4. Una colazione con i fiocchi...

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Austin
Mi sveglio presto, non sono riuscito a dormire molto. Sono nervoso. Lo ammetto ho pensato tutta la notte a lei. Ora che l'ho trovata non sopporto il fatto che devo starle lontano. Da fastidio sapere che è in una casta maschile, dove possono farle chissà quali cose. Inoltre anche il passato non aiuta.
Infilo una maglietta (nera), dei pantaloni (neri), allaccio i foderi dei pugnali (le mie armi preferite). Esco dalla mia stanza e mi dirigo verso la mensa. Ha un cibo disgustoso sì, ma almeno ci tiene in forze e in vita. Prendo la mia solita colazione. Il melograno, (si frutto del mio dio, ma anche il mio frutto preferito). Mi siedo al tavolo dei "capi" (che poi propriamente non è ma chi non è capo crede che non ci si possa sedere quando ci siamo noi. Per carità mica li sbrano se mi salutassero di tanto in tanto).
Mi raggiunge Brian.
-L'hai vista?- Lo guardo
-No Alpha. Non l'ho vista.-
Sbuffo e inizio a mangiare la mia colazione, ci raggiungono sia Zoe che Kevin.
"Allora come è andata con la novellina?" domanda Zoe.
"Bene direi. Apparte il fatto che è stato difficile farla stare tranquilla. Alla fine le ho ceduto la stanza. Sai siamo tutti maschi.." risponde Kevin.
Mi scrocchio il collo.
"E correte dietro a quello schifo? Se avete bisogno di ragazze sapete a che casta dovete chiedere." ammicca lei.
Kevin si perde leggermente nel suo sguardo.
La odio Zoe. Non ci vuole molto a farsi odiare da me. Ma lei mi sta altamente sulle palle (e no, non nel senso sconcio).
"Eii Kayla! Siedi con noi!" la chiama Kevin.
La ragazza ci squadra, o meglio squadra me. Fa una smorfia di disgusto che mi fa morire dentro, Fa morire il mio lupo, non mi vuole, non mi ama.
E risponde: "no grazie."
"Non so se ti è chiaro zuccherino, ma quello di Kevin non era un invito ma un ordine e siccome è capo (come noi) tu fai come ti è stato detto, ovvero ti siedi al nostro tavolo e fai la brava." interviene Zoe.
Kayla sembra tentata di tirarle un pugno in faccia, ma alla fine si controlla e con uno sbuffo si siede di fronte a me. Non mi guarda nemmeno. La fisso per un po', di solito alle ragazze il mio sguardo mette soggezione ma a lei non fa nulla.
Anzi mi scocca un'occhiataccia della serie "la pianti di guardarmi cretino? Sto cercando di fare colazione grazie."
"non è curioso che tu sia in una casta maschile Kayla?" le Domande Zoe con la sua voce fastidiosissima.
Kayla si limita a guardarla inarcando un sopracciglio.
"Non metterti contro di me Kayla, Afrodite non scherza."
"Tu Zoe non metterti contro di me. Non me ne frega un'accidente chi sei. Non ho interesse a sapere quanto è forte Afrodite, so benissimo che è la dea della bellezza, dell'amore. E so che non è debole, che è potente. Quello che mi stupisce è come mai una come te è al potere, al comando di una casta. Insomma un posto così si guadagna... Tu come hai fatto? Sorriso e basta?"
"Piantala. Porta rispetto." intervengo. Si lo so non dovrei trattarla così. Ma lei mi ha ferito e io non riesco a trattarla diversamente. Mi ha fatto troppo male.
Alza gli occhi al cielo. "Ecco che si aggiunge lo psicopatico." si alza e se ne va a grandi passi. Mi alzo pronto a seguirla non mi può dare dello psicopatico passando la liscia. Non può nessuno, ma soprattutto non può lei. Non può offendere in questo modo l'alpha.
Zoe le grida: "Troiaa!"
Lei si gira leggermente: "Ah la Troia sarei io? Bah guarda non mi pare, non mi getto ai piedi di Austin sperando che mi dia il suo cazzo."
Brian scoppia a ridere.
-Mamma mia e io dovrei avere lei come seconda alpha? Come luna? Io muoio ahahah-
-Taci Brian. Qualcuno ha bisogno di una lezione.-
-Non farle d male Aust.-
-Non decidi tu Brian.-
-Come vuoi Alpha.-
Scavalco la panca e seguo Kayla. La vedo andare verso i bagni. È cosciente che la sto seguendo, lo noto da come velocizza il passo per 'seminarmi', ma per sua sfortuna non ho la minima intenzione di lasciarmela sfuggire, mi ha mancato di rispetto e non lo tollero.

Kayla
Noto che quello psicopatico di Austin mi sta seguendo. Entro nei bagni delle ragazze. Non sarà così stupido da seguirmi vero?
Purtroppo questo ragazzo continua a sorprendermi in negativo. I bagni sono vuoti, siamo solo io e lui.
Ha uno sguardo freddo, e i suoi occhi hanno una leggera sfumatura rossa. Sembra come dire arrabbiato, plausibile visto che gli ho dato dello psicopatico e probabilmente offeso la sua ragazza (che poi per me se lo meritava alla grande, anzi se avessi potuto le avrei pure tirato un ceffone di quelli che se lo sarebbe ricordato per due settimane).
"Non sai leggere o cosa bello? Questo è il bagno delle ragazze. Quello dei maschi è quello affianco."
"Oh tranquilla cucciola, non stavo cercando il bagno." mi dice lui appoggiandosi ai lavandini.
"ah no? E allora perché mi segui?"
"Perché mi hai mancato di rispetto."
Rido. Io dovrei rispettare lui? Perché mai? È proprio tonto se crede che io gli porti rispetto.
Mi guarda male.
"cos'è il lupetto si è offeso? Solo perché ho risposto male alla sua fidanzatina?"
Alla parola lupetto i suoi occhi diventano più rossi.
"O il lupetto si è per caso offeso perché io non cado ai suoi piedi? Non lo guardo, lo disprezzo al contrario delle altre?"
Si irrigidisce. I suoi occhi tornano verdi.
Ha un'espressione strana.
"Mi disprezzi?" domanda.
"sei per caso sordo? È quello che ho appena detto. Ora puoi starmi alla larga? Te ne sarei grata." dico gelida.
Mi guarda un'ultima volta, sembra quasi dispiaciuto, ferito, ma non ne sarei certa, dopotutto non lo conosco potrebbe essere incazzato o boh. Esce dal bagno proprio mentre entrano delle ragazze che mi guardano e poi iniziano a parlare tra loro a bassa voce emettendo strilletti striduli e risatine. Mamma mia che galline.
Mi sciacquo il viso. Poi faccio un salto al gabinetto, lancio un'ultima occhiata ai miei capelli. Che taglio di m.
Ma che altro potevo dare? Provo a darmi una piccola sistemata ma niente da fare. Sbuffo e mi dirigo verso l'ufficio della signorina Willson.
Busso e dopo aver ricevuto il permesso entro.
"Kayla, sei venuta!" esclama facendomi un dolcissimo e diabetico sorriso.
"sissignora" le rispondo. So essere educata se voglio.
"Accomodati cara." indica la sedia libera di fronte alla scrivania. Mi siedo senza guardarla negli occhi.
"cara non aver paura di guardarmi negli occhi, non mangio mica."
Alzo lo sguardo e i miei occhi incontrano i suoi, grigi, stanchi, ma allegri, dolci.
"Perché sono finita qui? Cos'è questo posto? Che centro io con voi? Con tutto questo?" svuoto tutto d'un fiato.
"Una domanda alla volta cara." sorride. Versandomi del te in una tazza. "zucchero o latte?" domanda.
"Nulla grazie." prendo la tazza e inizio a soffiare.
"Sai che posto è questo?"
"Un posto dove stanno degli squilibrati? Un posto dove la gente crede negli dei e che compie sacrifici come si facevano secoli fa?"domando innervosita.
Ride di gusto" Si forse possiamo apparire così ahaha, ma non siamo squilibrati anzi ti devo dire una cosa Kayla. " il suo sguardo si perde nel vuoto dietro di me e mi dice: "Gli dei esistono Kayla, e così i semidei. Ormai di semidei c'è ne sono pochi, sono tutti morti di vecchiaia o nelle imprese. I ragazzi che sono qui sono solo discendenti. Il mondo non è come sembra. Ci sono demoni e molte altre cose oscure, come vampiri.. "
"E lupi mannari." intervengo ricordando quell'Austin di merda.
"Kayla, I lupi mannari non sono cattivi. Molte persone li guardano male, ma ora hanno una casta qui e noi li accettiamo."
"Ma discendono da Ade?" domando.
"No, diciamo che è il dio che più li si addice. O meglio si addice all'alpha che c'è in questo momento."
"L'alpha cambia?" domando curiosa.
"Non sono la persona più adatta per spiegartelo, meglio che chiedi a Austin o a un lupo."
Perché la signorina Willson continua a parlarmi di Austin? Non la capisco. Non mi piace neanche come ragazzo. O meglio, si è carino (anzi bellissimo) ma non mi piace caratterialmente.
Bussano alla porta.
"Avanti"
Alla porta si affaccia un viso tondo, con guance leggermente paffute.
"Signora Willson mi ha chiamata?"
"Si Annie volevo chiederti se potresti fare gentilmente un giro con Kayla per mostrarle la nostra caserma."
La ragazza mi guarda, sembra avere un po' di paura, ma nonostante tutto balbetta un sì.
La signora Willson ci saluta cordiale e noi usciamo dall'ufficio. Inizia un silenzio imbarazzato mentre camminiamo in corridoio. Quindi le chiedo: "Beh allora dove sono finita?"
"Nella caserma Lupo del nord."
"Lupo del nord?"
La ragazzina non mi guarda, ma comunque risponde: "In America ci sono 4 caserme: Lupo del nord, Lince del sud, Serpente dell'ovest e Aquila dell'est."
"A che servono queste caserme?"
"A tenere in vita noi ragazzi e cercare di sconfiggere i demoni. Se ci si riesce ovvio."
"quindi siamo in guerra?"
"sì sì può dire così."
Ah fantastico. Non potevo restare a Londra?
"Beh come sai ogni caserma ha delle caste. A volte con gli stessi dei a volte dei diversi. Noi abbiamo sei caste maschili e sei femminili. La caserma di Lince le ha miste. Noi no. Non chiedermi il perché, non lo so.."
"Ok."
"La colazione è dalle 7.00 alle 8.00, il pranzo dalle 13.00 alle 14.00 e la cena dalle 20.00 alle 21.00. Cerca di non arrivare tardi perché capita che il cibo finisca e che servano quello del giorno prima."
"Ma è disgustoso!"
"Ci farai l'abitudine. Non tutti hanno avuto una vita perfetta come te." sputa con disgusto.
Rimango spiazzata. Mi sembrava una ragazza dolce. Non mi innervosisco,cerco di controllarmi, dopotutto lei non mi conosce e io non conosco lei. Magari ha avuto una vita più triste della mia.
Io non ricordo nulla. Da quella notte non ricordo la mia vita di prima. Quella notte si è presa tutto. Si è presa me stessa, i miei ricordi e probabilmente le persone che avevo vicino, sono sicura che ne avevo, o almeno spero.
"Ehm scusa non volevo alzare la voce." borbotta.
"Tranquilla non c'è problema." abbozzo un sorrisetto.
Continuiamo con il tour mi mostra tutto da cima a fondo. Ci mettiamo talmente tanto che è già ora di pranzo.
"Forza andiamo." squittisce afferrandomi un braccio e trascinandomi a velocità super sonica in mensa. Ci mettiamo in fila con i vassoi in mano. Preso il cibo ci cerchiamo un tavolo. Ma la ragazza sbatte contro una ragazza (ovvero contro Zoe), che si gira e la schiaffeggia. "Annie! La solita sbadata! Non ne fai una giusta! Per punizione oggi pulirai i bagni."
"scusa Zoe non avevo alcuna intenzione a rovinarti la tenuta." borbotta la ragazza senza guardarla con le guance in fiamme. Si gira e scappa via.
"E pure tu Kayla pulirai."
La guardo. Ma mi sta prendendo in giro? È pazza?
"Come scusa?" domando.
"Hai sentito. Pure tu mi sei finita addosso."
La rabbia monta, non perdo il controllo ma scatto. Lo schiocco della mia mano sulla sua guancia rimbomba in tutta la sala. "Prima non ti ero venuta addosso ma ora sì, almeno ora ho un motivo per pulire." sibilo. Detto ciò con il mio vassoio in mano vado a cercare Annie.

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