La luce accecante penetra dalla mia camera, ma mi accorsi di non essere in camera mia... Bensì sul divano di casa. Come diamine ci ero finita sul divano di casa? Io non ricordo neanche di essermi addormentata. L'ultima cosa che ricordo è di aver ballato con Bill, poi il buio totale.
Mi alzai e guardai l'orologio che segnava le 10,30. Mi stiracchiai e andai a fare colazione in cucina. Dove trovai mamma e il suo uomo.
"Buongiorno!" Dissi.
"Buongiorno!" Disse mia madre in coro a Gordon.
"Come mai ero sul divano?" Chiesi
"Ti sei addormentata ieri sera sul tavolo. Così ti abbiamo preso e ti abbiamo portato sul divano per evitare che le scale ti svegliassero." Disse mamma.
"Sei stata tu a portarmici?" Chiesi.
"No.. Gordon."
Cosa? Quell'uomo mi aveva toccata, e solo l'idea mi faceva venire i brividi.
"Vado a fare una passeggiata!" Dissi.
Andai di sopra, mi lavai, vestii, truccai ed uscii.
Camminare scacciava via tutti i pensieri negativi. Ma ci fu in uncontro inaspettato.
"CASSIE!" Sentii urlare il mio nome, mi voltai.
"Ehy, Georg!" Esclamai.
"Tu va di bere qualcosa a casa mia?" Propose.
"Ma si dai!" Dissi.
Ci dirigemmo verso casa sua, ed una volta arrivati mi offrì una Red Bull.
"Sono contento che tra voi sia tornato tutto a posto.!" Disse riferendosi a Bill e Tom.
"Si, anch'io." Dissi.
C'era uno strano imbarazzo, cosa che non era mai successa, con Georg c'era un bel rapporto! Mi aveva vista crescere.
"Sai, sei cresciuta tanto, io mi ti ricordo così piccola!" Disse.
"Il tempo è voltato per me Georg, ed ogni anno andava sempre peggio." Dissi con un velo di tristezza.
Lui si alzò di scatto, e mi venne vicino, prendendomi la mano e facendomi alzare, poi prese ad accarezzarmi la testa.
"Ti ho vista crescere, ed ogni anno diventavi una ragazza sempre più speciale, fino ad oggi!"
Non sapevo che rispondere, fino a quando Georg prese il mio viso tra le mani e si avvicinò lentamente.
'Oddio questo mi bacia!' Pensai
E così fu, Georg posò delicatamente le sue labbra sulle mie, io non sapevo che fare! Georg per me era più un fratello! Ma niente di più. Rimasi impassibile, immobile, apatica quasi.
Finalmente qualcuno sbattè il portone di casa, e Georg si staccò all'istante.
"Cassie!" Disse Gustav.
"Ciao Gus." Corsi ad abbracciarlo.
"Che ci fai qui?" Chiese.
"Georg mi ha invitata a bere una red bull. Ma adesso devo andare." Dissi.
Mi diressi verso la porta, e andai dal Bill e Tom.
Suonai e Tom mi aprì.
"Cas!" Disse sorpreso.
"Disturbo?" Dissi sorridendo.
"Tu non disturbi mai! Vieni!" Mi disse facendomi entrare.
"Cassie!" Disse Bill venendo ad abracciarmi.
Andammo a sederci in cucina per mangiare qualcosa.
"Comunque volevamo chiederti, se vuoi tornare da noi." Disse Tom imbarazzato, impaurito.
"Stavo per chiederlo io veramente!" Dissi ridendo.
Era tutto quasi perfetto. Se c'erano loro, non volevo altro, ma dovevo dirgli di Georg, non potevo tenerlo nascosto! Non riuscivo, sentivo il bisogno di sputare quel rospo!
"Comunque, oggi mentre camminavo ho incontrato Georg e mi ha invitato a casa sua." Dissi
"Davvero?" Chiese Bill, il suo tono era strano...
"Mi ha baciata!" Sputai tutto d'un fiato.
"Cosa?!" Disse Tom stupito, un po arrabbiato.
"Si, ma meno male che poi è arrivato Gustav, non sapevo che fare, sono rimasta di sasso e non smetto di pensarci" dissi.
"Tu... Beh... Tu probi qualcosa... Per lui?" Chiese Bill.
"Ma Bill certo che no! Io Georg lo vedo più come un fratello. E poi Georg è molto più grande di me. Siamo due mondi completamente diversi!" Dissi.
Vidi Tom tirare un sospiro di sollievo.
"Sollevato?" Chiesi a Tom.
"Un po... Molto." Rispose.
"Per favore non dite a Georg che ve l'ho detto, mi odierebbe!" Dissi.
"Tranquilla!" Dissero.Rimasi con loro tutto il pomeriggio.
Entrai in camera di Bill, e vidi che stava preparando le valigie!! Cavolo, con tutto quello che è successo in questi giorni non mi ero neanche resa conto che il momento della loro partenza era arrivato! Proprio adesso che le cose stavano andando meglio. Cercai di non far uscire le lacrime, lui continuava a sorridermi, io abbassai la testa, le lacrime stavano per uscire, le sentivo, mi rigavano le guance, ma volevo nasconderlo.
"Cassie...." Mi chiamò Bill che aveva capito tutto.
"Mi dispiace..." Aggiunse.
"Si, anche a me..." Dissi asciugandomi le lacrime.
Lui venne verso di me e mi abbracciò forte, tanto da farmi mancare il respiro.
"Ti penserò ogni minuto che passerà!" Disse.
Sentivo la sua voce tremare. Stava per piangere.
"Cosa si prova?" Chiesi.
"In che senso?" Rispose non capendo.
"Cosa si prova ad abbandonare le persone che ami?" Dissi guardandolo.
"Ma io non le abbandono." Disse.
"E allora cosa fai?" Dissi.
Lui non rispose.
"Cosa si prova ad essere abbandonati?" Chiese.
"È brutto, senti tutte le macerie che porti dentro crollare e trasformarsi in un enorme vuoto. Senti la terra mancarti sotto i piedi. Senti che nulla può avere più senso, e senti l'universo diventare una massa inutile." Dissi
Lui mi strinse più forte, quando entrò Tom, che aveva già capito tutto e so unì al nostro abbraccio senza dire nulla. Il giorno dopo sarebbero partiti, ed io... Io stavo morendo lentamente....
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Live for them
FanfictionCassie, normale adolescente vive una vita in salita, problematica e tormentata. Ma qualcuno... Qualcuno prende in mano la sua vita e... la salva!