Capitolo 13.

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È cosi, quel maledetto giorno arrivò, e mamma venne a prenderci per accompagnarci in aereoporto.
Nessuno di noi parlava. Nessuno aveva il coraggio di dire nulla, non c'era nulla da dore, il silenzio spiegava quanto dolore ci fosse nell'aria.
Il viaggio per l'aereoporto fu così molto silenzioso e doloroso, e angosciante.
Una volta arrivati, Bill e Tom presero le loro valigie, seguiti da Gustav e Georg, il quale non mi toglieva gli occhi di dosso, ma lui era il mio ultimo pensiero.
Era il momento, dovevamo salutarci... Io ero di fronte a loro, le mie emozioni mi rendevamo impotente... Un misto tra rabbia, tristezza, malinconia. Erano ancora li eppure già mi mancavano, erano ancora li eppure già non vedevo l'ora che tornassero.... Erano ancora li eppure già li sentivo lontani anni luce da me.
"Fa la brava principessa." Disse Bill interrompendo quell'angosciante silenzio, ingonocchiandosi per arrivare alla mia altezza.
"Come farò adesso? Nulla ha più senso Bill, siete ancora qui eppure tutto già mi appare in bianco e nero." Dissi.
"Ti chiamerò ogni giorno... Promesso..." disse.
"Ma sentirvi attraversp un telefonon mi basta. Chi sopporterà tutti i miei 'perché'? Chi mi abbraccierà, o accarezzerà la testa, o mi permetterà di dormire assieme a lui quando ho gli incubi?" Dissi piangendo.
"Sai che voleremmo sul primo aereo se solo ti succedesse qualcosa." Disse To,m.
"Sai quanto vorrei che questp fosse abbastanza." dissi.
Chiamarono il loro volo improvvisamente.
Avrei voluto fuggire da tutto questo...

-Bill's Pov-
Hanno appena chiamato il nostro volo, e Cassie è qui davanti a me con gli occhi colmi di lacrime e persi nel vuoto. le lacrime che versa stanno versando le sue emozioni, svuotandola.
"Ragazzi, dobbiamo andare.." Disse David.
L'abbracciai d'istinto. La strinsi forte tra le mie braccia... Dio quant'era fragile!
"Mi raccomando, non fare idiozie..." Le sussurrai all'orecchio prima di alzarmi e riprendere le valigie.
Dieti a Tom il tempo di salutarla, non voleva lasciarla.
"Tom...." lo chiamai.
Lui sospirò e si alzò, e insieme, ci dirigemmo verso l'aereo, voltandoci poi un ultima volta, ma lei... Lei aveva lo sguardo basso e disperatamente piangeva. Sarei voluto correre da lei ed abbracciarla, ma le porte si chiusero, e questa è l'ultima immagine che mi rimane di lei... Un'immagine di una ragazzina distrutta. La mia ragazzina distrutta, e questo... Solo a causa nostra...

-Cassie's Pov-
Ecco... Si sono chiuse le porte, ed io sto scomparendo insieme alle lacrime che cadono... Ogni singola emozione scivolò via con le mie lacrime. Ero svuotata, ero... Non lo so com'ero. Non lo capivo più.
mia madre mi prese la mano e me la strinse. Rimasi stupita da quel gesto... Mia madre che mi rivolgeva un singolo gesto?!

Tornai a casa, mi tolsi le scarpe, e passai tutto il giorno a piangermi addosso sotto le coperte, ad un tratto entrò mia madre.
"Tesoro, è pronta la cena." Disse.
Da quando era così dolce?
"N-non h-o fam-e." disso singhiozzando.
Lei venne a sedersi accanto a me e mi accarezzò la schiena.
"Lo so che fa male... Ma devi rialzarti Cas, ti prego solo di non ridurti come l'ultima volta... Non voglio rivederti in quelle condizioni. Tu pensi che non mi importi di me, ma i nodi nello stomaco che avevo quando eri arrivata a pesare cosi poco. Quando ho visto la tua faccia in queste condizioni per la prima volta." disse
Cavolo, mia madre mi amava, ed il l'ho sempre trattata male, mi girai di scatto e l'abbracciai... Liberandomi in un pianto isterico, buttando fuori tutto il dolore...

Con il passare di una sola settimana, persi 10 kg.
Ci stavo ricadendo, nell'anoressia e nell'autolesionismo!
Ero così vuota....

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