3- Lo faccio per me e per noi

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Vidi Ethan annuire e sorridere al ragazzo davanti a lui. Quest'ultimo gli diede una pacca sulla spalla, per poi sparire tra la gente.

<<Non ci posso credere>> Logan era più meravigliato di me.

<<Neanche io. E non ho intenzione di stare qua a guardare lui che si rovina la vita>>

<<Che vuoi->>
Mi alzai dalla panchina e lo raggiunsi. Era ancora lì fermo.

<<Sei cretino o cosa?>>
Si girò nella mia direzione. Non sembrava sorpreso nel vedermi. I suoi occhi non trasmettevano niente di niente.

<<Dici a me?>> si indicò con un dito.

<<Si, a te. Idiota>>

<<Ei, quanta cattiveria. Così mi offendi>>

<<Era proprio questo il mio intento. Davvero fai i tuoi sporchi comodi al Central Park, tra tutta questa gente?>>
Si irrigidì improvvisamente.

<<Non so di cosa tu stia parlando>>

<<Lo sai perfettamenre invece. Ti ho visto>>
Roteò gli occhi al cielo.

<<La prossima volta vedi di farti i cazzi tuoi>>
Fece per andarsene, ma lo fermai.

<<Da quando?>> uno sbruffo uscì dalle sue labbra.

<<Cosa?>>

<<Da quando fai queste cose?>>

<<Jessica mi faccio semplicemente qualche canna ogni tanto. Rimane il fatto che non sono cose che ti riguardano>>

<<Ti stai rovinando la vita, lo sai questo?>>

Logan venne verso di noi, lo sguardo annoiato e le mani in tasca.

<<Guarda guarda chi si rivede>> Ethan sorrise beffardo, ed io volevo soltanto tirargli un pugno in pieno viso.

<<Ciao Ethan>>

<<Ciao. Se non vi dispiace io dovrei andare. C'è una bella biondina che mi aspetta a casa sua, non posso farmi desiderare più di così>>

<<Dio, sei sempre il solito!>> esclamai disgustata.

<<Giá e anche tu>>
Si allontanò senza darmi il tempo di ribattere o chiedergli che cosa intendesse.
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Il giorno seguente mi svegliai molto presto.
Scesi in cucina per fare colazione e trovai seduti a tavola mia madre e Tyler. Appena vidi lo sguardo assonnato del ragazzo, mi ricordai della promessa fatta. Quella di stare lontana da Ethan. L'avevo già infranta.
<<Buongiorno tesoro>>

<<Buongiorno>>
Riempii un bicchiere di latte e mangiai una brioche al cioccolato. Tyler mi fissava intensamente, come se volesse dire qualcosa. Quello sguardo spento e gelido mi fece rabbrividire. Scattò in piedi e si diresse al piano superiore, per poi sbattere la porta alle sue spalle. Cavolo, era incazzato eccome. Mia madre mi guardò come per chiedermi cosa fosse successo, ma non risposi. Non ero in vena di raccontare tutto dall'inizio.

Forse allontanarmi da Ethan era la cosa più giusta da fare. Non solo per la mia relazione con Tyler, ma anche per il mio bene. Insomma, era inutile perdere tempo dietro ad una persona così. Era visibilmente infastidito ogni volta che mi avvicinavo a lui, anche solo per dargli un consiglio. Come il giorno prima. Si stava rovinando la vita con la droga ed io volevo solamente farlo ragionare. Ma lui non prendeva niente sul serio e il suo unico interesse era quello di andare da una stupida bionda che lo aspettava a casa. Cavolo, quanto poteva essere maschilista e ipocrita! Pensava solo al sesso, non a farsi una vita e soprattutto a smettere di drogarsi.

Il Mio Amato Fratellastro 2: Quando Tutto CambiaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora