-capitolo 8-

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Il giorno seguente non ci sarebbe stata lezione: era sabato. 

La mattinata passò velocemente per Lily, visto che la trascorse tutto il tempo col figlio, mentre Piton era sommerso da calderoni da pulire. 

Così i due si diedero appuntamento quel pomeriggio davanti al Lago Nero, sotto la quercia che tante volte da ragazzi li aveva ospitati.

Piton arrivò come sempre in anticipo e si sedette a leggere uno dei suoi lunghissimi libri.

Dopo qualche minuto guardò l'orologio che portava nel taschino interno del suo frock coat nero e sbuffò.

-Perennemente in ritardo, ben 15 minuti di ritardo....- constatò.

Poi quasi gli venne un colpo: qualcosa, o meglio, qualcuno gli era saltato sulla schiena.

“Ma che diavolo...?!”

“Ciao Sev! Scusa per il ritardo!” Lily era letteralmente sdraiata sulla sua schiena.

“No, tranquilla” rispose lui imbarazzato.

“Oh, scusa ancora, ti sto schiacciando la spina dorsale hahahaah” così scese e si sedette di fronte a lui a gambe incrociate. 

La scena era molto divertente: Severus faceva fatica ad alzarsi ed era abbastanza goffo.

“Che ridi?” chiese infastidito quando vide la sua faccia.

“Ti dovevi vedere, sembravi mio nonno!” rispose sghignazzando come una pazza.

“HA HA HA, molto simpatica vedo... vedrai, perchè tu non hai ancora mal di schiena, ma quando ti verrà sarò li a filmarti mia cara!” dichiarò ghignado l'uomo.

E rimasero così, a ridere insieme come non facevano da tempo. 

“Bene Lily, ora che si fa?” chiese Piton ad un certo punto.

“Non saprei...ho visto che leggevi...di che si tratta?” 

“Bah, un libro di pozioni, non penso ti interessi però...OH, ehi, ma che fai? Ridammelo!”.

Lily aveva il libro in mano.

“No!”

“Lily, per favore, ridammi il libro..”

“No”

“Lily...il libro, per favore...”

“NO” a quel punto la donna si alzò e, con quello sguardo furbo che tanto lo faceva impazzire, gli disse “Se proprio lo vuoi, vieni a prenderlo” e cominciò a correre.

“Per Salazar!” sbuffò l'uomo e cominciò a seguirla.

Lily era veloce e lui faceva fatica a starle dietro, soprattutto per il mal di schiena.

Ma ecco che, stremato, si fermò e con un incantesimo non verbale la fece inciampare.

La donna cadde malamente.

Con calma Piton si avvicinò, le prese il libro e le disse sussurrando “Con i nonnini non si scherza”

“Ah si?” chiese lei con aria di sfida e gli prese un braccio e lo tirò verso di lei, facendolo stendere.

“Lily, ma a furia di insegnare alle teste di legno ti si è fuso il cervello?”

“Certo che no!” e ridendo appoggiò la testa sul petto dell'uomo che amava.

Poteva sentire il profumo di muschio e Wisky, quell'odore che tanto desiderava, e i battiti del suo cuore che in quel momento erano stranamente veloci.

come un giglio fra i fiori , così la  mia amata  tra le fanciulle Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora