-capitolo 37 -

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Lily appoggiò la tazzina di caffè sul tavolo.

Era passata una settimana dallo scontro con Rodolphus.

Strinse di più a se la sottile camicia nera che indossava.

Si avvicinò alla finestra, per ammirare l'alba.

Severus non aveva più voluto parlare di quello che era successo.

Era una settimana che non sentiva Lucius e Narcissa. 

Si vergognava di come si era comportato, e lei lo aveva notato.

Lei notava sempre se qualcosa in lui andava storto.

Persa nei suoi pensieri non si rese conto delle due mani che giocherellavano con i suoi capelli.

“Hai ragione”

Si voltò di scatto.

“Cosa?”

“Che noti sempre se qualcosa in me non va”

Piton alzò il solito sopracciglio e lei sorrise.

“Ti ricordo che prima di essere tua moglie sono la tua migliore amica” disse, cercando di sistemargli i capelli corvini, che in quel momento erano spettinati.

L'uomo fece una smorfia.

Lily si avvicinò e l'abbracciò.

Chiuse gli occhi, godendosi quel contatto.

“Lily mi hai sporcato la camicia di cioccolato. Mi spieghi come hai fatto?” chiese Piton, toccando quasi schifato le maniche.

Lily ridacchiò.

“Lo sai che sono un disastro”

Sentì il mento del marito appoggiarsi sulla sua testa.

“Oh ragazza incasinata, tu non sai quanto ordine fai in me” 

“Ragazza? Sev, una volta ero una ragazza” disse, scostandosi e guardandolo negli occhi.

“Non è vero, in realtà siamo ancora giovani. Ti ricordo che noi maghi viviamo molto più degli uomini normali” spiegò lui.

“Hai ragione...Silente quanti anni ha?”

“Non so..cento? Duecento? Duecento meno cinque?”

Lily lasciò cadere la testa indietro, ridendo.

“Sei terribile!” lo rimproverò, poi gli lasciò un bacio sul naso.

“Lo sai vero che tra meno di una settimana inizia la scuola?”

Lily sgranò gli occhi.

Non se lo ricordava, non si ricordava mai nulla.

“Quanti giorni esattamente?”

“3 giorni-”

“ALLORA DOBBIAMO FARLO SUBITO!” strillò Lily, correndo in soggiorno.

“Dobbiamo fare cosa?” chiese spazientito.

“VESTITI!” urlò la donna dall'altra stanza.

***

Piton sbuffò infastidito.

Tutta quella scenata era patetica.

Si ritrovava bendato, in maglietta a maniche corte, con le orecchie tappate in un posto ignoto, guidato dalla mano di Lily.

-Sento che morirò- pensò, sconsolato.

La donna si fermò.

L'incantesimo “Tappa orecchie” era sparito.

“Lily, ti rendi conto che tutto ciò è patetico?”

Sentì ridacchiare.

“Non è vero”

“Posso togliermi questo affare o devo fare il finto cieco ancora per molto?”

“Aspetta...”

Lily lasciò la sua mano.

Sentì dei passi allontanarsi.

“Aspetta...”

Sentì il rumore di vetri.

“Lily ma che cosa stai-”

“ORA”

Si tolse malamente la benda dagli occhi, poi si bloccò.

Davanti a lui si trovava un albero enorme e sotto di lui una tovaglia apparecchiata.

“Lily ma che cosa-”

“E' un picnic. Come quando eravamo piccoli”

Rimase basito.

Non sapeva cosa dire.

Nessuno in quegli anni aveva fatto una cosa simile per lui.

Si mise a sedere.

“Contento?”

“S-si, non me l'aspettavo”

Lily lo abbracciò, poi prese dal cestino che aveva portato due panini.

Gli porse quello più piccolo.

“Cos'è questa storia che ti prendi il panino più grande?”

Lily rise.

“Ti ricordo che siamo in due a mangiare” disse, toccandosi la pancia.

Mangiarono in silenzio, godendosi il calore del sole e il leggero vento estivo.

Quando ebbe finito, la donna si avvicinò a lui e appoggiò la testa contro la sua spalla.

“Sai Sev, cominciò a dire, guardando il cielo limpido sopra di loro.

“A scuola, un giorno, quando non c'eri, chiesero cosa volessi diventare da grande. Io risposi felice” si alzò, per guardarlo in faccia.

“Loro mi dissero che avevo capito male la domanda, io che non avevano capito la vita”.





Ciao a tutti ragazzi , questo libro è finito ,speriamo  vi sia piaciuto ,grazie mille a tutti i lettori <3 

🎉 Hai finito di leggere come un giglio fra i fiori , così la mia amata tra le fanciulle 🎉
come un giglio fra i fiori , così la  mia amata  tra le fanciulle Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora