Capitolo 22.

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-Nick's Pov-
Sono davvero furioso. Quei due idioti si sono permesso di mettere le mani addosso alla mia ragazza. Non ci ho dormito la notte. Così mi alzo, Cassie è ancora li che dorme. Ne approfitto per chiamare i miei due uomini.
Uno.. Due.. Tre squilli poi finalmente una risposta.
"Pronto? Bryan? Ho bisogno di un favore." Dico
"Certo capo, dica." Risponde.
"Tu e Aron dovete pestare a sangue due ragazzi."
"Certo capo."
Diedi loro tutte le indicazioni, ora e posto precisi. Poi sentii abbracciarmi da dietro.
"Buongiorno amore, chi era al telefono?" Chiese.
"Nessuno di importante." Risposi.
"Hai fame?" chiese.
"Molta." risposi.
corse a preparare la colazione, ma calò un silenzip tombale.
"Mi dispiace per quello che è successo ieri." Dissi
"Tranquillo. Purtroppo se loro sono fatti così io non ho colpe."
"Ma certo che non hai colpe piccola, vorresti anche addossarti delle colpe?" Dissi.
"Spacciare non è bello Nick." Disse.
"Si ma... Ormai ci sei dentro." Dissi
"Che vuoi dire? Che se un giorno volessi uscirne non potrei?" Disse con un velo di paura.
"Uscirne significherebbe anche uscire dal mio mondo. Quindi vivere senza di me..." Dissi.
Lei sorrise, sapevo che l'avevo in pugno...

-Tom's Pov-
Era ormai quasi ora di pranzo quando suonarono insistentemente alla porta, Bill andò ad aprire e lo vidi subito essere scaraventato a terra. Corsi da lui e c'erano due uomini, che iniziarono a pestarci di brutto e continuavano a ripetere che nom dovevamo toccare Cassie!
Il buio calò su di me... Mi risvegliai dopo non so quanto. In ospedale.

-Cassie's Pov-
Era tardo pomeriggio, mi svegliai, non ricordo nemmeno di essermi addormentata. Vidi Nick che dormiva al mio fiamco. Il campanello di casa era terrificante.
Mi alzai e andai ad aprire. Con mia grande sorpresa...
"Cassie!" Disse mia madre piangendo.
"Non dirmi che Bill e Tom ti hanno chiesto di fare questa scenata per farmi tornare a casa." Dissi
"Loro, sono in ospedale." Disse
"COSA??" Urlai.
Ce l'avevo a morte con loro. Ma sapere che stavano male mi destabilizzava ancora.
"Sono stati ferocemente picchiati." Disse.
Una rabbia strana si impadronì di me.
"Andiamo!" Dissi.

Arrivammo in un attimo, ci facemmo spiegare bene la stanza ed entrammo. Inizialmente Bill e Tom nom mi videro. Bill stava piuttosto bene, ma Tom... Lui era in condizioni disastrose.
Quando mi videro, rigirarono la testa dall'altra parte.
"Dai! Lasciamoli soli." Disse mamma portando fuori tutte quelle persone. Una volta soli.. Non sapevo che fare.
"Hai anche il coraggio di presentarti qui?" Disse Bill.
"Chi è stato?" Chiesi.
"Lo sai meglio di noi chi è stato! Dato che sei stata proprio tu a mandarli." Disse Tom.
"Ma che cosa state dicendo? Io non so nulla, mi sono ritrovata in cinque minuti in ospedale con mio fratello sfracellato!" Dissi.
"E gli uomini di Nick? Quelli che hai pagato per ridurci così?!" Disse Bill.
"Io non ho pagato proprio nessuno! Si è vero, ce l'ho a morte con voi, ma non fino a questo punto!" Dissi.
Ci guardammo in faccia tutti e tre e poi...
"Nick." Disse Tom.
"Nick cosa?" Dissi.
"È stato lui." Disse Bill.
"Io... Io non sapevo niente." Dissi.
"Lascialo stare, non vedi come ti sta rovinando?" Dosse Bill.
"Adesso non ricominciate, io non lascio proprio nessuno! Sono venuta solo per vedere se stavate bene!" Dissi andandomene.

Ero furiosa. Come so era permesso Nick di fare una cosa del genere?!
Tornai a casa e lui mi aspettava a braccia incrociate.
"Dove sei stata?" Chiese minacciono.
"Si può sapere perche lo hai fatto? Perché li hai fatti picchiare Nick?" Dissi piangendo.
"Perché loro hanno picchiato te!" Disse
"Picchiato è una parola grossa! E poi avevano ragione! Hanno una sorella che spaccia cristo santo!" Dissi.
"Vuoi tornare come eri prima? Fragile e stupida?" Disse.
"No, ma tu non farai mai più una cosa del genere Nick." Dissi
"Tu non mi dai ordini. Ricordati che senza di me tu ora saresti il nulla!" Disse uscendo con cattiveria.
Niente era più lo stesso... E la prima cosa che era cambiata ero proprio io..

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