, del solito parco, con lo zaino che pesa sulle spalle. Osservavo i passanti. Mi sembrano tutti così felici, ma lo sono realmente o è solo una maschera, un teatrino, una recita?

Ad un tratto vidi un'auto sfrecciare verso il parco, e riconosco la macchina di mia madre, il solo fatto di doverla rivedere mi urta. Odiavo mia madre, il mio rapporto con lei era terrificante. Lei era terrificante.
Mi avvio svogliatamente verso l'auto, quando con mia grande sorpresa trovo mio fratello alla guida, salgo più sollevata. Mio fratello è l'unico a capirmi. È un pezzo del mio cuore.
"Sei in ritardo." Dissi
"Lo so, mamma ha avuto un contrattempo di lavoro, ed io mi sono dovuto quasi ammazzare per uscire dallo studio."
"Beh la prossima volta lasciatemi per strada!" Ironizzai.
Lui si limitò a sorridere e a guidare velocemente, forse troppo velocemente.
"Rallenta altrimenti al lavoro non ci torni più!"
"Odio fare le cose di corsa porca puttana!" Disse
"Calmati Dio santo! Sembri una donna in face premestruale!"
Lui sorrise ma non rispose. Conosco mio fratello, e quando fa così c'è qualcosa che non va.
"Hai la luna storta oggi?" Chiesi
"Un po!" Rispose.
"Gira il telescopio allora!" Scherzai.
Sorrise di nuovo senza rispondere.
Finalmente arrivammo a casa di mia madre, dove mio fratello non abitava più da un pezzo!
"Ciao Bill!" Lo salutai dandogli un bacio. Lui ricambiò e se ne andò sfrecciando!
Entrai e in casa ad attendermi c'era solo il mio amato cane Charlie. Così decisi di andare al letto ad annebbiarmi il cervello davanti al pc. Dopo una quindicina di minuti in preda al sonno soensi il pc, lo posai sul comodino e mi addormentai.

Rumori insistenti tormentano il mio dormiveglia, tanto da farmi sobbalzare dal letto.
Scesi le numerose scale di casa e andai ad aprire.
"Stavo per buttare giù la porta!" Disse mia madre.
Dio quanto la disprezzavo!
Non le risposi, e mi limitai ad andare in cucina per prendere il cellulare.
"Potresti almeno salutare!" Disse
"Ciao!" Dissi alterata.
"Hai studiato?"
"Sempre la stessa domanda" dissi scocciata!
"Meglio fare sempre le stesse domande piuttosto che non parlare affatto!" Disse
"Ti sei mai chiesta perché non parlo con te? No! A te importa solo se ho studiato o meno, o di darmi addosso quando sbaglio! Ti sei mai guardata? Non sei perfetta, anche tu sbagli, anche tu hai sbagliato, hai commesso una vita di errori con me! E cosa pretendi adesso?" Dissi urlando
"Almeno potresti portare rispetto. Sono sempre tua madre."
"Purtroppo non l'ho scelto questo!" Dissi scappando di sopra.
Corsi in bagno, presi una lametta e iniziai a sfregarla sul braccio! Poi mi sentii in colpa perché avevo promesso a Bill di smettere.

Era quasi ora di cena, quando scesi giù per apparecchiare.
"Abbiamo un ospite stasera" disse mamma
"Ovvero?" Chiesi
"Un amico." Disse
"Un altro?" Risposi.
"Cassie, smettila! Dobbiamo ricominciare questa storia degli uomini?"
"Tanto ormai per quanti ne hai portati ho perso quasi il conto!" Risposi a tono
si girò verso di me mollandomi uno schiaffo in pieno viso!
"Io non devo rendere conto a te Cassie!" urlò furiosa.
"Ora capisco perché papà se ne è andato!" Urlai!
Mio padre era andato via quando dieci anni fa, quando io avevo precisamente 6 anni. Papà non si è mai assunto le sue responsabilità di padre, veniva a trovarci una volta su mille. Adesso le cose non sono cambiate, Bill ha completamente tagliato i rapporti con lui e lo detesta, mentre io non riesco al odiarlo e gli faccio da cagnolino.
"Stai zitta Cassie! Adesso basta!"
"Ti odio!" Le urlai scappando via!
Volevo urlare quanto schifo facesse la mia vita, quanto la odiavo, e quata merda avevo attorno. Andai da Bill e suonai all'impazzata, fino a quando una sua amica, Mikela non mi aprì.
"Che sorpresa, cosa ci fai qui?" Disse
Senza rispondere entrai e di corsa mi catapultai tra le braccia di Bill, ne sentivo l'estremo bisogno, e mi sfogai in un pianto liberatorio!
"Che succede Cassie?" Chiese
"Ho litigato con mamma, ha portato un altro uomo a casa." Dissi con la voce strozzata dal pianto.
Bill si limitò ad accarezzare i miei capelli. Poi si inginocchiò e mi prese i polsi, il che mi fece male per via dei tagli.
Mi alzò le maniche, cercai di impedirglielo ma fu inutile, e quando vide i tagli si alzò di scatto.
"Avevi promesso di smettere!" Disse abbastanza deluso.
Abbassai lo sguardo colpevole.
"Lo so, ma la rabbia ha avuto il sopravvento." Dissi cercando di giustificarmi.
"Mamma si sta sentendo con quest'uomo da quasi tre settimane." Disse Bill
"Tu.. Tu lo sapevi? E non mi hai detto nulla?" Lo guardai delusa.
"Io... Volevo evitare tutto questo!" Disse
"Dio mi fate schifo tutti!" Urlai scappando.
Volevo andarmene lontano da tutto e tutti!

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