14. Piccola rissa tra comuni mortali

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Finito allenamento mi sento bene. Mi serviva rimanere concentrato su qualcosa che non fossero i miei sentimenti e tutto quello che ho dentro. Mi siedo sulla panchina per prendere fiato.
"Sei migliorato Austin, ma ti manca la concentrazione che avevi solitamente e questo non va bene ragazzo." Mi dice serio Centy.
"Mi spiace, ma non è periodo, ultimamente non riesco a rimanere concentrato ho troppi pensieri."
"Ragazzo non è giustificabile una cosa del genere. In battaglia non puoi non essere concentrato. Se non lo sei ci lasci la pelle. Non penserai mica che il nemico noti che la tua concentrazione sia bassa e ti dica: tranquillo visto che oggi non hai testa combattiamo un'altra volta ti va?" Centy ha uno sguardo duro. E in lui rivedo mio padre.

"Forza Austin combatti! Attacca! Ora difendi! No non così maledizione! Devi fare come ti avevo insegnato ieri ricordi? NO NO NO STOP!" era deluso lo vedevo dall'espressione del suo viso, dalle labbra che sembravano una riga, dagli occhi gelidi. "Arion vai a bere un po' di acqua."
Mi avvio verso la fontanella con Arion ma papà mi ferma: "tu no Austin, vieni qua."
Mi avvicino a lui titubante.
"Mi spieghi che hai?"
"Sono sconcertato papà lo so. È solo che non voglio allenarmi così tanto, sono stanco. Tutti i bambini di sei anni non si allenano così tanto, loro giocano gran parte del pomeriggio e io no."
"Austin tu chi sei?" Domanda freddo.
Abbasso il capo e mi guardo le scarpe. "Tuo figlio."
Lo sento annuire "E io chi sono?"
"L'Alpha" borbotto a mezzavoce.
"Guardami mentre mi parli Austin."
Lo guardo.
"Chi sono io?" Ripete.
"L'Alpha."
"Quindi di conseguenza tu chi sei?"
"Il figlio dell'alpha."
Annuisce. "Tu sei il futuro del branco Austin e non devi essere debole. Tu devi essere sempre concentrato. Non devi MAI mollare. Devi essere d'esempio per tutti ricordatelo."
Inizio a in innervosirmi, non mi piaceva che la gente mi dicesse che dovevo fare.
Lui lo percepisce "Non dico queste cose per farti arrabbiare o per farti un dispetto Austin. Ti voglio solo fortificare."
Distolgo lo sguardo da lui.
"Per oggi abbiamo finito. Vai a farti una doccia e a giocare se vuoi. Ma ricordati sempre che chi vuole uccidere uccide sempre, senza neanche guardare in che condizioni sei."
Lo guardo allontanarsi. Le sue parole continuano a rimbombarmi nella testa.

"Ragazzo mi stai ascoltando?"
"Ehm scusa dicevi?"
Scuote la testa e con tono burbero fa: "meglio che ti riprendi giovanotto perché rischi grosso se continui cosi."
Scrollo le spalle. "Grazie del consiglio Centy. Ora comunque vado..ho bisogno di una doccia."
Annuisce. "Ci vediamo dopodomani allora."
Faccio un cenno con la testa ed esco dall'arena. Salgo ai dormitori, prendo le mie cose e mi dirigo verso i bagni. Una volta lì entro in una doccia più in fondo possibile e mi faccio una doccia veloce. Per togliere tutto il sudore e lo sporco. Cerco di non pensare a nulla e stupendomi ci riesco. Mi asciugo e rivesto per poi dirigermi a pranzo. Trovo Brian già seduto al tavolo che mangia svogliato il piatto del giorno: zuppa di lenticchie e qualcos'altro di poco invitante di ignota provenienza. Appoggio il vassoio di fronte a lui, scavalco la panca e mi siedo. Poccio il cucchiaio in quella brodaglia e porto il cibo al naso. Annuso e stizzito lo allontano.
"Stessa mia reazione, dovrebbero darci chef migliori..non pretendo cibo stellato ma almeno commestibile e di un gusto decente."
"Brian lo sai che non c'è molta gente che vuole fare questo lavoro e poi dai almeno mangiamo non lamentarti."
Alza gli occhi al cielo. "Questo non è cibo buono però, è un insulto a qualsiasi cucina. Potrei cucinare meglio io e sai che le mie abilità in cucina sono pessime."
"Dai forza fai poco la femminuccia e mangia."
"C-cooper!"
Mi giro verso la voce che mi ha chiamato. È un ragazzetto che penso di aver visto poche volte, mi sfugge pure il suo nome.
"Dimmi."
"E-ehm ecco volevo solo dirti che oggi la signora Rosmerta vuole che tu vada a controllare che non ci siano mezzosangue o discendenti in giro."
Annuisco. "Ti ringrazio per l'avviso. Ci andrò dopo pranzo."
"P-perfetto..g-grazie."
Lo guardiamo andare via velocemente.
"Certo che tu la terrorizzi la gente fratello." sentenzia Brian a bocca piena.
"Il bello è che non capisco il perché visto che comunque sono stato molto gentile con lui."
"Con le parole si dai. Ma dovresti migliorare il tuo sguardo.. sai sembra un po' assassino.."
"Ma piantala." Sbotto.
Scrolla le spalle e continua a mangiare. Mangio a mia volta. Poi una volta finito mi dirigo fuori dalla mensa. Salgo in dormitorio, metto la tenuta, una felpa e prendo le armi. Mi preparo psicologicamente al mondo esterno e mi dissolvo nell'ombra.
Spunto in un vicoletto nascosto affondo le mani nelle tasche della felpa e cammino a passo lento, comportandomi come una persona normale. Mi guardo in giro, annuso l'aria per fiutare qualche mezzosangue o qualche mostro ma nulla, odori solo umani. Continuo a girare. Poi in un vicoletto noto tre ragazzi che prendono a botte un altro ragazzo. Lui sta a terra e cerca di coprirsi la testa con le dita.
So che non dovrei intervenire perché sono persone mortali, comuni. Ma non ce la faccio a restare a guardare.
"Hey! Piantatela. Lasciatelo stare!" Dico.
Tutti e tre mi guardano con faccia da ebete. Serrano la mascella e i pugni..vogliono sembrare minacciosi? No perché in verità così mi fanno solo scoppiare a ridere. Però lasciamoli convinti va.
"Senti bello, gira largo che è meglio per te se non vuoi che ti riempiamo."
Inarco un sopracciglio.
Si avvicinano minacciosi scrocchiando le nocche.
Alzo gli occhi al cielo. Faccio tremare leggermente il terreno sotto di loro. Si guardano intorno spaventati per capire che sta succedendo. Vedono il terreno scurirsi e creparsi sotto i miei piedi e se la danno a gambe.
Ridacchio..non pensavo sarebbe stato così facile. Insomma mi immaginavo di tirare almeno un gancio. Ma fa lo stesso. Mi avvicino al ragazzo a terra. Ha il labbro spaccato e perse sangue dal naso. Si tira su spaventato non appena mi vede.
"Cosa vuoi da me?" Domanda
"Niente. Volevo solo assicurarmi che non stessi troppo male." Gli porgo in fazzoletto. Mi ringrazia e se lo piazza sul naso.
"Che volevano quelli da te?"
"Soldi..fortuna che sei arrivato in tempo, me gli avrebbero presi se no."
"Figurati. Sei in grado di tornare a casa da solo?" Perché mi sto mostrando così gentile? Sono confuso.
"Si vai tranquillo. Grazie"
"È stato un piacere." Mi allontano da lui. Svolto l'angolo per poi raggiungere un altro vicolo e sparire nell'ombra. Ritorno alla caserma e busso alla porta dell'ufficio di Rosmerta. Mi invita ad entrare.
"Austin è un piacere vederti, ci sono novità?"
"Non ho visto nessun ragazzo mezzosangue o discendente. Però ho aiutato un comune mortale in una rissa. Ho solo fatto scappare gli altri ragazzi. Senza toccarli però. Non sono riuscito a non fare nulla mi spiace."
Sospira. "Sai benissimo che non ci dobbiamo immischiare."
"Lo so, ma era imbrattato di sangue, non so per quale motivo non sia riuscito ad andare avanti."
"La prossima volta cerca di non immischiarti."
"Certo."
Mi congeda e mi dirigo verso la mensa anche se non ho per niente fame. Arrivato in mensa non prendo neanche il vassoio e mi piazzo direttamente al tavolo che pian piano si riempie di compomenti del branco. Mi salutano con "Buonasera Alpha", "'sera Cooper" e così via. rispondo ai saluti con un cenno del capo e mezzo sorriso, domandando anche come si sentissero. Tutti relativamente bene fortunatamente.
Arrivano Brian e Oliver che si siedono di fronte a me. Brian mi batte il pugno mentre Olly non mi guarda nemmeno, tiene lo sguardo basso, fisso sul suo vassoio. Inizia a mangiare.
-Anche con te era così?- Domando a Brian.
-No, anzi era una chiacchiera. anche se comunque è vero, era un po' mogio. Probabilmente si sente in colpa per la tua reazione di stamattina.- Risponde ingozzandosi di pasta scotta al pesto.
-CAZZO, non pensavo potesse sentirsi in colpa per una cosa del genere.-
-Eh capo, penserà di aver infranto la tua zona privata passando toppo tempo o stando troppo vicino alla tua amata. visto che ora improvvisamente non riesci più a controllare le tue reazioni emotive.- Mi lancia un'occhiataccia.
-Senti non so cos'ho ultimamente okay?!-
-Lo so io. Sei solo indeciso su cosa fare con LEI.-
Distolgo lo sguardo. Mi costa ammetterlo ma il mio braccio destro ha fatto centro.
-Austin, è normale essere confusi in una situazione del genere okay? Non voglio rinfacciartelo o robe varie, voglio solo aiutarti. E non dicendoti cosa fare, perchè non voglio condizionare le tue scelte. Ma voglio solo dirti che io sono con te qualunque sia la tua scelta. Se prenderla o lasciarla andare. Non mi importa quanto ci metterai a compiere una scelta del genere, mi basta solo che tu ti riprenda, perchè sai che stando in queste situazioni sei un facile bocconcino per salire al potere.- Mi guarda fisso negli occhi, sembra realmente preoccupato.
-Tranquillo non mi farò fottere il posto facilmente.-
Accenna un sorrisino poco convinto. Lo spero.
Mi schiarisco la gola. "Olly credo di dover parlare con te più tardi."
Rabbrividisce
"Ehi tranquillo, non voglio farti del male palla di pelo, voglio solo parlarti te lo prometto."
Annuisce lanciandomi un'occhiata.
"Intanto vado nei dormitori, ti aspetto di sopra eh campione?"
Annuisce.

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