-capitolo 6-

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Ed eccola li, davanti alla porta della Sala Grande, che lo aspettava.

-Semplicemente stupenda- pensò Piton.

“Eccoci Sev! Possiamo andare”

“Bene allora, afferra il mio braccio e andiamo”

Lily lo stava facendo, ma lui con un cenno la fermò.

“Che c'è?”

“Aspetta qui” e lo vide andare furibondo verso la coppietta di ragazzini contro cui stava per sbattere quella mattina, quella che le ricordava terribilmente lei e Severus.

-Che dolci- pensò -fanno i compiti insieme....-

“Bene, 40 punti in meno a Grifondoro e Serpeverde!”

Ma che stava facendo?

“M-ma s-signore, non stava copiando, le stavo solo facendo vedere gli errori che ha fatto...”

“Taci e non inventarti scuse! Le stavi palesemente facendo copiare i compiti, i compiti che IO ho assegnato!”

Lily non sapeva che fare in quel momento.

“E lei, signorina Grifondoro, cerchi di studiare, visto che la sua casata è degli 'intelligentoni', al posto di copiare dal suo fidanzatino!” 

“Si signore, scusi signore” rispose lei guardando il pavimento spaventata.

“Bene allora..” disse Piton con una certa nota di soddisfazione nella voce “Che non succeda mai più...Ora, se permettete, avrei delle faccende da sbrigare..”

“Cosa signore, andare dalla sua fidanzata?” chiese il ragazzino.

A quella parola Lily si sentì estremamente in imbarazzo e divenne viola. 

Dalla sua fidanzata

Vide allora Piton furibondo. 

“Come si è permesso?! Altri 50 punti tolti a Serpeverde! E, per finire, ragazzo, stasera tu vieni nel mio ufficio per scontare la punizione! Alle 20 precise! Ora evaporate!”

E i due corsero via.

“Severus ma che fai?!” chiese lei basita quando lui le si avvicinò porgendole il braccio.

“Ho fatto solo il mio dovere da bravo insegnante, che educa inutili teste di legno ignoranti e-”

“Basta così Severus” disse lei. “Non ti ricordi quante volte mi facevi copiare tu?”

“Si, ma era diverso..”

“Non era diverso Sev”

“Va bene va bene, mi scusi professoressa!” e sbuffò.

“Oh, pipistrello dei sotterranei, sono lusingata dalle sue scuse!” e lo guardò ridendo.

“Come mi hai chiamat-”

“Dai Sev è tardi! Andiamo!”

L'uomo sbuffò, la guardò e poi i due sentirono il familiare strappo all'ombelico e, in pochi secondi, si ritrovarono in mezzo a miriade di persone e negozi.

***

Piton si sentiva a disagio in mezzo a tutta quella gente: era molto tempo che non girava per Hogsmeade, ma soprattutto molto tempo che non ci girava con qualcuno.

Sentì il mantello tirare.

Si girò.

Lily aveva gli occhi che brillavano e aveva cominciato a dire euforica “SEV SEV SEV! Allora, per prima cosa dobbiamo andare da Ollivander per comprare una bacchetta nuova, poi andremo da Scrivenshaft per comprare le penne per scrivere, successivamente andremo a comprare dei vestiti per me e” lo guardò furba “anche qualcosa di più alla moda per te”

come un giglio fra i fiori , così la  mia amata  tra le fanciulle Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora