-capitolo 10

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Erano ormai passati quattro lunghi mesi da quel giorno, e il sentimento d'amore che provava Lily nei confronti del suo migliore amico (o del suo ormai confermato collega) si era piano piano rafforzato, creando in lei certezze, ma allo stesso tempo insicurezze. 

Dal canto suo, Piton era sempre più deciso a confessare, prima o poi, i suoi sentimenti, ma fino ad allora non aveva trovato il coraggio.

Nel frattempo anche le voci del stranissimo ritorno in vita della madre di Harry Potter avevano cominciato a fare il giro di tutto il mondo magico.

***

Era il primo Maggio quando successe tutto.

Lily  quel giorno si era convinta e aveva deciso di invitare a sorpresa Severus a cena con lei.

Doveva ammetterlo, quella sera era una meraviglia: i capelli rossi erano legati in una treccia lunga fino a metà schiena, il corpo snello era coperto da un vestito abbastanza stretto e verde per mettere in risalto quei meravigliosi occhi e il collo era decorato con una collanina con una pietra nera, apparentemente da bambina, ma a cui Lily teneva molto: gliel'aveva regalata Severus il 4' anno.

Così, emozionata e felice, si avviò verso l'appartamento dell'uomo.

Con voce squillante chiamò: “Severus!”

Niente.

“Sev!” chiamò ancora.

Nessuna riposta.

“Dai Sev, lo so che sei lì, ho una sorpresa!”

Nessun rumore.

Solo allora si rese conto che la porta era aperta.

Entrò incerta.

“Sev dove sei? Mi sto preoccupando..” sussurrò.

La stanza era buia.

Poi sentì un rumore alle sue spalle e sorrise.

“Oh Severus eccoti qua! Ti andrebbe di venire a cena con-” 

“Confundo!”

E poi buio.

***

Severus uscì contento dall'aula di pozioni: punire un ragazzino, per lo più Grifondoro, era così soddisfacente!

Quella sera non sapeva che fare, allora si avviò verso gli alloggi di Lily.  

“Lily, sono Severus, potresti aprirmi?” 

Nessuna risposta.

“Lily?”

Ancora nulla.

A quel punto andò a cercare Harry.

Il ragazzo in quel momento di trovava in biblioteca con i suoi due amichetti insopportabili.

“Buonasera professor Piton!” salutò cordiale la Granger.

“Granger, sta zitta una buona volta! E tu, Weasley, studia, domani ti interrogo!” sibilò.

“Tu, Potter, con me”

Il ragazzo lo seguì docile.

Appena furono lontani dai due chiese “Potter, sai dove sia tua madre?”

“Oh signore, non mi ha mai chiesto nulla ed ora, visto che si tratta di una bella donna come mia madre, mi comincia a parlare?”

“Potter, voglio una risposta!” ordinò l'uomo spazientito.

“Prima mi deve dire il perchè, signore, sa, si tratta di mia madre...”

“Certe cose non ti interessano!”

“Davvero signore?” chiese Harry con sfida.

“Già, stupido Potter!”

“Bene, a questo punto non abbiamo altro da dirci...buona serata anche a lei professore-”

Piton gli si parò davanti.

“La volevo portare a far un giro ok?” dichiarò imbarazzato.

“Ulala, il peggior professore di pozioni del mondo che invita a fare un giro romantico una donna!”

“Potter giuro che se lo dici a qualcuno io ti ammazzo!”

“Va bene, va bene!” disse ridendo il ragazzo.

“Comunque non so dove sia...”

“COME NON SAI DOVE SIA?!” sibilò furioso Piton.

“MI HAI FATTO DIRE TUTTO E NON SAI DOVE SIA?! IO TI AMMAZZO STUPIDO RAGAZZINO PEZZENT-”

“Oh signore, non si agiti...comunque penso che al massimo sia a farsi una doccia...riprovi più tardi, ma molto più tardi...” 

“Bene, vado allora, altrimenti ti schianto. Arrivederci Potter...” 

Si stava allontanando, quando la voce di quell'odioso ragazzino lo richiamò.

“Cosa vuoi ancora?”

“Volevo solo dirle che io tifo per lei” e detto questo Harry corse dai suoi amici.

***

Il professore, ancora furioso e confuso dopo il colloquio con Potter, si avviò verso i suoi appartamenti.

-A questo punto andrò a cercarla più tardi- pensò

Mise una mano sulla maniglia, ma questa era già aperta.

“Ma che diamine?”

Tutto era sottosopra.

Tirò fuori dalla manica la bacchetta e girò furtivo per le varie stanze della casa.

Non c'era nulla.

Poi il braccio con il marchio oscuro cominciò a bruciare e tutto fu più chiaro.

-Oh per Salazar, Lily, in che casino ti sei cacciata?- e si smaterializzò dal suo Signore.
















come un giglio fra i fiori , così la  mia amata  tra le fanciulle Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora