Capitolo 16

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Aprii gli occhi... Ero morta? Sentivo degli strani rumori, e quando mi svegliai bene vidi che ero im ospedale attaccata a tante macchine... Qualcuno mi aveva salvata, ma io, io mi sentivo morta ugualmente. Ad un tratto, da un piccolo finestrino che mi permetteva di vedere fuori dalla porta della mia stanza li vidi... I miei angeli custodi, i miei eroi, i miei amori più grandi.
Mi staccai immediatamente da tutte quelle macchina e corsi fuori.
"BILL, TOM! Siete qui, voi siete qui!" Dissi correndo a gettarmi tra le loro braccia.
"Si, si piccola siamo qui, ti abbiamo trovata appena al soffitto, perché? Perché lo hai fatto?" Disse Bill piangendo, era impaurito.
"Non lo so, nom ero in me Bill. Perdonatemi vi prego." Dissi guardando Tom che aveva una macchia violacea sulla guancia.
"Tomi, che ti è successo al viso?" Chiesi.
"Sono andato a prendere a pugni papà, ma uno mi è arrivato anche a me!" Disse.
"Oh Tom!" Lo abbracciai.
Ad un trattamento arrivò il dottore correndo.
"Tu non puoi stare qui, devi stare in osservazione, dobbiamo riattaccarti almeno la flebo." Disse il medico.
"Posso portare Bill e Tom dentro con me?" Chiesi.
"Va bene!" Disse il medico.
Entrammo ed io mi misi al letto mentre il dottore mi riattacava la flebo. Poi usci.
"Dovrete ripartire?" Chiesi preoccupata.
Ci fu un attimo di silenzio, Bill e Tom so guardarono in faccia. Avevo capito tutto.
"Il nostro tour inizia la settimama prossima." Disse Tom.
Abbassai la testa. Sentivo le guance umide, stavo piangendo, come al solito.. Adesso avevo troppo bisogno di loro.
Bill con un dito mi fece alzare la testa e mi asciugò le lacrime che ormai scendevano senza il mio controllo.
"Tesoro. Non rifare un gesto del genere, perché stavolta non potremmo tornare, te ne prego. Promettimelo sulla mia vita." Disse Bill abbracciandomi.
"Te-te lo p-prometto." Risposi in preda ai singhiozzi.
"Smettila di piangere ti prego!" disse Tom stringendomi una mano.
"Non ci riesco, adesso che avevo più bisogno di voi, andate via... " Dissi
"Tu non avvicinarti più a papà però per favore Cassie!" Disse Bill.
"Okay!" Risposi.
"Verrete a trovarmi domani? Non uscirò in questi giorni." Chiesi.
"Che domande fai? Certo che verremo a trovarti! Tutti i giorni."
"Restate con me stanotte." Dissi.
"Cassie. Una persona sola può restare." Disse Tom
"Resto io!" Aggiunse poi Tom.
D'un tratto entrò un infermiera.
Una persona sola può restare. L'orario delle visite è finito!" Disse dolcemente.
Tom andò a dire a mamma che sarebbe restato lui, mentre Bill mi coccolava per salutarmi!
"Ci vediamo domani scricciciolo, fai la brava... Ti lascio in buone mani!" Disse.
"A domani Bill." Dissi scompigliandogli i capelli.
Lui sorrise e uscì sintemadosi i capelli. E poi entrò Tom.
"Non ti annoierai qui?" Chiesi.
"No, tranquilla. tu però adesso risposati." Disse Tom.
Si stese accanto a me, e posizionandomi tra le sue braccia, sprofondai nel sonno.

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