-capitolo 14-

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“Ciao mamma” sussurrò tristemente il ragazzo.

“Ciao Harry” il tono della donna era perso.

Il ragazzo era circondato da valigie di ogni tipo.

Piton li guardò impassibile.

Anche se era figlio di Lily, rimaneva comunque il ragazzino più insopportabile che avesse mai conosciuto.

Nel frattempo altri due si erano aggiunti: erano la Granger e Weasley.

“Mi mancherai Harry” disse la prima, stringendolo commossa.

“Anche a me” disse il rosso dopo l'amica.

“Bene signori, direi che sia giunto il momento” dichiarò semplicemente Silente, che aveva assistito a tutto di fianco a Piton.

“Va bene signore” disse Harry, dopo aver abbracciato un'ultima volta la madre.

Poi scoccò una strana occhiata all'uomo vestito di nero.

Quando gli passò affianco per uscire dalla Sala, sussurrò “Protegga mia madre” 

Piton rimase stupito e rispose solo con un freddo cenno del capo.

Poi il ragazzo dai capelli sempre spettinati e dagli occhiali tondi uscì, seguito da Silente e dai singhiozzi disperati di Lily. 

***

Entrarono silenziosamente nell'appartamento cupo.

Lily si accasciò distrutta sul divano senza proferire parola e poco dopo si addormentò.

Piton la guardava perso, triste e ripensò a tutte le emozioni che aveva vissuto la moglie quel giorno.

Era una donna tremendamente forte ed era orgoglioso di quello.

Era orgoglioso di essere suo marito.

Era estremamente orgoglioso di amarla e di sapere di essere amato da quella creatura angelica.

Era orgoglioso di averla affianco.

Un sorriso stanco gli si disegnò sul volto.

Si alzò, evocò una coperta e la coprì.

Era bellissima.

Le labbra morbide e profumate e che tanto bramava erano socchiuse, gli occhi verdi che tanto amava erano chiusi, il viso chiaro e schizzato di lentiggini era rilassato, coperto da qualche ciuffo di capelli rossi.

Sospirò di soddisfazione ed ancora pensò a quanto fosse fortunato ad averla lì con lui.

Le lasciò un leggero bacio e si smaterializzò.

***

Lily si svegliò improvvisamente, dopo aver sentito un tonfo.

“Sev cosa stai facendo?” e cominciò a ridere.

L'uomo era steso per terra, circondato da vestiti colorati.

“Pensavo di poterti dare una mano con il trasloco, dormivi e quindi ho portato qua un po' delle tue cose” disse imbarazzato, alzandosi goffamente.

“Ah vero, il trasloco!” si ricordò la donna.

“Stai tranquilla, adesso Sulu sta portando il resto...” la rassicurò avvicinandosi.

“Sev, visto che viviamo insieme...vorrei una casa un po' più colorata!” dichiarò.

“No Lily, non voglio una casa vomitata da principessine o comunque che sembri di adolescenti in piena fare ormonale!” sibilò.

“Dai Sev! Vorrei almeno la camera un po' più chiara....ora è nera! Solo grigia o verde scuro!”

“Mmm...potrebbe andare...ma non mi convince ancora” disse avvicinandosi.

“E questo ti convince allora, brontolone?” e gli lasciò un leggero bacio sulle labbra.

“Forse” disse sorridendo.

Poi si staccarono e Lily lo trascinò in camera da letto.

“Lily ma che fai?” chiese imbarazzato.

“Oh Severus, che pensieri ti fai?” lo rimproverò.

“Siamo qua per colorare la camera!”

Sfilò la bacchetta e con un incantesimo non verbale tutte le pareti si colorarono di verde acceso.

“No Lily! Questo è troppo!” e Piton la fece tornare nera.

“Sev!” e diventò gialla.

Così continuarono a cambiare colori per mezzora, poi si fermarono.

“Senti Sev, colorala come ti pare!” disse lei furiosa.

“Pff, che noia che sei Lily” 

Poi gli venne un'idea.

“Chiudi gli occhi” le disse dolcemente.

“Ho paura, ma mi fido” e ubbidì.

Dopo qualche secondo la voce cupa dell'uomo la richiamò.

Aprì gli occhi e rimase a bocca aperta.

Le pareti erano come dipinte a mano: Hogwarts, il lago nero, i prati, la quercia che da ragazzi li aveva ospitati, e, in fondo, si trovavano due bambini, una dai capelli rossi e uno dai capelli neri, che la salutavano abbracciati e sorridenti.  

Erano lei e Severus da bambini.

La vista le si offuscò dall'emozione.

Si girò verso il marito, che in quel momento la guardava soddisfatto.

“Sev, io, è fantastico..” sussurrò emozionata.

“No Lily, tu sei fantastica” le disse in un tono talmente dolce che la donna ne rimase stupita.

“Oh, aspetta, non hai visto il meglio” le disse.

Poi la accompagnò dolcemente verso il letto nero e si sdraiarono guardando il soffitto.

E lì si trovava dipinto un cielo stellato, quel cielo che da bambini tante volte avevano ammirato, ridendo, scherzando, piangendo, emozionandosi.

Piton strinse la donna a se e ispirò il profumo che emanava.

Era tutto così perfetto.

“Sev sei fantastico” sussurrò lei, stringendosi a lui.

L'uomo sospirò nuovamente.

Era veramente fortunato ad averla lì con lui, di nuovo.

come un giglio fra i fiori , così la  mia amata  tra le fanciulle Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora