Capitolo 21

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-Bill's Pov-
Era quasi un mese che non avevamo più notizie di Cassie, così preoccupati decidemmo di tornare in America.

Ci dirigemmo quindi a casa di nostra madre. Suonammo, ci aprì.
"Ragazzi! Siete già tornati?" Chiese lei.
"Dov'è Cassie?" Chiedo.
Lei ci fece entrare e ci sedemmo in cucina. Lei vicino al sul uomo.
"Cassie non c'è." Disse.
"E dov'è?" Chiese Tom.
"È con quel... Nick?" Aggiunsi.
"Cassie..." I suoi occhi si inumidirono.
"Cassie cosa? Parla mamma cristo santo!" Dissi alterato.
"Cassie è andata via." Disse
Un colpo al cuore non tardò ad arrivare, sentivo la rabbia scorrermi per le vene, vidi tom contrarre la mascella e stringere i pugni.
"Dov'è?" Chiesi.
"È andata a vivere da quel Nick!" Disse tutto d'un fiato.
Esplosi, non potevo più trattenere la rabbia. Così strinsi con forza il bicchiere che avevo in mano, spaccandolo in mille pezzi. Sapere che quel ragazzo la toccava, le parlava, la sfiorava mi mandava fuori di me!
Ci facemmo spiegare per bene dove abitava questo ragazzo e ci dirigemmo proprio li, a riprenderci ciò che ci apparteneva, ciò che di più caro avevamo.
Arrivammo, era un piccola casa ma molto bella.
Suonai ripetutamente, fino a quando non mi aprì un ragazzo.
"Ci conosciamo?" Chiese.
"Dov'è?" Chiesi infuriato.
"Chi scusi?" Chiese di nuovo.
"Cassie!" Dissi.
cambiò radicalmente espressione, da ragazzo innocente passò al ragazzo cattivo.
"Cassie non c'è! È uscita." Disse.
Mentova spudoratamente!
"DI MI DOV'È!" Urlò Tom scagliandosi contro di lui....

-Cassie's Pov-
Sono sotto la doccia e sento delle grida, non capisco. Così esco alla svelta e mi vesto.
Scendo le poche scale, e mi si bloccò il cuore. Vidi Tom scagliato su Nick e bill che gli urlava contro.
"BASTA!" Urlai.
Bill venne verso di me e mi prese per un polso.
"Adesso tu torni a casa con noi." Disse minacciandomi.
"Non ci penso minimamente." Risposi.
"E ti muovi anche." Disse Tom alzandomi da terra, prendomi sulle spalle.
"LASCIAMI. LASCIATEMI!" Urlai.
Nick corse verso Tom e gli diete un pugno, facendomi cadere a terra anche a me.
"Bastardo, tu mi porti via mia sorella e poi ti permetti ti mettere anche le mani addosso?" Disse Bill infuriato avvicinandosi a lui per mettergli le mani addosso.
"Non ti azzardare a toccarlo." Bloccai Bill.
"Ma... Lui ha picchiato Tom!" Disse giustificandosi.
"E ha fatto bene. Adesso andate via!" Dissi.
"Questa... Questa non è mia sorella! io me ne vado!" Disse Tom portandosi dietro Bill, che però non voleva andarsene.
"Cassie vieni con noi." Disse Bill.
Mi piangeva il cuore vederlo così triste. Davvero non lo sopportavo.
"Andate via idioti!" Ribadì Nick.
Andarono via, delusi, tristi e arrabbiati.

Con il passare dei giorni non potevo non pensare a quanto era successo.
️Ma Nick mi distrasse con una proposta.
"Che ne dici di lavorare con me?" Mi chiese, dolcemente.
"Va bene, ma che lavoro fai?" Chiesi.
"Spaccio!" Rispose come se fosse una cosa ovvia.
Ero incredula, non sapevo che Nick spacciasse, non mi piaceva l'idea, ma accettai. Dovevamo guadagnarci da vivere. E lo avremmo fatto insieme.
Iniziai a spacciare ai miei coetanei per nom dare nell'occhio. Ero diventata un'altra persona con Nick, questo è vero. Ma lo amavo. E per lui, sarei anche morta....

"Stasera c'è una festa, in una villa di un mio amico, Adam. È una buona occasione per vendere." Mi disse Nick.
"Va benissimo." Risposi.
Andai subito a preparami. Indossai un vestito nero con delle converse abbinate, trucco nero pesante, e capelli che cadevano sul collo.
Arrivammo a questa festa, e noi ci dirigemmo verso la sta pnza privata. Dove potevamo spacciare senza dare nell'occhio. Era gente potente quella che c'era li dentro. Gente che aveva in mano mezza America quasi!
Nick andò a spacciare per cavoli suoi, io per i miei. Era la prima volta che lo facevo da sola. Ma potevo farcela, Nick mi aveva imparato piuttosto bene.
Si avvicinò un ragazzo, molto alto che non potevo vedere bene a causa delle luci basse, io ero di spalle e sentiì qualcuno poggiarmi una mano sulla spalla per chiamarmi.
"Vorrei della roba" disse ancor prima che io potessi girarmi!
Mi girai, mi guardò... Lo vidi, mi vide, mi strinse forte un polso.
"Ti prego dimmi che mi hanno dato l'informazione sbagliata. E che non sei tu a spacciare!" Disse Tom.
"Io faccio quello che voglio dalla mia vita."
Mi prese forte un polso, chiamò Bill e insieme mi trascinarono in macchina... Sapevo di essere in seri guai.
Mi portarono a casa loro e mi spinsero dentro sbattendosi la porta alle spalle, erano chiaramente ubriachi e mezzi fatti.
"CHE CAZZO FAI, TI DAI ALLA COCAINA ADESSO?!" Disse Bill tirandomi uno schiaffo sul viso, accompagnato anche da uno di Tom.
"COME CAZZO VI PERMETTETE A METTERMI LE MANI ADDOSSO?" Urlai.
"Sei solo una puttanella che se la fa con un cocainomane!" Urlò Bill.
Quelle parole, erano peggio della peste!
"Sei una grandissima stronza! dovevi tornare con noi! Guarda come ci siamo ridotti a causa tua!" Disse Tom.
"Andate a Fanculo!" Dissi uscendo, e correndo verso casa. Dove c'era Nick ad aspettarmi.
"Sei sparita!" Disse.
Piangendo mi buttai tra le sue braccia.
"Bill e Tom mi hanno beccata, e mi hanno picchiata." Dissi.
Vidi il suo volto dicentare arrabbiato, cattivo. Mentre mi consolava.
Mi baciò per farmi calmare.. La cura migliore...
Facemmo l'amore tutta la notte. Ed io non potevo chiedere di meglio...

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