25. Scoperte

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Kayla
Ho appena finito allenamento con Centy, è stato stancante, ma liberatorio infatti sono riuscita a liberarmi un po' di quello stress continuo che ho nel corpo. Fortunatamente mi ha fatto finire più o meno 15 minuti prima in modo tale da permettermi di andare a fare una doccia per non portare la caserma all'estinzione con il graziosissimo odore che emano.
Una volta recuperate le mie cose in dormitorio vado a fare una doccia velocissima, poi tornado al dormitorio e sistemando la roba sporca noto che ho tantissime cose da pulire, dopo pranzo dovrò recarmi in lavanderia e magari mentre va la lavatrice e poi l'asciugatrice riuscirò a fare un salto in biblioteca prima di fare il turno di guardia dalle 16:00 alle 18:00.
Scendo di sotto per il pranzo e mi metto in fila con il vassoio in mano, non prendo molto, mi limito ad un'insalata e a del petto di pollo, mi siedo ad un tavolo ancora vuoto e inizio a mangiare non sapendo quando arriverà Brian per andare da Rosmerta. POco dopo lo vedo arrivare seguito da Olly, si siedono di fronte a me.
"Ciao Kayla."
"Ciao Olly, come è andata la mattinata?"
"Bene dai, sto morendo di fame." mormora per poi gettarsi sul cibo.
Brian a differenza di Olly si getta sul cibo e basta senza neanche salutarmi o dire qualcosa, guardando i loro vassoi noto che hanno preso un sacco di cose, sì ecco magari Olly un po' meno, ma Brian un sacco di roba, primo, secondo e contorno, dolce e frutta. A guardarlo non sembra uno che mangia così tanto ma probabilmente è perché smaltisce tutto quello che ha mangiato.
"Ah Kayla" mi fa a bocca piena "ho scoperto che oggi siamo di turno assieme."
"Perfetto, io poi prima di andare a fare il turno pensavo di fare un salto in lavanderia e in biblioteca."
"Va bene, io penso andrò in camera, ho delle robe da sistemare per il branco."
"Okay, allora ci ritroviamo dopo."
Annuisce e continua a mangiare, più li guardo e più noto la velocita con cui mangiano, sembrano veramente molto affamati, quasi come quando metti le crocchette nella ciotola dei cani e si gettano col muso dentro  per prendere più crocchette possibili, sì ecco, sono poco signorili.
Finito di mangiare Oliver ci saluta e va per i fatti suoi, alla ricerca di Anne probabilmente, mentre noi ci dirigiamo verso gli uffici, precisamente quello della nostra direttrice. Ho un po' di ansia anche per il fatto che oggi non ho dormito in camera della mia casta e ho paura di aver infranto qualche legge e di conseguenza di dovermi sorbire qualche punizione. 
"Stai tranquilla non succederà nulla." mi fa posandomi una mano sulla spalla prima di bussare alla porta.
"Avanti." dice la voce di lei.
Entriamo, prima lui e poi io.
"Brian, Kayla, a cosa devo questo?"
"Eravamo venuti a parlarle."
"Riguardo a?" chiede lei sistemando dei fogli e continuando a scrivere.
"Dei sogni riguardanti Austin."
La penna che scrive sui fogli si blocca, lei alza lo sguardo su di noi, noto che è molto rigida, emette un sospiro, "Accomodatevi prego."
Ci sediamo entrambi sulle sedie che sono sempre davanti alla sua scrivania. Guardandola bene ha uno sguardo molto stanco, probabilmente non dormirà molto, vista la situazione di crisi della caserma, sono certa che avrà mille cose da fare, povera donna.
"Raccontatemi, purtroppo non ho molto tempo, quindi cercate di essere veloci e chiari."
"Beh ecco.." inizia Brian.
"Stanotte ho avuto un sogno in cui ero Austin, è come se avessi visto tutta la situazione attraverso i suoi occhi, percepivo pure tutte le sue sensazioni sul mondo esterno, come la roccia sotto le sue dita, il bruciore delle ferite ecc. Mi sono svegliata e sono andata in bagno, scoprendo poi che Oliver, il fratellino di Austin, ha avuto lo stesso sogno. Brian ha detto che può succedere ogni tanto e quindi volevamo il permesso di guardare in biblioteca nei reparti proibiti." Dico tutto d'un fiato "Ah e inoltre le devo pure dire che Oliver era molto scosso, ho dormito nel dormitorio della casta di Ade, consapevole di andare contro qualche legge del regolamento."
Fa un sospiro: "Per i libri cerco io e vi faccio arrivare il libro, anche se magari trovate direttamente qualche informazione sui normali libri che hanno come argomento i lupi mannari o i sogni, mentre per il dormire nella casta di Ade, non preoccuparti fai parte del gruppo."
La guardo interdetta "Faccio parte del gruppo?"
"Non ho tempo per queste cose, vi farò arrivare il libro il prima possibile, ora scusatemi ma dobbiamo cercare di comprendere la profezia tra adulti quindi dovreste proprio andare."
"Arrivederci signora Wilson." Fa Brian trascinandomi fuori e richiudendo la porta alle nostre spalle.
"Era rigidissima oggi."
"È stressata, soprattutto perché pensa ad Austin e pure alla caserma, visti gli attacchi che ci sono non siamo sicuri nemmeno nel posto sicuro che avevamo." Fa lui.
"Hai ragione." Concordo "vabbè, io vado a lavare le cose e poi in biblioteca. Ci vediamo dopo."
Mi fa un cenno di saluto e si allontana, salgo in dormitorio e prendo le mie cose più sporche e poco profumate (per non dire puzzolenti). Butto tutto in una cesta che sembra fatta apposta e torno di sotto dirigendomi in lavanderia. Una volta arrivata in lavanderia ficco tutta la mia roba dentro il primo oblò libero e faccio partire il lavaggio, fortunatamente c'è ne uno unico e non ho problemi a capire quale devo usare. Una volta partito e messo il tempo vado in biblioteca. 
La biblioteca della caserma è a dir poco enorme, sembra tipo quella che la bestia ha regalato a Belle, solo meno antica, insomma diciamo che lo stile degli scafali è moderno, come le biblioteche che si trovano oggigiorno nelle città. L'altro aspetto simile alla "Biblioteca regalo" sono le copertine dei libri, quelle si che sono antiche, quei libri avranno più di un secolo.
"Cerchi qualcosa?" domanda una signora occhialuta seduta dietro a una scrivania sommersa dai libri, non mi guarda ancora, sembra indaffarata a scrivere qualcosa.
"In realtà starei cercando dei libri sui lupi mannari, cultura generale, se così si può dire."
Finalmente alza lo sguardo su di me e quasi le scoppio a ridere in faccia, le lenti le fanno degli occhi giganti, che la rendono buffa, inoltre ha un grazioso naso a patata molto grande, che la fa sembrare un personaggio dei cartoni animati.
"Sai dove si trovano?" domanda con voce un po' roca.
"In realtà non sono mai stata qui, però non voglio disturbarla.."
Sbuffa e inizia a borbottare qualcosa tra sè e sè, poi scende dalla sedia e si avvia verso uno scaffale sul fondo. La seguo senza saper in realtà cosa fare, i miei occhi vagano sulla marea di libri e scaffali, se avessi tempo passerei millenni chiusa qui dentro.
Velocizzo il passo una volta che noto che la signora è molto più avanti di me, per avere una certa età e una certa statura la signora va veloce. Più mi avvicino più la sento borbottare, non riesco a distinguere molto bene le parole, ma ho la certezza che stia dicendo qualcosa riguardo ai giovani d'oggi, come fa ogni anziano del mondo.
"Eccoci arrivate, qua troverai ciò che ti servirà." Borbotta indicando un misero scaffale con tre libri messi in croce. "Non abbiamo molto, anche perché mi pare stupido da parte tua prendere dei libri quando potresti metterti a parlare con loro e trovare molte risposte più chiare."
Sospiro, lo so ben che sarebbe meglio, ma io NON voglio chiedere a loro, preferisco fare per conto mio, è così complicato da intuire? "Grazie mille, è stata gentilissima."
Annuisce, "Quando hai preso ciò che ti serve dimmi, così mi segno che libro hai preso."
"Sì certo."
Mi avvicino allo scaffale e noto che ci sono quattro libri, hanno tutti un aspetto molto trasandato, sembra che non vengano aperti da anni. Prendo quello che mi sembra il più vecchio, ci sarà scritta più roba su riti ecc presumo.
Dò un occhiata in generale anche agli altri scaffali, sfogliando i libri, ma non trovo nessun altro libro che possa attirare la mia attenzione, quindi ritorno dalla signora.
Non dà segni di essersi accorta di me quindi appoggio pesantemente il libro che ho scelto, lei sobbalza e mi scocca un'occhiataccia.
"I libri si trattano bene!"
Annuisco.
"Ti sei scelta un bel mattone comunque." Borbotta dopo aver lanciato un'occhiata al libro prescelto.  Scrive qualcosa su in suo registro, "Mi diresti il tuo nome e la casta a cui appartieni?"
"Kayla, casta di Ares."
Annuisce e appunta le ultime cose, poi prende un cartellino, o insomma una specie di segnalibro e ci spiaccica sopra poco elegantemente un timbro. Timbro che come le normali biblioteche imprime data di scadenza.
"Non sono ammessi ritardi." Sentenzia rigida.
"Non si preoccupi. Buona giornata e grazie ancora."
"Ciao." Saluta per poi tornare a fare le sue cose.
Mamma mia, simpaticissima.
Ritorno in lavanderia e mi accomodo su una delle poltroncine. Il lavaggio è ormai finito e devo aspettare la mezz'oretta di asciugatura. Siccome non so come passare il tempo mi viene la brillante idea di aprire il libro e iniziare a leggere. Purtroppo per me però è un libro a stile scolastico, quindi molto noioso da leggere, infatti mi stufo poco dopo e lascio perdere, proverò a leggerlo prima di dormire in modo tale da addormentarmi più facilmente e in secondo luogo ovviamente per informarmi meglio su questa specie.
Anche se forse effettivamente sarebbe molto più facile e oggettivamente pratico fare le domande a Brian o Oliver, ma sarebbe alquanto imbarazzante quindi passo.
Finito il tempo di asciugatura rimetto tutti i miei vestiti nella cesta insieme al libro ed esco dalla lavanderia, avviandomi verso ai dormitori. Salgo le scale con calma, tanto non ho fretta, mancano circa quaranta minuti all'inizio del turno di guardia, ho un po'di ansia nel farlo, perché insomma uno sarò da sola con Brian e non lo conosco bene, anche se mi sembra simpatico, ma è un po' scostante ogni tanto e in secondo luogo perché non ho mai fatto un turno di guardia, dato che è una cosa che hanno messo da quando sono partita e quindi non ho la minima idea di come funzioni, sebbene io possa immaginare di dover stare in piedi in silenzio e basta.
Arrivo in dormitorio appoggio tutto sul mio letto e inizio a piegare le mie cose. Ad un certo punto entrano Kevin ed un ragazzo, della mia casta certo, ma non ho idea di come si chiami.
"Ciao Kayla." Mi saluta Kevin prima di continuare a parlare con il ragazzo.
"Insisto Kevin, abbiamo bisogno di comodini, così ognuno può mettere la sua roba senza che ci siano disordini."
"Capisco, ma abbiamo già gli armadietti." Fa Kevin indicando con un gesto della mano gli armadietti un po' trasandati.
"Sono piccoli, io credo che con l'aggiunta dei comodini saremmo più contenti tutti."
"Convengo su ciò che dici, ma ti renderai conto tu stesso che non è assolutamente il momento opportuno per chiedere una cosa del genere, non vedi quanto siamo incasinati tutti? Tra allenamenti, turni di guardia, ricerche sulla profezia credi che a qualcuno possano interessare dei cazzo di armadietti?!" Sbotta Kevin. "Credimi vorrei anche io i miei spazi, ma al momento non c'è tempo per questo, dobbiamo adattarci e pensare ad altro sinceramente. Una volta finita questa storia ne parlerò personalmente con Rosmerta."
"Va bene, grazie Kevin." Dice con tono piatto il ragazzo prima di andarsene e richiudersi la porta alle spalle.
Kev con un sospiro si lascia cadere sul letto e si passa le mani sul viso.
Da parte mia finisco di sistemare le mie cose in silenzio, poi mi cambio mettendo la tenuta, non che non l'avessi prima ma ecco devo aggiungere delle parti prima di andar a fare la guardia. Prima di uscire però mi giro a guardarlo. "Passerà Kev, sappi che hai fatto la cosa giusta, se ne renderanno conto."
"Grazie Kayla, grazie."
Esco dal dormitorio faccio qualche passo verso le scale.
"Kayla!" La voce di Brian mi chiama, mi volto è dietro di me, lo aspetto e una volta che mi raggiunge ci avviamo insieme giù per le scale, verso il posto per il turno di guardia.
"Allora sei stata in biblioteca?" Domanda lui.
Annuisco.
"Hai fatto conoscenza con la bibliotecaria? Come ti è sembrata?"
"Un po' stressata e nervosa."
"Oh sì, la signora Smith sembra che abbia una scopa in culo."
Gli lancio un'occhiata.
"Scusa, volevo dire sembra molto rigida ed antipatica, però fidati una volta che ti conosce ea conosci è un amore. Una volta se vuoi ti accompagno."
"Va bene grazie."
"Che hai preso?"
"Oh nulla di che, un libro un po' a caso, inoltre ne ho sfogliati molti." Sentenzio rimanendo sul vago, non voglio certo dirgli che ho preso un libro sui lupi mannari perché mi vergogno di fare a lui le domande no?
Non parliamo più, lui mi sta vicino ma non mi sfiora neanche per sbaglio ed è strano normalmente quando si cammina così è normale sfiorare accidentalmente con la mano il braccio dell'altro, con lui no. Chissà perché si tiene così lontano, non sono mica velenosa.
Una volta arrivati alla porta diamo il cambio ai ragazzi, che ci ringraziano dicendo che non ne potevano più.
"Eh immagino qui dopo due ore inizi a romperti anche perché in questa zona fa pure caldo." Concorda Brian.
Ed ecco che inizia il nostro turno di guardia.

Angolo d'autrice
Ciao a tutti, come state?
Volevo solo avvisarvi che aimé tra qualche giorno riinizia la scuola e non ho idea di quanto riuscirò a scrivere durante l'anno, spero abbastanza!
E niente colgo il momento anche per ringraziarvi di cuore, siamo arrivati a 2k, un sogno che si avvera!
Baci❤️

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