-capitolo 1-

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Severus aprì gli occhi, gli bruciavano: anche quella era stata un'altra notte insonne piena di incubi e rimorsi. 

-E' tutta la colpa mia, tutta; a quest'ora potevi essere qui ad accompagnare tuo figlio....- pensò.

Dopo qualche secondo si decise e scese dal letto e andò in bagno per prepararsi. 

Come tutti i giorni si rasò la barba, si lavò il viso imbronciato, pettinò con cura i capelli corvini e abbastanza lunghi per dargli quel tocco  spettrale, prese il mantello, lo mise in spalla e si avviò verso l'ufficio di Silente. 

-Chissà cosa vuole quel vecchio pazzo oggi...- 

***

“Avanti” disse una voce benevola, saggia, che Piton in un certo senso odiava e ammirava.

Aprì la porta. 

“Ascolta Albus non ho tempo da perdere. Se mi vuoi fare una delle tue solite ramanzine da saputello sappi che-” alzò gli occhi e si bloccò. 

“Ciao Sev” disse una voce di donna. 

“Lily?” Il sangue gli si gelò “Lily?” 

“Si Sev, sono io” 

La fantastica e bellissima Lily Evans, madre di Harry Potter, uccisa da Lord Voldemort 15 anni prima si trovava a piangere commossa davanti ad un Severus Piton immobilizzato. 

”Come-come hai fatto t-tu a-a-a...” 

Lily gli saltò addosso “Oh Sev! Non ci credo che tu sia qui, che io sia qui! Mi sei mancato tantissimo”. 

Nel frattempo era entrato Silente, che guardava ridendo la faccia di Severus. 

“Oh suvvia ragazzo, tanto tempo che non vedi Lily e ora non le parli neanche e fai la faccia da rimbambito!” 

Piton lo fulminò  con lo sguardo “No, è che sai, sono tra le braccia di una persona morta, sicuramente morta perchè l'ho vista, una persona con cui non parlo da anni e-e...” 

La donna sciolse l'abbraccio e con stupore e rimprovero disse: “Già, vero Sev, tanto tempo, esattamente..?” 

“15 anni cara” rispose Silente. 

“Ecco, 15 anni e tu non mi abbracci, non mi sorridi o comunque non mostri felicità nel rivedere la TUA migliore amica” 

“Ascolta Lily, mi dispiace, ma fa strano, sai...” l'uomo arrossì violentemente. 

“Su, spiega, cosa fa strano?!” 

“No è che ehm, ecco....” guardò con disperazione Silente, che come risposta fece spallucce e disse: “Io ho varie faccende da sbrigare, forse è meglio se discutete tra voi, da soli...” e guardò malizioso Severus che, intanto, dalla disperazione, si era seduto su una sedia  guardando disperato il soffitto.
Dopo qualche minuto di intenso silenzio, Lily iniziò  a parlare. 

“Ehi, Sev, senti, è tutto così strano, scusa per la mia reazione” 

“No no, stai tranquilla, non hai nessuna colpa tu, anzi, io mi devo scusare con te” e detto questo la fissò. 

“Sev ma che dici?! Di cosa ti dovresti scusare?!” 

Piton si alzò dalla sedia, si avvicinò alla donna e si accomodò di fianco a lei, sulla comoda poltrona vicino al camino. Con voce rotta le prese le mani e disse: “Scusa se ti ho lasciata, scusa se ti ho lasciata andare; scusa se sono stato così testardo e cieco, scusa se sono stato un imbecille, veramente, scusami Lily” 

Lily, a quel punto, con le lacrime agli occhi gli saltò addosso e lo strinse forte a se, accarezzandogli i capelli morbidi e corvini. “Non importa Sev! Io ti ho perdonato! L'importante è che mi resti accanto”. 

Dopo quelle parole, Severus Piton sorrise, sorrise come non faceva da anni, e si perse nell'abbraccio del suo meraviglioso sogno. 

Ciao a tutti , ecco il primo capitolo ,speriamo che vi piaccia :)






come un giglio fra i fiori , così la  mia amata  tra le fanciulle Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora