Il Mio Amato Fratellastro 2: Quando Tutto Cambia

38- È il momento di sentirsi dire la verità in faccia

Quella notte feci davvero fatica ad addormentarmi. Un pò perchè essendomi riposata il pomeriggio non ero particolarmente stanca, ma soprattutto ripensavo alla conversazione, anzi discussione, avuta con Ethan.
Sapevo di essere stata molto dura con lui, e forse avrei potuto affrontare il discorso con più calma e razionalità. Però ciò che avevo visto mi aveva ferita profondamente, in quanto aveva dimostrato di essere come tutti lo descrivevano: una persona poco affidabile e non in grado di gestire la sua rabbia.
Io gli volevo ancora bene, ovviamente l'affetto non poteva svanire da un giorno all'altro, eppure non riuscivo a passare sopra quel gesto.
Ero consapevole di aver sempre assunto delle posizioni vacillanti e poco sicure nei confronti di Ethan, dato che litigavamo per poi baciarci, giuravo di lasciarlo stare e poi tornavo da lui, e avevo sinceramente paura di poter ricadere in quel circolo vizioso.

Mi girai e rigirai nel letto, cercando di prendere sonno, senza riuscirci.

<<Tu sei la mia áncora Jess>>
Mi tornarono in mente le sue parole che, nonostante fossero di parecchio tempo prima, erano rimaste dentro di me, quasi fossero indelebili.
Ed erano contemporaneamente quelle che mi avevano fatto più male.
Perchè il suo allontanamento era stato così veloce, indecifrabile, come un soffio di vento, che quelle parole persero di significato. O almeno, avrebbero potuto perderlo, in quanto altre persone le avrebbero potute definire false.
Per me evidentemente contavano ancora, considerato che le pensavo spesso nonostante i mesi passati.

A dire il vero non potevo negare a nessuno, per di più a me stessa, che tra noi c'era stato qualcosa di maggiore rispetto ad una amicizia. Sicuramente tutto era partito da questo, un forte legame che si era rafforzato in poco tempo, ma l'attrazione e il piacere erano palesi.
E quei giorni in cui avevo passato del tempo in sua compagnia, avevo dormito con lui... erano stati importanti e stavano segnando grandi passi avanti.
Ora qualsiasi cosa era volata via.
E se fosse stato stupido lasciarlo andare per un video?
Questo pensiero mi balenava in testa da un pò, ma avevo paura ad esprimerlo a voce alta. Semplicemente perchè, nonostante fosse ingiustificabile, mi avesse ferita e non me l'aspettassi, stavo permettendo di nuovo a persone esterne di interferire nelle mie relazioni con gli altri.

Isabel non l'avevo mai sopportata. Non mi piaceva il suo essere saccente, provocatrice e poco empatica. Lei e Jennifer mi avevano fatta arrabbiare così tante volte che ormai avevo perso il conto.
Ed era stata proprio lei ad allontanarmi prima da Logan, poi da Ethan, interferendo, per l'appunto, nelle mie relazioni.

Solo che quando avevo scoperto la sua situazione e vedendo Logan in quello stato mi era sembrato giusto aiutarla, aiutarli. E non mi pentivo di quel gesto, perchè sentivo di aver contribuito, in qualche modo, al suo miglioramento.
Però era pur sempre stata lei a tenermi lontana da chi amavo, e l'aveva fatto di nuovo con quel video.

Non volevo addossarle alcuna colpa, ma forse avrei dovuto allontanarmi così bruscamente da Ethan solo se avessi vissuto sulla mia pelle un comportamento del genere. Solo se avesse dimostrato di essere perennemente aggressivo e crudele, cose che in realtà avevo visto sfociare poche volte.

Ero confusa, troppo da poter trovare istantaneamente una risposta.
Quindi decisi di fare una cosa che non facevo da tanti anni.

Mi alzai dal letto, avvicinandomi allo scaffale in cui tenevo i miei libri. Lo trovai. Il mio adorato diario segreto. Poi presi una penna dall'astuccio e mi sedetti sulla scrivania.
Saltai le pagine in cui avevo parlato di mio padre, non era quello il momento di piangere per lui e ripercorrere di nuovo quelle esperienze dolorose. Dovevo pensare al presente.

Perciò, di getto, cominciai a scrivere.
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Il mattino seguente mi svegliai abbastanza tardi. Tra una cosa e l'altra ero andata a dormire alle tre.
Subito scesi al piano inferiore e trovai tutti riuniti in cucina. Mamma stava spazzando, Michael beveva un caffè e Tyler smanettava al telefono.
<<Buongiorno>> esordii, con la voce impastata dal sonno. Mi stropicciai gli occhi.