29. Solstizio d'estate

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Kayla
Solstizio d'estate (una settimana dopo)
La caserma è ormai irriconoscibile.
Gli spazi sono ridimensionati e ci sono fortezze e rinforzi ovunque. Soprattutto intorno all'edificio, i prati non sono più belli fioriti, ma sono pieni di sacchi di sabbia, e sono state costruite due cinte murarie, distanziate, intorno alla caserma, in modo tale che ci siano delle difese.
Ormai i turni di guardia sono diventati molti, con cambio molto più regolare.
Gli allenamenti sono diventati di gruppo in modo tale che si fosse in grado di capire a che punto si è e come migliorare in battaglia...inutile specificare che Centy è diventato molto più rigido e non accetta niente di sbagliato.
Insomma, la spensieratezza di una volta è un lontano miraggio, il buon umore però è tornato oggi, dato che è il solstizio d'estate ed è quindi un'occasione per festeggiare.
Tutti infatti dopo gli allenamenti si sono messi di buona lena a preparare la legna per il fuoco, le delizie che si gusteranno abbrustolite ed a insegnare le danze che si terranno.
Personalmente ho provato a impararne qualcuna, ma direi che non sono portata per queste danze, o forse per la danza in generale, non saprei.
"Kayla, aiuteresti quella ragazzina laggiù?" Mi domanda Kevin, seguo la direzione del suo dito e vedo l'individuo in questione con una montagna di legna tra le braccia che avanza barcollando e probabilmente manco vede dove sta andando.
Annuisco e mi dirigo da lei, con fare gentile le chiedo se ha bisogno di aiuto, ma lei mi guarda dall'alto verso il basso con fare di superiorità e risponde. "Non noti che ce la sto già facendo da sola?"
Inarco un sopracciglio "Va bene, fai come vuoi, quando finirai per terra infilzata dai legni non provare a chiamare me in caso di aiuto perchè sarò l'ultima ad arrivare." rispondo innervosita, ma cavoli, qualcuno cerca di fare una gentilezza, di dare una mano e riceve risposte del genere, è normale? Sospiro e la guardo allontanarsi e ripetendo sottovoce "Cadi dai, cadi, cadi cadi!" ma ovviamente non cade e arriva sana e salva a destinazione facendo cadere pesantemente tutti i tronchi che stava trasportando.
Mi giro verso Kevin "Sai se per caso è della casta di Afrodite?"
"Dal carattere potrebbe essere." commenta lui con un sorrisetto. "Dai aiutami a prendere altra legna che tra poco è ora di accendere il fuoco visto che sta iniziando a fare buio."
Insieme ci dirigiamo a prendere quanta più legna possibile.
Dopo mezz'ora il fuoco viene acceso e hanno inizio i sacrifici agli dei, ovviamente non sacrifichiamo animali, ma ogni casta decide di gettare un pasto tra le fiamme. E' il capo casta che ha questo dovere infatti in fila si dispongono tutti intorno al fuoco, ne manca uno, quello della casta di Ade. Perchè non c'è Brian al suo posto? Lo cerco con lo sguardo e lo vedo con il piatto in mano, ma non si sta dirigendo verso il fuoco,  infatti la sua destinazione sono proprio io. mi piazza il piatto tra le mani.
"Io sono il beta, tu la Luna, tu sei superiore a me." risponde alla mia tacita domanda.
Confusa guardo Rosmerta che però annuisce, come se già sapesse, come se fosse la cosa più banale e naturale del mondo.
"Grazie della fiducia che mi dai." rispondo piano.
"So con chi ho a che fare, anche se sei cresciuta e non ricordi so di cosa sei capace." risponde con un sorriso.
Abbozzo un sorriso imbarazzata e mi dirigo verso il fuoco, accanto a Kevin.
Rosmerta inizia a chiamare ogni casta una alla volta e il capo fa scivolare il cibo nel fuoco per poi tornare dagli altri.
"Casta di Ares!"
Kevin fa scivolare il contenuto del piatto nel fuoco, si batte la mano destra sul petto chinando il capo e raggiunge gli altri.
Ed ecco che manco solo io.
"Casta di Ade!"
Faccio un respiro profondo e un passo avanti, lascio scivolare il cibo nel fuoco e mi batto anche io la mano sul petto e chino il capo, dopo di che inizio a indietreggiare, ma vengo bloccata da un bruciore al braccio. Sbarro gli occhi e cerco di levarmi il para braccio dell'armatura.
"Che succede?" chiede Rosmerta allarmata.
Brian mi si avvicina subito e mi apre il parabraccio liberando il mio bicipite destro, Centy e Rosmerta accorrono al suo fianco.
"Non era mai successa una cosa simile." sussurra lei.
Lui fa passare le sue dita ruvide sulla mia pelle.
"Che succede?" domando.
Il fuoco scoppietta e in aria appare il simbolo di Ade "Ecco che succede, benvenuta nella casta di Ade Kayla." mi risponde lui.
"Che significa Centy?"
"Che fai parte di due caste." risponde lui, indicando il mio braccio e finalmente mollandolo. E' dunque in questa occasione che ho la possibilità di osservare la mia pelle arrossata, sovrapposto al marchio di Ares c'è quello di Ade.
"Che abbia inizio la festa!" sentenzia Rosmerta battendo le mani.
Tutti si fiondano verso i tavoli strapieni di prelibatezze, Brian mi aiuta a rimettere il pezzo di armatura e poi raggiunge il resto del branco.
Tutti iniziano a cantare e ballare, insieme intorno al fuoco, facendo acrobazie varie tra cui capriole in aria e spaccate. Anche gli adulti sono finalmente spensierati, infatti posso notare Rosmerta e quello scorbuticomainrealtàbonaccione di Centy.
Mi raggiunge Olly che mi trascina in giro, facendomi passare tra tutti quelli del branco e quelli di altre caste. Mi rilasso pure io e inizio a divertitimi ballando con lui e altre ragazze del branco, con cui in realtà non avevo mai parlato. Brian ci raggiunge portandoci dei bicchieri pieni di succo buonissimo e dolcissimo.
"Cos'è?" domando leccandomi le labbra.
"Idromele" risponde lui. 
"E' veramente divino."
"Nel vero senso della parola Kayla" risponde facendomi l'occhiolino. Per chi non avesse compreso la battuta vorrei specificare che l'idromele veniva considerata una bevanda sacra agli dei, anche detta 'succo degli dei' tipo l'ambrosia.
"Brian andiamo a fare il gioco delle mele!" urla Olly fiondandosi verso il tavolo in cui c'era una bacinella piena di acqua e vari ragazzi si stavano sfidando a prenderla in meno tempo possibile. Li guardo allontanarsi, mano nella mano spensierati e mettersi in fila per fare quel gioco, gioco che non farei sinceramente dato il mio essere schizzinosa. Una volta fatta la fila è il loro turno ed è inutile specificare che battono il record di tutti e si portano a casa come vittoria due bottiglie di succo di mela. Poco dopo si disperdono tra la folla e io decido di sedermi su una panca in disparte. Lascio che il mio sguardo si perda tra le fiamme del fuoco, fiamme che mi danno pace, che mi fanno rivivere tutti i miei ricordi della mia attuale memoria. 
"Allora, mi racconterai mai quello che sta succedendo?" domanda Anne porgendomi uno dei due piatti ricolmi che ha in mano e sedendosi di fianco a me "Sai vorrei ben saperlo prima di morire in battaglia." Aggiunge abbozzando un sorrisetto.
"Non dirlo nemmeno per scherzo, ne usciremo vive." Abbasso lo sguardo sul mio piatto, ho lo stomaco chiuso, non sono per niente tranquilla, mi sembra quasi che tutto ciò sia surreale, inadatto, non dovremo comportarci così, abbassare la guardia in un momento così pericoloso.
"Non chiuderti nei tuoi silenzi per favore."
"Sto solo cercando le parole..." Rispondo ritornando in me e facendo nuovamente una pausa per poi proseguire "Mh ti ricordi il giorno in cui siamo diventate amiche?"
"Sì, quella stronza di Zoe mi aveva appena schiaffeggiato e tu mi avevi portato il pranzo."
"Esatto e tu mi avevi raccontato di come era arrivato il branco alla caserma"
"Sì, ma non capisco, questo cosa c'entra?"
"Sai la ragazza di Austin di cui tutti parlano?"
Annuisce.
"Beh sono io." dico tutto d'unfiato.
Sgrana gli occhi "Cosa?!"
"Hai capito bene, solo che io non ricordo nulla del mio passato. A-Austin è partito per..sì insomma per sistemare la situazione."
"Oddio, ma è una storia così romantica!" Risponde lei con gli occhi a cuoricino. "Questo spiega quello." Indica il mio braccio.
"Non direi..insomma, ne ho due."
"Sì ma perché al momento la casta ha bisogno di un capo, e tu in quanto moglie, mi fa strano dirlo, hai il diritto e il dovere di prendere il posto di tuo marito, tuo marito, Austin." Ripete le parole come se cercasse di autoconvincersi, o insomma abituarsi.
"Tranquilla, fa strano pure a me." Dico provando a scegliere qualcosa da mangiucchiare tra le delizie che mi ritrovo nel piatto, ma appena allungo le dita verso la pietanza da me prescelta la stretta allo stomaco si fa più forte. Lascio perdere e mi guardo leggermente intorno senza sembrare troppo rigida.
"Nono, non mi fa strano.. c'è forse un pochino, ma stavo pensando: stai con il figo che tutte vorrebbero! Te lo puoi baciare, insomma farci qualunque cosa che per le altre è solo pura fantasia!" Esclama tutta contenta.
"Anne! Ma cosa vai a pensare!" La riprendo tutta imbarazzata, probabilmente sarò rossa come un pomodoro, anzi ne sono stra convinta!
"Oh dai non dire così! Sarà sicuramente uno stallone!" Continua lei.
"Smettila di dire sciocchezze!" La riprendo punzecchiandole il fianco.
Il suono di un corno ci fa zittire tutti.
"SIGNORA ROSMERTA!" urla un ragazzo arrivando di corsa, si ferma davanti a lei, ha il fiato grosso, appoggia le mani sulle sue ginocchia. "Siamo circondati, sta per cedere!"
Rosmerta sbianca. "Spegnete il fuoco! Preparate le formazioni! Tra poco saremo in guerra, tra poco questo sarà un campo di battaglia, cercate quindi di mettere da parte la paura!"
Mi alzo di scatto, ma tutto diventa nero.

Sto arrancando, ho il fiato corto e sento la debolezza del mio corpo, ho le gambe pesanti, le braccia che bruciano, avanzo lentamente e tengo lo sguardo fisso davanti a me, verso il punto luminoso a diversi metri davanti a me, ce l'ho quasi fatta, manca pochissimo. Ho l'impulso di girarmi, solo per controllare, dato che dietro di me non sento passi e ho paura che non ci sia nessuno, ma non posso girarmi, non posso, per nessun motivo. Non posso cedere a questa tentazione, ne varrebbe tutta la mia fatica, la sua vita.

Angolo dell'autrice
Eccomi tornata con un nuovo capitolo con tempi più brevi del solito!
È vero che questo capitolo è molto breve, infatti è un capitolo di "passaggio", però sempre importante.
Non mi perderò in chiacchiere, grazie, grazie come sempre!
Baci❤️

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