Tyler pov's
Un leggero venticello entrava dalla finestra che avevo deciso di lasciare aperta quella notte, perchè avevo bisogno di sentire i rumori della città, delle auto che sfrecciavano, così da provare meno solitudine.
Era notte fonda quando mi svegliai, senza riuscire a recuperare sonno.
Ero andato a dormire molto presto, non sapevo che fare e non avevo nessuno con cui passare la serata, quindi la stanchezza era quasi del tutto passata.Il mio pensiero fisso quella sera, nonostante non volessi ammetterlo, era Jessica.
Non aveva fatto ritorno a casa e Sara non si era lamentata, il che mi aveva lasciato a bocca aperta.
La cosa che mi infastidiva di più era che sapevo esattamente dove si trovasse, però mi faceva male ammetterlo ad alta voce.
E mi dava su i nervi anche pensare che ormai tra loro fosse nata una relazione ufficiale.
Allora ero solo io a ricordare i momenti belli della nostra storia? Solo a me mancava stare insieme nonostante le complicazioni?
Era una mancanza, una tristezza, un rimpianto, a senso unico?
Sembrava che lei avesse superato in fretta la lontananza, cosa che io invece non riuscivo a fare.E poi lei e Ethan erano andati oltre un semplice bacio? Cercavo di nasconderlo ma era questa la cosa che mi domandavo più spesso.
Una parte di me sapeva bene la risposta. Speravo non fosse così, ma in realtà ci credevo poco.
Sicuramente avevano fatto qualcosa, o comunque l'avrebbero fatto presto.
E ovviamente non potevo far finta di non esserne geloso.
Soprattutto perchè conoscevo lui: dal primo giorno sapevo che il suo unico intento era quello di infilarsi tra le mutande di Jessica e che subito dopo l'avrebbe lasciata sola. Era una stupida a cadere nella sua trappola.Istintivamente mi alzai, indossai i calzini e raggiunsi la sua stanza vuota.
Regnava un silenzio quasi spaventoso e mi parve, per qualche secondo, che quella camera non fosse mai stata abitata.
Il letto fatto, niente vestiti sparsi ma solo ben organizzati nell'armadio, libri scolastici posizionati in fila sullo scaffale più alto della scrivania.
Mi sembrava di non averla mai vista in quel modo.
Chiusi la porta alle mie spalle facendo attenzione a non fare rumore e accesi la luce.Avanzai di qualche passo, guardandomi intorno come se fosse un luogo sconociuto, fin quando non individuai ciò che cercavo.
Qualche romanzo e poi il famoso diario che conservava sin da bambina.
Lo presi senza pensarci troppo, quindi mi sedetti sul letto e lo aprii.
La scrittura era ovviamente quella di una bambina, anche con qualche errore grammaticale, e ciò mi fece sorridere con fare malinconico.
Sfogliai le pagine con estrema cura e delicatezza, accarezzandole come se potessero sentire il mio tocco, e cominciai a leggere qualche riga a bassa voce.
Sapevo che Jess non avrebbe voluto- odiava soprattutto che qualcuno entrasse nella sua stanza quando lei non c'era- ma quello era l'unico modo che avevo per sentirla ancora un pò vicina a me.Rivivere quella che era stata la sua infanzia e adolescenza mi fece tornare in mente ciò che avevo vissuto con mia madre. Lei non era mai stata violenta per fortuna, ma sentirla lontana da me e saperla con un altro uomo mi aveva sempre fatto soffrire in egual misura.
E poi pensavo a mio padre, un uomo così buono e onesto, che aveva avuto a che fare con uno stronzo e immaturo come me e con una donna che non lo amava abbastanza. Per fortuna adesso c'era Sara e il loro amore era davvero invidiabile.Chiusi il diario, non era il momento per deprimersi ulteriormente, e comunque cominciavo a sentire un pò di stanchezza.
Lo posai accanto agli altri libri per poi coricarmi. Mi addormentai rapidamente grazie al suo profumo impresso nelle lenzuola.
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Logan pov's<<Mi spieghi perchè non hai voluto chiamare Tyler?>> Jennifer sedeva sul sedile accanto al mio, le braccia incrociate al petto, mentre io le tenevo salde sul volante. Vidi una donna passare accanto a noi e sbirciare dal finestrino; chissà dove stava andando e cosa pensava in quella calda giornata estiva. Avevo parcheggiato poco distante dalla casa dei genitori di Isabel e la paura di incontrarli si faceva sempre più sentire. Probabilmente nemmeno sapevano chi fossi. In più c'era Jennifer che continuava a fare discorsi da moralista. Sarebbe stato meglio fare tutto da solo, ma sapevo anche che senza Jennifer non mi avrebbero accolto.
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Il Mio Amato Fratellastro 2: Quando Tutto Cambia
RomanceSequel "Il Mio Amato Fratellastro" Dopo un'inaspettata rivelazione, Jessica si sente persa. Tutte le sue sicurezze cadono nel vuoto e lei non sa come recuperarle. Il trasferimento a New York ha scombussolato la sua vita. Certo, ha conosciuto persone...