Ethan pov's
<<Va bene, non vi preoccupate>> dissi sbuffando. Mia madre a volte risultava parecchio stressante. Erano già dieci minuti che mi teneva incollato al telefono solo per dirmi che avrebbero rimandato il ritorno di qualche ora.
<<Okay, si, non ci sono problemi. Mi farò un panino o ordinerò una pizza>> in quel momento mi accorsi che Isabel stava scendendo silenziosamente le scale, tenendo lo sguardo fisso su di me.
<<Ci sentiamo più tardi>> attaccai, senza darle modo di continuare con le sue solite raccomandazioni. Roteai gli occhi al cielo, anche se una parte di me sapeva benissimo che la sua insistenza era dovuta dal fatto che io ispiravo poca fiducia.
Isabel era in piedi davanti a me, si guardava intorno con aria smarrita. Era davvero ridotta male, aveva bisogno di una doccia fresca e di vestiti nuovi.
Mi alzai dal divano.<<Vuoi fare una doccia? Potrei prestarti qualcosa di mio. O darti dei soldi, così potresti fare shopping>>
<<No, non voglio soldi, grazie>> mi rispose con tono lieve, quasi intimorito <<però una doccia non sarebbe male>>
<<Okay. Vieni con me>>
Ci recammo al piano superiore, nella mia stanza, la stessa in cui aveva dormito. Il letto ovviamente era in totale disordine, mi ripromisi di rifarlo il prima possibile.
Aprii un paio di cassetti e presi una semplice maglietta nera e un paio di boxer dello stesso colore.
<<Puoi provarli>><<Certo, grazie>>
<<Ti prendo anche un asciugamano>>
<<Tu e Jessica siete fidanzati?>> mi chiese improvvisamente, cambiando discorso. Mi voltai nella sua direzione, aggrottando la fronte. Cosa le importava?
Le sue guance si tinsero di rosso, probabilmente si era resa conto di essere stata troppo diretta.<<Perchè me lo chiedi?>> nonostante la sua domanda mi avesse infastidito cercai di restare calmo e di mantenere un tono educato.
<<Solo per curiosità>> balbettò un pò, ma comunque sembrò abbastanza convincente.
<<Beh non dovresti essere curiosa della mia vita privata>> presi un respiro profondo per reprimere quella strana sensazione di fastidio che provavo. Mi chinai per raggiungere il cassetto più basso e porgerle l'asciugamano di cui necessitava.
La sentii deglutire alle mie spalle, quindi si sedette sul bordo del letto.
<<Non hai intenzione di rispondere immagino>>
<<No, infatti>> feci per andarmene, le avevo dato tutto ciò che le serviva, ma non ci riuscii. La sua voce, che adesso aveva acquistato più sicurezza, mi fermò sulla soglia della porta.
<<Perchè? Non ti fidi di me?>>
<<Dovrei farlo?>> domandai scettico, senza girarmi.
<<Non lo so. Dovresti saperlo tu>>
<<Beh, se devo essere onesto non mi fido>> ammisi, non capendo dove volesse andare a parare con quell'inutile discorso filosofico.
<<Pensi che Jessica si fidi di te?>> continuava a domandare cose senza senso, soprattutto che tra loro non avevano alcun collegamento. Fui costetto a guardarla, per capire se stesse facendo sul serio. Il suo volto era impassibile.
<<Mi spieghi perchè mi stai facendo questo interrogatorio? A cosa ti serve? Per dormire meglio la notte?>> accennò un sorriso ironico.
<<Può essere>> scrollò le spalle. Adesso si che mi stava dando fastidio il suo atteggiamento.
<<Se proprio vuoi saperlo non lo so neanche io se stiamo insieme. E si, certo che si fida di me>>
STAI LEGGENDO
Il Mio Amato Fratellastro 2: Quando Tutto Cambia
RomanceSequel "Il Mio Amato Fratellastro" Dopo un'inaspettata rivelazione, Jessica si sente persa. Tutte le sue sicurezze cadono nel vuoto e lei non sa come recuperarle. Il trasferimento a New York ha scombussolato la sua vita. Certo, ha conosciuto persone...