27- Rimani ancora un pò

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Probabilmente quello fu il momento più imbarazzante e confusionario della mia vita.
Avevo fatto, come sempre del resto, una scenata da pazza isterica, quando in realtà c'era una spiegazione logica a tutto.
Alla titubanza di Ethan, intendo.
Sentii proprio i suoi passi alle mie spalle, che si fermarono, di colpo, a fissare la figura fragile di Isabel.
E quindi aveva deciso di rifugiarsi in casa di Ethan?
Pensandoci avrei potuto capirlo subito.
Ricordai solo in quel momento della giornata passata nella piscina del ragazzo, quando lei si era presentata e poi aveva deciso di fuggire, impedendomi di seguirla.
Magari la persona che le mancava di più era lui.
Quella sensazione mi lasciò l'amaro in bocca.

<<Ecco perchè non volevo che entrassi>> sussurrò il ragazzo, avvicinandosi ancora di più.
Sentivo il suo respiro e il battito cardiaco pesanti.

<<Pensavi di tenerla nascosta a vita?>> gli domandai, lanciandogli un'occhiata di sottecchi.
Dentro di me pensai che la preoccupazione di Logan era inutile. Isabel era sana e salva, in mani sicure. Pensai anche che dovevo avvertirlo.
Così estrassi il telefono dalla tasca dei pantaloni, ma non feci in tempo a fare il numero del mio amico che Isabel scattò in piedi, muovendo energicamente le mani in segno di dissenso.

<<Ferma, ti prego! Non fare ciò che sto pensando. Non chiamare Logan>> mi guardò attentamente, gli occhi sgranati, tristi e spaventati.

<<Perchè no? Ti cerca come un disperato. Stamattina mi ha chiamata ed era in lacrime>>

<<Lo so, o meglio posso immaginarlo. Ma... non voglio vederlo>>

Incrociai le braccia al petto. Sinceramente non capivo il suo ragionamento: insomma preferiva stare con Ethan, che l'aveva sempre sfruttata e trattata male, piuttosto che con Logan, il ragazzo sempre affettuoso nei suoi confronti?

<<Quindi fammi capire>> continuai a parlare, non sapevo nemmeno io perchè <<preferisci stare con uno stronzo piuttosto che con un ragazzo che ti vuole bene?>> solo dopo aver pronunciato con enfasi quelle parole mi accorsi di essere stata incoerente e ridicola.
Alla fine era la stessa cosa che stavo facendo io: correre da uno stronzo invece che apprezzare il bravo ragazzo che avrebbe fatto di tutto per me.
Chinai la testa, ma vidi lo stesso lo sguardo di Isabel, che sembrò pensare la stessa identica cosa.

<<Jessica, ho i miei motivi e non credo di dovermi giustificare con te>>
Diamine se aveva ragione.
Io ero ancora la sua nemica no?
In quel momento sembrava di si, anche se, in un piccolo angolo del mio cuore, nascondevo ancora il desiderio di aiutarla in qualche modo.

<<Okay. Hai ragione>> dissi infine, sentendomi anche in soggezione sotto le loro occhiate confuse.
Scossi la testa, amareggiata, e mi rifugiai in cucina.

Ovviamente Ethan mi seguì. Sentivo i suoi passi dietro di me, poi chiuse la porta della stanza. Poggiai la schiena al frigorifero, aspettando che dicesse qualcosa. Se mi aveva seguita c'era un motivo.
Invece non disse niente.
Restò accanto alla porta, a fissarmi, come se aspettasse che fossi io a parlare per prima.
Cosa avrei dovuto dire?
Che ero una stupida a fare quelle scenate di palese gelosia?
Che avevo sbagliato ad attaccare Isabel in quel modo, quando solo pochi giorni prima avevo giurato a me stessa di aiutarla, soprattutto per il bene di Logan?
Non avevo il coraggio di parlarne, aprire bocca e ammettere le mie colpe. Mentre pensavo a ciò, con la testa bassa, non mi accorsi che Ethan si era avvicinato. Forse troppo.

Alzai la testa di getto, sorrideva sempre con malizia e mi guardava in modo così penetrante da farmi irrigidire.

<<Che vuoi?>> riuscii a chiedere, anche se la voce quasi mi tremava.
Sorrise ampiamente.

Il Mio Amato Fratellastro 2: Quando Tutto CambiaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora