Austin
È qualche ora che guido, è buio pesto e c'è poca gente che viaggia, la musica mi tiene sveglio.
Sento un gemito, alzo lo sguardo e dallo specchietto vedo Kayla che si stiracchia, Kevin e Zoe dormono ancora.
-Come ti senti?- domando
Lei sussulta, poi la vedo concentrarsi aggrottando leggermente le sopracciglia.
-Un po' debole e intorpidita, ma bene..che è successo?-
-Niente di particolare, siete riuscite a salvarci e ora stiamo andando verso l'oracolo.-
-Non ricordo nulla- Si lamenta.
-Ma sì sarai stanca, è normale non preoccuparti.-
Tace, sembra combattuta sul chiedermi qualcosa. Faccio finta di niente sperando che mi dica quello che le passa per la testa.
-Austin?- domanda piano probabilmente sperando che io non la senti.
-Dimmi-
-Io... ecco ci sono cose che vorrei chiederti, vorrei che mi rispondessi sinceramente però-
-Non prometto nulla, ma prosegui pure.-
-Io ecco non ti capisco, spesso è come se mi odiassi e altre volte sei gentile, scherzi, cerchi pure di baciarmi. Io sono veramente confusa, non so che pensare.-
-Se sono poco chiaro io, tu cosa sei scusa.- Parto sulla difensiva.
Sobbalza, probabilmente ho usato un tono molto duro, che non avevo calcolato di usare.
-Io? Non capisco-
-Kayla, forse non lo noti perché oggettivamente non ti guardi e non noti ciò che fai tu. Ma mi hai sempre trattato con freddezza, in ogni momento e io veramente non capisco che ho fatto per meritarmi il tuo odio.-
-Io..- Abbassa lo sguardo desolata
-Posso capire che io ti faccia un po' paura, visto che comunque sono un lupo mannaro e magari non ci sei mai stata a contatto ed era una cosa nuova, poi so benissimo che non ho una faccia cordiale, ne modi di fare tanto garbati e magari non ho chissà che bel carattere, ma sono sicuro di non meritarmi questo tuo odio- Sentenzio
-Ti vedevo come un egocentrico che credeva di essere superiore a tutti e soprattutto di avere controllo su tutto e tutti. Ne ho conosciute tante di persone così e ammetto di averti etichettato così anche senza conoscerti, mi spiace.-
Rido -Egocentrico eh, beh come si fa a non esserlo guarda quanto sono bello-
La vedo diventare rossa come un pomodoro e mordersi il labbro, dei quanto è bella. Torno a concentrarmi sulla strada, meglio evitare incidenti. Prendo l'uscita per Delfi. Passano vari minuti di silenzio in cui io continuo a guidare e lei guarda il paesaggio fuori dal finestrino.
-Ehm-
Alzo lo sguardo e capisce che la sto ascoltando.
-socheforsenonèilmomentopiùadattoperparlarnemahobisognodirisposte- Dice tutto d'un fiato
-Come scusa?-
Fa un respiro profondo -So che forse non è il momento più adatto per parlarne, ma ho bisogno di risposte.-Kayla
Dove ho tirato fuori il coraggio di dire una frase del genere non lo so.
Lo sento deglutire rumorosamente. -Chiedi pure-
-Non so come chiedertelo ecco-
-Parlando?-
-Beh ecco, io volevo sapere qualcosa che mi turba un pochino-
Mi fa cenno di continuare
-Ti ricordi quando eravamo all'arena?-
Voglio chiedergli come mai mi ha baciato, nonostante poi mi abbia asserito che non ha mai toccato una donna che non sia la sua ragazza morta, ma il coraggio che avevo preso sparisce di botto.
Annuisce
Mi invento qualcos'altro -Ecco, io volevo sapere perché non abbiamo accordato nulla, c'è se secondo te c'è un motivo..- Spero con tutto il cuore che non capisca che ciò non era quello che volevo chiedergli e che non era una domanda inventata su due piedi.
-Semplice, non ci conoscevamo e nessuno aveva interessi nell'altro o insomma nessuno era in grado di soddisfare interessi degli altri.-
Annuisco, controllo il suo viso per vedere se ci sono espressioni che lascino intuire se ha capito che era una domanda inventata totalmente a caso sul momento, ma fortunatamente non c'è traccia di nessuna smorfia, continua a guardare la strada.
Il resto del viaggio lo passiamo in completo silenzio, ascoltando la musica che passa in radio e guardando il paesaggio o insomma la strada per lui, chiaramente. Siamo entrambi persi nei nostri pensieri, non posso sapere i suoi, ma posso dirvi con certezza che i miei non sono per niente piacevoli. Continuo a cercare di ricordare quello che è successo, ma nella mia mente non viene a galla niente e quindi mi pare ovvio che io stia passando il tempo a maledirmi sui miei problemi di memoria che non fatto altro che inseguirmi da anni e prendermi parte della mia vita rendendomi uno stupido corpo in vita ma senza ricordi. Anzi, lasciandomi quelli brutti, ad esempio quelli mentre ero con le famiglie adottive che mi trattavano male, i periodi in ospedale, in particolare dallo psicologo, dallo psichiatra e dallo psicoanalista che però puntualmente non hanno risolto nulla. Una perdita di tempo per quei poveri medici che forse avrebbero fatto meglio a spenderlo con altri pazienti che avrebbero sicuramente portato a dei risultati.
La macchina si ferma e mi rendo conto di essere rimasta a crogiolarmi nel mio dolore per moltissimo tempo, mi guardo intorno, siamo vicino a un bosco, Austin a parcheggiato sul ciglio della strada.
"Non credo sia un parcheggio Austin."
Sobbalzo, da quando Kevin è sveglio?
"guarda le macchine davanti e dietro di noi.. Tutti turisti che vanno a fare camminate o picnic nel bosco, quindi possiamo farlo tranquillamente." fa un momento di pausa. "Poi anche se non ci fossero gli altri e non fosse un parcheggio l'avrei lasciata qui, tanto mica è mia."
"Sì, ma ci servirà dopo o no scusa?" domando io.
Scrolla le spalle, "Avranno esposto denuncia, meglio cambiarla"
"Veramente Aust, con te viaggiare è un invito a prendersi denunce e farsi arrestare."
"Sempre meglio che morire, sbaglio Kev?" Domanda lui uscendo dalla macchina.
"Spesso mi scoccia dargli ragione, ma la ha." sentenzia Zoe.
Le lancio un'occhiata, da quando è sveglia pure lei?
"Dai forza lupacchiotta, andiamo!" scende dalla macchina.
Rimango imbambolata, lupacchiotta? Che mi sono persa? Non è che è successo qualcosa e Austin mi ha mentito? Chiederò a Zoe più tardi, esco dalla macchina e raggiungo gli altri che stanno parlando su come raggiungere l'Oracolo.
"Basta seguire i turisti.. andranno sicuramente a visitarlo."
"Zoe, okay quello è l'Oracolo, quello antico, è ovvio che non è quello a cui dobbiamo andare noi, come faremo a consultarlo senza che i turisti ci vedano?" le dice Austin, come se fosse ovvio, personalmente non lo sapevo.
"Ce ne un altro?"
Austin prende un respiro "Allora Zoe, di là, dove vanno tutti i turisti c'è l'Oracolo storico, antico, quello che vuoi, mentre di là" indica una stradina imboscata opposta "sempre ai piedi del Monte Parnaso, c'è quello che cerchiamo noi."
Zoe fa per aprire la bocca per parlare ma Austin la interrompe "Sì, l'essenza di Apollo arriva lo stesso, anche se non è nello stesso punto è stato fatto a una distanza che permettesse tutto."
"Okay...allora andiamo forza, facci strada."
Austin annuisce e iniziamo a camminare in fila indiana per la stradina imboscata, le scarpe scivolano sulla ghiaia e i rami degli alberi graffiano la pelle.
Mi arriva un ramo in faccia, sussulto. Kevin dietro di me ridacchia, Zoe si volta mortificata e Austin sembra avere un velo di preoccupazione negli occhi.
"Cielo Kayla scusa, non ci ho pensato a tenerti il ramo, ero sopra pensiero, perdonami."
"Non preoccuparti." rispondo massaggiandomi la guancia che brucia ancora un pochino. "Andiamo, non fermiamoci per questa cavolata."
Annuiscono e continuiamo a camminare lungo il sentiero condotti da Austin, sta volta Zoe cerca di stare molto più attenta a non mollare rami, anzi, si assicura che io lo prenda saldamente prima di mollarlo per poi proseguire.
Dopo aver camminato per quella che ritengo una mezz'oretta buona arriviamo in una piccola radura, c'è ben qualche turista, lancio un occhiata preoccupata a Austin, ma lui ci fa segno di non preoccuparci.
"Bene, siamo arrivati?"
Austin annuisce e tutti e tre lo fissiamo poi per capire cosa fare. Lui sembra calcolare qualcosa nella sua testa, mantiene lo sguardo fisso sulla limpida superficie del lago.
"Dobbiamo scegliere chi andrà."
"Mi pare ovvio Austin."
Ci voltiamo tutti verso Zoe
"Te e Kayla."
Deglutisco.
"Non voglio discussioni, dovete andare voi due e basta."
"Ma Zoe, magari è meglio che con lui vada Kevin." Provo a farle cambiare idea.
Scuote il capo vigorosamente.
"E va bene Zoe, come vuoi tu." Si arrende Austin, per poi voltarsi verso di me "Dobbiamo farci il bagno."
Panico.
Io in acqua non ci entro proprio, poco ma sicuro..chi glielo va a dire che non so nuotare?
Il massimo massimo che posso fare con l'acqua è bagnarmi i piedi a riva ma entrarci è fuori discussione.
"Io..insisto Zoe non posso andarci." Sussurro con un brivido che mi percorre tutta la spina dorsale.
Austin che si sta slacciando i pantaloni si blocca, mi fissa come se stesse cercando di capire che cosa mi turbasse.
"Kayla, smettila, siete le persone più adatte punto."
Sconsolata inizio a svestirmi tolgo i pantaloni, ma tengo la maglietta, so che potrebbe impicciare i movimenti, ma io senza non ci sto.
Mi avvicino all'acqua piano piano. Inizia a salirmi l'ansia, il panico. "Io, veramente non ce la faccio" sussurro piano. Non faccio in tempo a spiegare il motivo che vengo spinta in acqua, l'acqua mi copre il viso, è gelida.
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The castes
FantasyRicordare può essere doloroso, ma ricordare e incontrare lo sguardo di quella persona, perdersi dentro agli occhi di essa e comprendere che lei non ricorda, che tu non sei nulla per lei, è un altro tipo di dolore, che fa ancora più male, che ti bru...