22. Che si fa?

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Kayla
Siamo seduti a un tavolo in una stanza della casa del Branco di Jasmine e stiamo cercando di capire che cosa fare, o meglio, questo è quello che dovremmo fare, ma siamo in silenzio, tutti con lo sguardo perso nel vuoto.
Questi due giorni sono stati un vero inferno, eravamo tutti scossi, non era per niente programmato che ci fosse una profezia. Il tempo stringe e non abbiamo il tempo necessario per permetterci di fare errori.
La porta della stanza si apre ed entra Jasmine con dietro un ragazzo.
"Austin è un piacere vederti." Sentenzia il ragazzo. Austin si alza e si stringono la mano battendosi l'altra sulla schiena, poi il ragazzo si avvicina a me, mi prende la mano e me la stringe. "È un piacere vedere pure te Kayla." Sentenzia, come se già mi conoscesse.
"Ehm piacere mio, tu scusa saresti?"
Mi guarda un po' confuso, ma poi si riprende e dice: "Io sono Gadiel, Alpha del Branco di Cheronea, uno dei tanti branchi grechi, non tra i più grandi, ma posso vantarmi di guidarne uno dei più rispettati e organizzati." Poi si gira a indicare Jasmine. "Lei credo la conosciate, è mia moglie Jasmine."
Strabuzzo gli occhi, moglie?! Ma avranno neanche 20, aiuto che strani i lupi mannari.
"Ma sono giovanissimi." Sussurro a Zoe
"Ah beh te ragazza non puoi proprio parlare."
Le lancio un occhiata della serie: ma che stai a dire?
Ma lei mi ignora totalmente.
"Allora avete già chiaro che dovete fare?" Domanda Gadiel.
"In una profezia nulla è mai chiaro." Sentenzia Kevin sconsolato.
"Sono fatte apposta per complicare la vita si." Concorda Jasmine.
"Austin, noto che hai qualcosa che ti frulla per la testa."
Lui annuisce e inizia: "La ragazza in un sonno profondo cadrà, non si sa chi sia questa ragazza e quindi non ci possiamo fare nulla;
Insieme luce e oscurità combatteranno
E il nemico batteranno
Ciò che ha separato e che ha creato conflitto, questa parte si comprende ancora meno, dobbiamo forse cercare qualche persona che possiede dei super poteri per poter combattere?
Solo con l'unione verrà sconfitto, questa parte è abbastanza chiara perché credo voglia intendere che bisogna combattere uniti per portare la pace."
"Hai tralasciato una parte." Sentenzio. "L' Alpha negli inferi scenderà, ritrovare qualcuno e senza voltarsi tra il mondo dei vivi ritornare dovrà."
"Beh ecco." Inizia tirandosi su con la schiena e grattandosi la nuca.. "É abbastanza ovvio."
"Non vorrai mica andare negli inferi da solo spero."
"Zoe, la profezia parla chiaro, questa è l'unica trova che si comprende."
"Austin, è pericoloso."
"Sono la persona più adatta ad andare laggiù."
"E perché mai scusa?"
"È Alpha e appartiene pure alla casta di Ade" sussurro. "É per questo non è vero?"
Non mi guarda ma "Precisamente"
"E noi che facciamo scusa?!"
"Tornate in America, alla caserma e parlerete a Rosmerta della profezia."
"Tu sei fuori di testa Austin, come puoi pretendere che noi accettiamo questa cosa, non possiamo lasciarti qui da solo e soprattutto mandarti laggiù da solo."
Austin batte un pugno sul tavolo, sobbalziamo tutti. "Si fa così come ho detto io punto, voi domani prendete il primo volo disponibile per tornare a casa senza fottuti giochetti e lamentele chiaro?!" La freddezza del suo tono mi mette i brividi.
"Sei un pezzo di merda Austin lasciatelo dire." Sentenzia Zoe incavolata.
Lui per tutta risposta si alza e se ne va sbattendo la porta.
"Ma chi cavolo si crede di essere dico io?" Continua lei con toni acido.
Mi alzo, non chiedetemi per quale motivo io stia facendo quello che sto facendo ovvero: correre dietro ad Austin.
"Austin!" Lo chiamo.
Lui non si ferma, continua a correre giù per le scale.
"Austin ti prego fermati"
Nota che mi sto avvicinando e allora sparisce nell'ombra.
"Maledizione Austin dai." Sospiro e inizio a girovagare in tutta la casa del branco nella speranza di trovarlo. Lo cerco ovunque, pure nei bagni e nello sgabuzzino, ma niente, di lui nessuna traccia. Sconsolata mi avvio verso la sala da pranzo in cui sono già a tavola quasi tutti per la cena, mi avvicino a Jasmine che sta finendo di mescolare condita l'insalata.
"Kayla, ciao!" Mi saluta amichevolmente e io mi sento tremendamente in colpa di come l'ho trattata la prima volta che ci siamo incontrate, lei sembra intuire i miei pensieri "Tranquilla, avevi tutto il diritto di essere arrabbiata, non preoccuparti, avrei fatto lo stesso con Gadiel"
Non capisco bene cosa c'entri il suo ragazzo, anzi suo marito, visto che io e Austin non stiamo insieme e neanche ci piacciamo. Anche se ammetto che in questo periodo abbiamo un rapporto diverso da quello che avevamo quando ci siamo conosciuti, ora andiamo più d'accordo, più o meno.
"L'hai trovato?"
Scuoto la testa "Ho cercato ovunque." Ammetto sconsolata.
"Non preoccuparti, verrà fuori." Mi consola lei "forza andiamo a mangiare con gli altri!" Mi prende sottobraccio e insieme con la cara insalata ci avviciniamo al tavolo, mi fa sedere di fianco a lei e iniziamo a mangiare. La serata passa molto tranquilla e spensierata, ci sono un sacco di persone che raccontano aneddoti divertenti della loro vita o giornata, poi ci sono anche dei bambini che si lanciano il cibo, più precisamente la mollica del pane fatta a forma di pallina. Lì infatti è intervenuto Gadiel, sostenendo che non era una cosa da fare perché non è né educato, né rispettoso nei confronti di chi purtroppo soffre la fame e non ha molto cibo. Interviene pure Jasmine che aggiunge pure che il cibo non è un gioco.
Ammetto che li vedrei molto bene come genitori prima o poi, sono molto maturi per la loro età, magari è una cosa che è data dal fatto che sono Alpha in età giovane, perche insomma anche Austin è molto maturo quando si tratta del suo branco.
Un volta finita la cena, aiuto Jasmine con Zoe a sparecchiare e li ci perdiamo a chiacchierare di cose femminili, in realtà sono più loro due che parlano di cose femminili, visto che Zoe fa parte della casta di Afrodite e Jasmine invece a fatto la scuola di estetista e parrucchiera, io al contrario sono persa nei miei pensieri. Continuo a pensare a dove possa essere andato Austin, spero non sia già partito perché sarebbe stato molto sprovveduto, visto che è partito senza zaino e senza nulla. Finito di sparecchiare Jasmine ci mostra la stanza un cui io e Zoe avremmo dormito poi ci indica la direzione del bagno. Noi la ringraziamo e ci prepariamo per andare a dormire, quindi ci cambiamo, indossando i pigiami che Jasmine ci ha gentilmente imprestato e poi armate di spazzolino e dentifricio ci dirigiamo in bagno. Mentre una è in bagno a fare i bisogni l'altra è oltre alla porta, al lavandino a lavarsi i denti e poi viceversa. Una volta finito spegniamo la luce e silenziosamente ritorniamo in camera nostra.
Ci infiliamo ognuna nel proprio letto.
"Buonanotte Kayla." Fa Zoe spegnendo la luce.
"Notte."
Mi perdo ad ascoltare i nostri respiri, il suo dopo vari minuti inizia a farsi un pochino più lento e pesante, segno che si è addormentata, cerco disperatamente di addormentarmi a mia volta. Inizialmente dò la colpa alla luce che entra dalla finestra, infatti mi tiro la coperta sulla testa in modo tale che non mi entri la luce, poi dò la colpa a Zoe che inizia a respirare molto pesantemente, infatti infilo la testa sotto il cuscino cercando di diminuire ciò che sento, ma con scarso successo. In realtà però mi costa ammettere che niente di tutto ciò mi tiene sveglia, la colpa è solo del mio cervello e dei pensieri... ciò che più mi costa ammettere è che c'è Austin nella mia testa. Non riesco a capire ciò che provo quando penso a lui, è una situazione strana che non riesco a identificare per nulla.
Stanca di continuare a rigirarmi nel letto decido di alzarmi ed andare a bere un bicchiere d'acqua in cucina. Fortunatamente in questa casa ci sono molte finestre ed entra la luce dei lampioni e della luna quindi non sono obbligata ad accendere luci e svegliare tutti. Scendo lentamente le scale e mi avvio verso la cucina, mi fermo prima di entrare perché vedo che c'è la luce della kappa accesa e sento qualcuno ravanare nei vari cassetti. Mi decido ad entrare e il SUO odore mi invade le narici.
"Austin?" Sussurro.
Si gira di scatto, in realtà mi pare molto strano che non mi abbia sentito arrivare. Mi guarda con i suoi bellissimi occhi verdi. "Kayla, che ci fai ancora sveglia?"
La domanda mi risveglia dai pensieri sdolcinati che sto avendo, che poi perché cavoletti gli sto avendo? Austin non mi è mai piaciuto e non mi piacerà mai...chiaro?! Mi dico.
"Avevo sete." Mi limito a dire e lui annuisce.
Mi avvicino alla mensola in cui ci sono i bicchieri, noto che sul tavolo c'è uno zaino. "Stai facendo i bagagli?"
Si gratta la nuca "sì pensavo di partire stanotte, senza dirvelo."
Annuisco, riempio il bicchiere d'acqua e me lo porto alle labbra, lui non mi guarda, anzi riprende a cercare le ultime cose che gli servono.
"Austin, sei sicuro di fare questa cosa?"
Sospira "Ci devo provare."
"Leggende dicono che quello che c'è la sotto è orrendo."
Annuisce. "Credo che quello che incontrerò la sotto mi cambierà. Ma per lei sono pronto a fare tutto."
Lo guardo con compassione quella ragazza gli ha veramente mangiato il cervello, deve amarla moltissimo: "sei sicuro che c'entri lei?"
Prende lo zaino, se lo mette in spalla e si avvicina: "più che convinto."
Indietreggiò un pochino per allontanarmi da lui, ma lui si avvicina comunque, sento il bancone dietro di me, sono in trappola.
Allunga la mano destra verso di me, mi accarezza le labbra, la guancia, per poi infilarla dietro ai miei capelli, sulla nuca. Avvicina il volto a me, ho il terrore che voglia baciarmi di nuovo, ma fortunatamente si avvicina al mio collo, alla cicatrice che ho tra la spalla sinistra e il collo, la accarezza con la punta del naso facendomi venire i brividi.
"Aveva i tuoi stessi occhi, stessi capelli,  stesse labbra, stesso corpo, me la ricordi tanto, mi sembri la sua rincarbazione." Ammette con voce rotta. Si appoggia alla mia spalla stringendomi con bisogno a me. Sento un singhiozzo da parte sua e i miei occhi iniziano a pungere. Stai scolla di stacco, noto le lacrime che gli rigano le guance. Mi sento morire, gli sto causando un dolore atroce, deglutisco.
"Io scusa, devo andare" ha lo sguardo perso nel mio, come se io gli ricordassi un'infinità di cose. Si allontana lentamente, continuando a tenere lo sguardo fisso su di me.
"Austin, mi dispiace." Sussurro tra le lacrime, dei, mi sto odiano in questo momento.
Scuote la testa, come per dire che non sono un problema, che non ho colpa in questo.
Mi avvicino a lui non lo vedo molto bene perché ho gli occhi pieni di lacrime. "Giura  sullo Stige che starai attento."
Mi asciuga le lacrime con i suoi pollici, "Io te lo giuro", mi posa un bacio sulla fronte "Lo giuro sullo Stige."

"Kayla sveglia!"
Mi giro e bofonchio qualcosa di incomprensibile, ma voglio ovviamente dormire.
"Kayla forza, dobbiamo andare in aeroporto!" Qualcuno inizia pure a scuotermi.
Apro gli occhi e mi ritrovo la faccia di Zoe davanti.
"Finalmente ti sei svegliata! Era da mezz'ora che cercavo di svegliarti, ho provato pure a tirarti giù dal letto, ma eri talmente infagottata nelle coperte come un salame che era impossibile spostarti anche solo di mezzo millimetro." Sbuffa.
Mi trascino fuori dal letto, "Non ho dormito molto bene." Ammetto, senza specificare l'imbarazzantissimo e privatissimo motivo.
"Come mai?"
"Troppa luce." Rispondo alzando le spalle per poi iniziare a cambiarmi.
"Come darti torto, ho fatto molta fatica ad addormentarmi pure io."
"Non mi sembrava da come respiravi pensantemente." Ridacchio
Ha le guance in fiamme.
"Dai non te la prendere, non lo dirò a Kevin." Dico mentre mi allaccio le scarpe.
"Dirmi cosa?" Domanda lui alla porta con lo zaino in spalla.
"Nulla nulla." Dice frettolosamente Zoe, lanciandomi un'occhiataccia. "Discorsi tra donne."
"Ah capsico. Parlando di cose serie siete pronte?"
Ci alziamo dal letto e annuiamo.
"Bene! Per nostra fortuna c'è Gadiel che ci offre un passaggio." Ci dice lui.
"Fantastico! Andiamo forza!"fa Zoe prendendo lo zaino e seguendolo.
Prendo anche io il mio zaino e li seguo a mia volta, chiacchierano animatamente, scendiamo in cucina dove c'è Gadiel che ci aspetta, non appena entro in cucina mi invadono i ricordi di ieri sera, li caccio prontamente in un angolino della mia testa.
"Bene, se siete pronti andiamo, speriamo di non trovare traffico."
"Ma sì amore in un'ora e mezza circa siete lì." Risponde Jasmine con dolcezza.
Lui annuisce prendendo da un cestino un mazzo di chiavi, le posa un bacio sulla tempia e poi ci fa strada. Tutti quelli che incrociamo in corridoio lo guardano con molto rispetto.
Scendiamo in garage e saliamo sul furgoncino della Volkswagen dell'altra volta, Kevin e Gadiel davanti e io e Zoe dietro. Non ascolto il loro discorsi, ma anzi mi perdo a guardare fuori dal finestrino, ricordandomi pure di com'era stare in macchina con Austin. Ammetto che Gadiel guida molto meglio, anche perché credo possegga la patente, al contrario di Austin.
Fortunatamente non becchiamo traffico e il viaggio fila liscio come l'olio. Arriviamo in aeroporto in anticipo largo anticipo, quindi facciamo colazione al bar prendendo qualcosa da mettere sotto i denti e qualcosa da bere. Dopo la nostra colazione e dopo aver salutato Gadiel, che stranamente mi ha salutato con un bacio sulla guancia, non sarebbe imbarazzante se non l'avesse fatto solo con me. Si perché a Zoe ha stretto solo la mano come con Kevin.
Facciamo in check in, e saliamo sull'aereo, pronti a tornare a casa.

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