Chloe pov's
Suonai per la seconda volta al campanello di casa di Justin.
Era finalmente uscito dall'ospedale non ero ancora riuscita a sentirlo.
Ero in ansia, volevo assolutamente vederlo e sapere come stava.Finalmente la porta si aprì, rivelando la figura robusta del padre del mio ragazzo. Quello stronzo patentato mi guardò con fare annoiato.
Indossava la camicia, una cravatta rossa e dei pantaloni neri. Era sicuramente appena tornato dal lavoro.<<Salve>> lo salutai cordialmente. Non nutriva una grande simpatia nei miei confronti, anche se non ne conoscevo il motivo.
<<Salve>> disse schiarendosi la voce <<Le serve qualcosa?>> restai per un secondo interdetta. Certo, non avevamo confidenza, ma addirittura darmi del lei mi parve esagerato. In fondo ero la ragazza di suo figlio e mi aveva già vista alcune volte.
Decisi di non ribattere però, sapevo che non avrebbe portato a nulla di buono.<<In realtà vorrei solo vedere Justin>>
<<Mi dispiace ma non é possibile. Justin non può ricevere visite>> scosse la testa, sempre con quell'aria annoiata che mi urtò parecchio
<<Come? Justin può ricevere visite invece>> insistetti. Dovevo vederlo e lui non aveva nessun diritto di vietarmelo.
Roteò gli occhi al cielo come risposta.<<E lei chi é per usare questo tono con me? Justin é mio figlio, decido io se può o no ricevere visite. E, data la gravità della situazione, preferirei che nessuno venisse a trovarlo, almeno per i primi tempi>> incrociò le braccia al petto, lasciandomi di sasso. E così il suo scopo era quello di punire il figlio? Di privarlo delle persone che gli volevano bene?
Noi eravamo la sua salvezza ora. Solo noi potevamo essere il suo unico tramite tra vita esterna e mura di casa.<<Non può fare questo! Io devo sapere come sta!>>
<<La smetta di frignare per favore. É ora di pranzo, vada dalla sua famiglia. E non si presenti per almeno due settimane>> così dicendo si chiuse la porta alle spalle, lasciandomi interdetta.
--------------------------------------------Jessica pov's
<<Sono venuto a prenderti. Casa mia ti aspetta>> le parole di mio padre continuavano a risuonare nella mia mente, eppure non riuscivo a rispondergli.
Eravamo ancora fuori casa, sotto il sole, l'aria calda, aria d'estate.
Mi fissava da lontano, con quel suo sguardo vigile.
Io anche lo fissavo, ma non lo vedevo veramente.
Ero così confusa da non capire più nulla.Proprio in quel momento, come se qualcuno l'avesse chiamata, mia madre fece la sua comparsa.
Subito l'aria rilassata scomparve dal suo bel viso. Rimase fissa ad osservare mio padre, che, al contrario, la guardava con indifferenza e tranquillità.<<Jake...>> sussurrò. Si voltò nella mia direzione.
Non sapevo cosa mi stesse accadendo, ma non riuscivo a reagire, a piangere, a dire qualcosa. Ero lì, immobile, che osservavo la scena come farebbe una spettatrice qualsiasi.<<Allora Jess?>> mi richiamò mio padre, sorridendomi.
<<Che cosa ci fai di nuovo qui?>> lo stupore iniziale era scomparso. Adesso mia madre ridusse gli occhi a due fessure e strinse le mani a pugno.
<<L'ho già detto a Jessica. Sono venuto a prenderla di persona, dato che la lettera di qualche tempo fa non ha ricevuto risposta>>
<<Sei davvero una merda!>> avanzò con fare minaccioso nella direzione di mio padre <<Sul serio ti aspettavi una risposta dopo tutto quello che lei hai fatto? Dopo tutto quello che ci hai fatto?>> mia madre non riuscì a trattenersi. Gli diede uno schiaffo, facendolo restare di stucco.
L'uomo sospirò rassegnato.
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Il Mio Amato Fratellastro 2: Quando Tutto Cambia
RomanceSequel "Il Mio Amato Fratellastro" Dopo un'inaspettata rivelazione, Jessica si sente persa. Tutte le sue sicurezze cadono nel vuoto e lei non sa come recuperarle. Il trasferimento a New York ha scombussolato la sua vita. Certo, ha conosciuto persone...